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La grande cucina dell’Adigetto.it – Di Massimiliano Putortì / 1

Spaghettoni, pomodorini, rucola e ricotta pugliese. Piatto che ben rappresenta il 150° dell'Unità d'Italia

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La ricetta di oggi
SPAGHETTONI, POMODORINI, RUCOLA E RICOTTA PUGLIESE

Ingredienti per 4 persone
400 g. di spaghettoni (o linguine o il formato che preferite)
300 g. di pomodorini datterino
150 g. di rucola selvatica
100 g. di ricotta salata pugliese
uno spicchio d'aglio
olio extravergine d'oliva
sale

Procedimento
Tagliate per il lungo i pomodorini in quattro spicchi, prendete una padella abbastanza larga e fate scaldare bene un filo d'olio dove aggiungeremo lo spicchio d'aglio che andremo a togliere una volta rosolato.
Aggiungete i pomodorini e spegnete subito il fuoco così si insaporiscono e non si sfaldano.
Tagliate grossolanamente la rucola lasciando qualche fogliolina intera e con l'aiuto di un pelapatate fate delle scaglie di ricotta che andrete a mettere sopra la pasta.
A questo punto cuocete la pasta in abbondante acqua salata, scolatela al dente e fatela saltare nella padella dei pomodorini senza accendere il fuoco.
Aggiungete la rucola, un filo d'olio extra vergine di oliva crudo e impiattate.
Prima di servire mettete sopra la pasta qualche fogliolina intera di rucola e le scaglie di ricotta che daranno colore, ma soprattutto sapore, al vostro piatto.

Il vino da abbinare
Il vino che proponiamo per questo piatto è il Masetto Bianco della cantina Endrizzi.


Alcune curiosità sulla rucola
Un tempo la Rucola era più apprezzata per virtù medicinali che per l'uso alimentare: le si attribuivano proprietà depurative, digestive, diuretiche, stimolanti e toniche.
Si facevano sciroppi per tosse ed era ritenuta utile nei casi di astenia e di impotenza.
Questa erba, ricca di vitamina C e sali minerali, presenta valide proprietà antiscorbutiche.
Inoltre stimola l'appetito, favorisce la digestione, risulta benefica per il fegato e combatte la presenza di gas nell'intestino.


Precedenti ricette in pagina La cucina di Putortì

 

Massimiliano Putortì



Come vuole la nostra tradizione, Massimiliano non è uno chef «stellato», anzi è un cuoco semplice, cui piace fare il suo mestiere con passione.
Il suo maestro è stato Mario Giovanella, un grande chef trentino che - come dice lo stesso Massimiliano - gli ha insegnato davvero tanto: «Per me è uno degli chef trentini, della tradizione trentina, più bravi che ci siano».

Ha lavorato al Ristorante Chiesa dal 2002 al 2006, anno in cui è passato al Party Service (sempre targato Chiesa), dove si occupava del servizio catering, cosa che ha fatto fino allo scorso dicembre 2010.
Con l'anno nuovo ha deciso di voltare pagina e fare una scelta di vita, avendo una moglie e una bimba di due anni e mezzo. E poiché la sede della Party Service si é trasferita fuori dalla città di Trento, ha colto al volo l'occasione di lavorare presso l'istituto Salesiano di Don Bosco a Trento.
«Adesso faccio da mangiare per i ragazzi della scuola media e... sono felice.»

Tra le sue esperienze «stellate» (gli piaccia o no, ne ha anche lui) nel 2007 ha cucinato nel palazzo della Provincia per il presidente del Mozambico Emilio Armando Guebuza e il presidente Dellai, in occasione della visita ufficiale a Trento.
Nel settembre 2010 ha preparato colazione e cena al Castello del Buonconsiglio per Lech Walesa, premio nobel per la pace ed ex premier polacco.
Ma gli è capitato anche di cucinare per qualche personaggio famoso come Paolo Villaggio, o per dei campioni del ciclismo come Moser, Gimondi, Bugno, Simoni, Bettini, Fondriest, Motta...

Nella foto, ritratto con il Dalai Lama e Lorenzo Dellai.

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