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Mauro Neri e Silvia Vernaccini: «Adagio»

Trekking letterario per nuovi orizzonti lungo il cammino Jacopeo d'Anaunia

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Titolo: Adagio. Trekking letterario per nuovi orizzonti
                          lungo il cammino Jacopeo d'Anaunia

 
Autori: Silvia Vernaccini e Mauro Neri
Editore: Edizioni del Faro, 2022
 
Pagine: 445, illustrato, Brossura
Prezzo di copertina: € 29
 
 Il contenuto  
[Adagio]. Per vedere meglio. Per sentire e annusare tutto quello che la strada può dirti e darti.
Per mettere un passo dietro l'altro con la naturalezza di chi cammina per scoprire, per meravigliarsi, per svelare sempre nuovi misteri, per stupirsi davanti a un fiore, al tronco contorto di un albero da abbracciare, all'allegria di un ruscello che scorre in mezzo a un prato, a un casolare che porta su di sé il peso di un'età ricca di cose e di uomini, a un castello che se ne sta silenzioso e ombroso sul limitare della storia e in cima a un dosso.
 
[Adagio]. Per conoscere e conoscersi, per sentire storie sempre nuove e incontrare personaggi nascosti nelle pieghe del tempo. Racconti, leggende e fiabe che animano il cammino di ognuno di noi, storie sentite da bambino, leggende che ci fanno compagnia e magari anche un po' di paura, favole da raccontare ai bambini che camminano assieme a noi.
 
[Adagio]. Perché così è meglio: ci stanchiamo di meno, le salite non ci fanno paura, le discese corrono via spingendoci sul fondo di valloni impervi dove troveremo finalmente il ponte che ci permette di arrivare dall'altra parte.
Là dove conosceremo altre persone, vedremo altri paesaggi, scopriremo altre amicizie e altri percorsi da fare assieme.
 
[Adagio]. Perché adagio procede la nostra vita, consentendoci di capire linguaggi diversi come la tradizione, la fede, la tenacia delle donne, l'allegria dei bambini, la nascita della scintilla... l'arte, la poesia, il viaggio, la parola... che ci guiderà per tutta la vita.
 
[Adagio]. Lungo l'itinerario della conchiglia, per regalarci l'emozione dell'incontro, dell'inatteso, dell'antico.
Per conoscere meglio la nostra terra, quell'Anaunia che ha scolpito la propria storia coi colori del sangue e dei prati, del cielo e della sabbia, della notte e del giorno, del sole e della luna.
Quell'Anaunia mormorata a fior di labbra da solitari eremiti e invocata da principi prigionieri, sussurrata da giovani innamorati e da vecchi sognatori, dipinta da pittori famosi e urlata da contadini arrabbiati e da donne infelici costrette a fuggire dall'ignoranza.
 
[Adagio]. Non è un invito, perché non c'è bisogno di esortare alcuno. Non è un sogno, perché dipende da noi la scelta. Non è un'esclusione, perché tutti possono andare adagio, anche chi non può muoversi.
Camminare adagio, ma anche pensare adagio.

[Adagio]. È l'Anaunia che è lì davanti ai nostri occhi da sempre. Buon cammino.

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