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Prima presentazione in pubblico del libro di Maurizio Panizza

«Trentino da raccontare»: l’appuntamento è al Teatro di Vallarsa, frazione S. Anna, venerdì 27 agosto alle ore 20.00

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Uscito alla fine dello scorso 2020, «Trentino da raccontare» è già alla seconda edizione dopo un successo ottenuto senza aver mai effettuato alcuna presentazione a causa delle restrizioni Covid.

Maurizio Panizza.

Ora, per la prima volta, viene proposto in pubblico al teatro di Vallarsa con una serata particolare dove l’autore-regista, affiancato dalla voce narrante di Cecilia Ruele e accompagnato dall’armonica di Gabriele Girardelli, offrirà al pubblico alcune delle 30 storie contenute nel volume. Una, in particolare, è stata richiesta dagli organizzatori (il Comune e la Biblioteca): quella che racconta di Rinaldo Aste, originario di Vallarsa, carabiniere a Longarone nel momento del disastro del Vajont, il quale nella tragedia perse la moglie e i due figlioletti.
La serata è il frutto di un lungo lavoro multimediale ideato da Panizza dove, assieme alla narrazione e alle musiche, nel dispiegarsi delle storie verranno proposte oltre cento fotografie d’epoca, utili a fornire la giusta suggestione agli spettatori per immergerli nel contesto di cui si racconta.
L’appuntamento è al Teatro di Vallarsa, fraz. S. Anna, venerdì 27 agosto alle ore 20.00.

Sono storie sconosciute portate alla luce a seguito di lunghe e complicate ricerche, dopo aver consultato biblioteche e archivi di tribunali, oppure intervistato persone che in qualche modo hanno avuto a che fare con le vicende narrate.
Si tratta di storie di vita, di avventura, di guerra, di amori e di emigrazione, storie a volte oscure, oppure tragiche unite dal gusto della scoperta di un Trentino di ieri e di oggi.

Cecilia Ruele.

Un Trentino a volte dimenticato, a volte difficile da comprendere, ma sempre un Trentino a cui voler bene.
Basta solo sfogliarlo e già a colpo d’occhio questo libro sa presentare al lettore una varietà di storie talmente avvincenti da fornire lo spunto per riconoscere il presente attraverso il passato.

Come a dire, tante storie «piccole» inserite in grandi eventi che si dipanano sul filo della ricerca, della suggestione, del mistero e della scoperta.
Consapevoli che oggi sono sempre meno coloro che si accostano alla storia (vero è che talvolta sono proprio gli «addetti ai lavori» che fanno poco per renderla attraente), qui si è fatto uno sforzo particolare per descrivere gli avvenimenti con un largo utilizzo di fotografie d’epoca, molte delle quali mai pubblicate finora.

Gabriele Girardelli.

Inoltre, si è voluto utilizzare un taglio narrativo da cronaca giornalistica, vivace e concisa, che al di là delle parole lascia spazio anche all’immaginazione.
Perché la storia, è da dire, per essere apprezzata deve sempre suscitare emozioni, considerato che, in molti casi, c’è più bisogno di empatia e di compassione che di tante parole.  
Per questo è necessario raccontare la storia nel modo più semplice possibile, perché, come ricorda la scrittrice Karen Blixen, «Nella semplicità di una storia ci sono già tante complessità, c'è abbastanza oscurità, confusione e forse anche disperazione».
 
 Maurizio Panizza  
Giornalista dal 1992, ha lavorato per molti anni con numerosi quotidiani mentre in seguito è stato direttore di alcune testate.
Avvicinatosi alla storia trentina, negli ultimi anni si specializzato nell’indagare fatti e personaggi del passato riportando alla luce vicende sconosciute poi riproposte in Rai e anche in teatro nel ruolo di regista.
Più recentemente si è dedicato alla documentaristica storica producendo due inchieste sulla Seconda Guerra Mondiale, «Come uccelli d’argento» e «Occhi di guerra», in collaborazione con il regista Federico Maraner.
Pubblicazioni: «Eroe plebeo», Edizioni Stella, Rovereto, 2003; «Missione compiuta», Edizioni Osiride, Rovereto, 2009; «Antiche strade», Edizioni Osiride, Rovereto, 2011, «Diario familiare», Curcu Genovese, 2019, «Trentino da raccontare», Curcu Genovese, 2020.

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