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A Mauro Corona il «Premio Mario Rigoni Stern» sezione narrativa

L’autore si aggiudica il riconoscimento con «La voce degli uomini freddi» – Sabato 29 marzo 2014 la cerimonia di premiazione a Riva del Garda

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Titolo: La voce degli uomini freddi
Autore: Corona Mauro 
 
Editore: Mondadori 2013
Pagine: 235, rilegato
 
Premi: Premio Mario Rigoni Stern
Prezzo: € 18
  
 IL CONTENUTO
C'è un popolo che vive di stenti in una terra ostile. Una terra in cui nevica sempre, anche d'estate, le valanghe incombono dalle giogaie dei monti e le api sono bianche. E gli uomini hanno la carnagione pallida, il carattere chiuso, le parole congelate in bocca.
Però è gente capace di riconoscenza, di solidarietà silenziosa, uomini e donne con un istinto operoso che li fa resistere senza lamentarsi, anzi, addirittura lavorare con creativa alacrità, con una fierezza gioiosa, talvolta, pronti a godere dei rari momenti di requie, della bellezza severa del paesaggio, della voce allegra del loro campo liquido, il torrente che, scorrendo sul fondo della valle, dà impulso a segherie e mulini.
Il torrente è una delle voci di questi uomini freddi solo all'apparenza, ed è l'acqua - neve allo stato liquido, si potrebbe dire, che, se da un lato mette in moto tutte le attività, dall'altro innesca il dramma che sta sospeso su quelle vite grame eppure, in qualche modo, felici.
Corona ci ha abituato alle narrazioni corali, alle epopee umili di gente che avanza compatta con le proprie storie senza storia solo perché nessuno ha voluto abbassare l'orecchio al livello del suolo per ascoltarne la voce flebile eppure emozionante.
Vite che, come scriveva Ungaretti dei morti: Non fanno più rumore del crescere dell'erba, lieta dove non passa l'uomo. All'armonia di una vita aspra ma equilibrata si contrappone il ritmo disumano delle «città fumanti»...
 
 MOTIVAZIONI GIURIA   
La giuria del Premio Mario Rigoni Stern, costituita da Eraldo Affinati, Marie Hélène Angelini, Margherita Detomas, Paola Maria Filippi, Paolo Rumiz e Graziano Riccadonna (coordinatore) assegna l’edizione 2014 del «Premio Mario Rigoni Stern per la letteratura multilingue delle Alpi» - sezione narrativa, a Mauro Corona per la sua opera «La voce degli uomini freddi».
Questa la motivazione. 

La voce degli uomini freddi di Mauro Corona rappresenta l'epopea delle genti di montagna, avvezze al pericolo e al sacrificio. Il cantore di queste genti non deve inventare nulla, ma riferirsi liberamente alla propria gente, quella di Erto e Casso, insomma della valle del Vajont.
Emblema della catastrofe di origine umana, la frana del Vajont è ancora oggi oggetto di dibattito e riflessione scientifica, a cinquanta anni da quella sera del 9 ottobre 1963. 
Ma anche di racconto e di immaginario collettivo: dentro questa catastrofe è possibile ripercorrere gli infiniti percorsi del moderno piegato agli interessi consumistici e all'ansia di progresso a costo dei sacrifici umani. 
Uomini freddi come aggettivo di loco, non come aggettivo qualificativo. Un'umanità costretta a vivere nel luogo freddo, ma che da questa caratteristica non solo non è schiacciata, ma la trasforma in elemento positivo: «Gente che aveva fatto della sfortuna la gioia di stare al mondo. L'unica gioia era quella. Gente che s'accontentava. Tutto qui.
La neve poi è una metafora dell'esistenza e soprattutto della valanga che ha coperto la valle. Resistenza, fatica, tenacia, sofferenza sono la cifra di una vita che si perpetua nelle avversità, traendone forza e nutrimento.  L'autore con la sua opera rappresenta, nel contesto culturale che fa riferimento all'arco alpino, un'espressione particolarmente significativa del territorio e delle sue genti, bene cogliendo il messaggio del Premio intitolato a Mario Rigoni Stern, inteso a perpetuarne i valori di fratellanza, di rispetto per l'ambiente, di umanità alpina.»

Il livello alto delle opere presentate al concorso da autori di lingua italiana, tedesca e ladina ha reso estremamente arduo il compito della giuria, che dopo approfondita discussione ha comunque effettuato la sua scelta individuando, oltre al vincitore, due romanzi di tutto rispetto tali da poter essere citati:
   
I misteri del Cjaslir (Curcu & Genovese) di Fabio Chiocchetti, impegnativo romanzo storico con grande affresco dedicato alle leggende e alle storie popolari che circondano un santo vescovo e una presunta strega della Val di Fassa.
   
Der Nachlass Domenico Minettis (Anton Pustet) di Dietmar Gnedt (Il lascito di Domenico Minetti), appassionante romanzo austriaco legato alla complessità della Grande guerra vista con gli occhi di un uomo di frontiera.  
 
La cerimonia di premiazione si terrà sabato 29 marzo a Riva del Garda, presso il Palazzo dei Congressi, a partire dalle ore 17.
Questo il programma in sintesi: saluto delle autorità; Lectio magistralis di Luca Mercalli, Presidente della Società Meteorologica Italiana; Relazione della Giuria e premiazione del vincitore; Dialogo del vincitore con un membro della Giuria e con Annibale Salsa, Presidente del Comitato scientifico dell'Accademia della Montagna del Trentino e Membro del Comitato scientifico della Fondazione Dolomiti-Unesco, già Presidente generale del CAI e docente di Antropologia Filosofica e Culturale presso l'Università di Genova. Gli interventi musicali saranno a cura degli Allievi del Conservatorio di Trento e della Sezione Staccata di Riva del Garda con brevi introduzioni di Bepi De Marzi.   
 
 Il Premio Mario Rigoni Stern 
Il premio letterario è dedicato alla memoria di Mario Rigoni Stern (Asiago 1 novembre 1921 - ivi 16 giugno 2008). Mario Rigoni Stern è autore di numerose opere che hanno fatto la storia della letteratura italiana, tra cui vanno sicuramente ricordate: Il sergente nella neve, Il bosco degli urogalli, Ritorno sul Don, Storia di Tönle, Le stagioni di Giacomo.
Voce autorevole e ascoltata nella letteratura di guerra, Rigoni Stern ha saputo descrivere in modo originale la cultura della gente di montagna, raccontando il legame fra i montanari e il loro ambiente, e proponendo le Alpi quale orizzonte significativo della letteratura e della storiografia contemporanea, del moderno sentimento ecologico e perfino dell’etica.  
 
Il Premio Mario Rigoni Stern, alternandosi tra Trentino e Veneto con cadenza annuale, cerca di individuare gli elementi di eccellenza della narrativa e della saggistica di montagna all’interno delle opere edite nei due anni precedenti, individuando i seguenti settori di interesse: la bellezza del paesaggio alpino, nei suoi aspetti naturali e originali; le attività produttive tradizionali e la loro compatibilità ecologica; il contesto socioculturale passato e presente delle comunità alpine; la caccia in montagna come attività tradizionale; il patrimonio narratologico dell’arco alpino.
 
Il premio viene promosso dalla famiglia Rigoni Stern, dall’associazione Ars Venandi, Regione Veneto, Provincia Autonoma di Trento, Comune di Asiago, Comune di Riva del Garda, Cassa di Risparmio del Veneto, Banca di Trento e Bolzano, Federazione Italiana della Caccia, Fierecongressi di Riva del Garda, Museo degli usi e costumi di San Michele All’Adige. Nel 2011 si è aggiudicato il Premio (sezione saggistica) lo studioso e autore valdostano Alexis Bétemps. Nel 2012 si è aggiudicato il Premio (sezione narrativa) lo scrittore sloveno Alojz Rebula. Nel 2013 il Premio (sezione saggistica) è andato a Dionigi Albera.
 
L’entità del premio, sia per la sezione saggistica sia per la sezione narrativa, è di € 10.000. 

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