«L’ultimo Sonderkommando italiano: a Dachau ero il N. 123343»
Sarà presentato dall’autore-protagonista mercoledì 5 marzo alla Biblioteca di Trento
Titolo: L'ultimo Sonderkommando italiano.
A Dachau ero il numero 123343
Autore: Enrico Vanzini
Editore: Rizzoli 2013
Pagine: 135, rilegato
Prezzo: € 13,60 (disponibile e-book)
Enrico Vanzini, quando parte per il fronte greco, è un artigliere di 18 anni. Un giovane gagliardo, alto, un fisico atletico e una gran voglia di vivere. Dopo il fatidico 8 Settembre, come altri 800.000 militari italiani è internato nei lager tedeschi perché si rifiuta di combattere a fianco del nazifascismo.
Dopo l’ennesimo bombardamento del campo dove si produce materiale bellico, tenta con alcuni suoi compagni la fuga.
Catturato, evita miracolosamente la fucilazione a Buchenwald ed è internato a Dachau.
Qui per sette mesi soffre il calvario di un orrore senza limiti.
Le due ultime settimane prima della liberazione degli americani è costretto nella funzione di Sonderkommando, gli addetti a trasportare le vittime delle camere a gas, e non solo, per gettarle nei forni.
In questo modo è in grado di vedere gli ambiti più crudeli e segreti del campo, dagli sperimenti umani, cui non sfuggivano gli stessi sacerdoti, ai luoghi di tortura, alla realtà delle camere a gas e l’atrocità dei forni.
«Qualcuno dice che a Dachau la camera a gas non venne mai usata – scrive Vanzini – io li ho visti i morti soffocati li ho staccati a fatica gli uni dagli altri.»
Le testimonianze raccontate nel libro, sono drammatiche ma anche di grande umanità in un luogo dove «l’umano» sembra cancellato come i numeri tatuati sulle braccia per trasformare l’essere umano in un oggetto da distruggere.
Dopo sessant’anni di silenzio, Enrico Vanzini, porta la sua testimonianza nelle scuole. Per non dimenticare.
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