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Momenti di poesia al MART: giornata mondiale della poesia

L’artista e poeta Sergio Dangelo ne parlerà con Lorenzo Menguzzato il 21 marzo

La Giornata Mondiale della Poesia viene celebrata ogni anno il 21 marzo, primo giorno di primavera.
La sua istituzione, voluta dall’UNESCO nel 1999, riconosce l’espressione poetica come «luogo fondante della memoria, base di tutte le altre forme della creatività letteraria ed artistica»; alla poesia si assegna un ruolo privilegiato nella promozione del dialogo e della comprensione fra lingue e culture, della comunicazione e della pace.  
In occasione della XV giornata Mondiale della Poesia il Mart presenta la raccolta di opere del Bosco dei Poeti, depositata al Museo dall’artista che l’ha creata, Lorenzo Menguzzato (detto Lome).
 
 LA PIAZZA DEL MART
Il Mart celebra la Giornata esponendo nella grande Piazza alcuni stendardi, provenienti dalla collezione del Bosco dei Poeti e realizzati come «Pensieri al Vento», in un progetto nato in seguito alla mostra della FAO «Forest Magic Mountain» (2011). 
 
 L’ARCHIVIO DEL ’900
Le teche della biblioteca al piano interrato del Museo, accolgono una serie di preziosi libri oggetto del Bosco dei Poeti, editi da Pulcinoelefante, Ippolita Edizioni, La Maddalena.  
Il Bosco dei Poeti è un progetto che riflette sul rapporto Arte Natura ed è un luogo fisico, collocato a Dolcè, in Provincia di Verona, al confine con il Trentino, che accoglie le opere di oltre 200 artisti e poeti italiani e internazionali, fra i quali Alda Merini, Andrea Zanzotto, Patrizia Cavalli, Nanni Balestrini, Maurizio Cattelan, Arturo Schwarz, Nicola De Maria, Luigi Ontani e molti altri. Lungo un sentiero di tre chilometri sono esposte le carte – poesie e disegni – i cui originali si trovano ora al Mart, che ne cura la conservazione e la consultazione da parte del pubblico. 
 
 LOME – Lorenzo Menguzzato
È nato a Trento il 27 agosto 1967. Ha frequentato nel 1983 a Venezia la Scuola Internazionale di Grafica con Riccardo Licata.
Si è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Venezia con una tesi/intervista a Giulio Turcato.
Come artista ha realizzato oltre 200 mostre e ha esposto in diversi spazi pubblici tra i quali la Traklhaus di Salisburgo, il Palazzo delle Albere di Trento, Museion a Bolzano, lo Stift Viktring di Klagenfurt, il Teatro delle Tese all’Arsenale - Biennale di Venezia, la Fundacion Museo del Parque a Salta (Argentina), il Museu da Ciência da Universidade de Coimbra, il Kunstforum Stadtmuseum di Weilheim, il Centro Galego de Arte Contemporanea a Santiago de Compostela, il Centrum Kultury Zamek di Wrocław, lo Stedeljk Van Abbemuseum di Eindhoven, The Chicago Cultural Center (USA), e ancora la Kunsthalle di Hannover, il Kunstverein di Kassel e molte altre sedi in Italia e all'estero. Ha collaborato con scritti e disegni a diverse riviste, realizzando inoltre copertine di libri e alcuni libri-oggetto.  
 
È attivo curatore e promotore culturale: fra l’altro, ha organizzato nel 2003 il ciclo d'incontri «Parole all'arte» per la Galleria Civica di Trento; nel 2005 gli è stato assegnato il Premio Telecom Italia «Contagiare Bellezza» (Presidente Umberto Eco), mentre nello stesso anno ha vinto il Premio Lodovico Morando a Bardolino per aver diffuso l'immagine del Lago di Garda in Italia e all'estero.
Nel 2011 in occasione dell'Anno Internazionale delle Foreste è stato chiamato a curare la mostra «Pensieri al Vento» presso l'URP del Corpo Forestale dello Stato a Roma.  
 
Nello stesso anno ha seguito l'esposizione/evento «Forest Magic Mountain» in occasione della Giornata Mondiale della Montagna della FAO, a Roma. Nell'estate del 2013 ha curato la mostra «dichter - garten» al Botanikum di Monaco di Baviera.
Dal 1996 è titolare dell'Azienda Silvoambientale Vergnana a Dolcè (Verona), dove è curatore del progetto «Bosco dei Poeti».
Ama distinguere il suo lavoro d'artista dall’attività svolta per il Bosco, sostenuta non da un’associazione ma da una volontà familiare, tesa a promuovere le forme creative della poesia e dell’arte in rapporto con la natura. 
 
 DANGELO (S.L.M.A.R.d S.)
Ènato a Milano il 19 aprile 1932. Ha studiato a Parigi, Bruxelles e Ginevra. Nel 1943, durante una lezione di matematica al Liceo Berchet, esegue il suo primo disegno.
Il segno grafico «freddo e lirico», secondo una definizione di Guido Ballo, e la notazione rapida, sono da allora, una costante della sua espressione figurativa.
Viaggia l’Europa giovanissimo e, nel 1948, a Zandvliet fa atto di «surrealismo assoluto». Gli sono fari guida il padre Alberto, la cui biblioteca è ricca in letteratura “europea”, Andrè Breton, Charles Estienne, Thèodore Koenig, Thelonius Monk e i protagonisti del dopoguerra, i Cobra, i Vorticisti, gli informali.
Partecipa, dal 1950, all’avventura del terzo convoglio surrealista. Da Ennio Tomiolo, suo maestro, apprende che la pittura non è «carriera né missione»; da Gianni Dova, Roberto Crippa e Cesare Peverelli il «muovere veloce della mano», da Max Ernst che si può dipingere sognando.  
 
È ideatore e l’animatore di «Arte Nucleare», movimento determinante per lo sviluppo dell’arte europea contemporanea. La sua prima esposizione, con i celebri quadri nucleari, è del 1951 nella prima Galleria San Fedele di Milano.
Da allora sono numerose le mostre in galleria d’avanguardia (650 personali, 1600 collettive) e gli inviti di Musei.
È stato invitato alla Biennale di San Paolo (4 edizioni), Biennale di Parigi (3 edizioni), Quadriennale di Roma (1 edizione), Biennale di Venezia (6 edizioni con sala personale nel 1966), Triennale di Milano (5 edizioni; con Ettore Sottsass, sala di ingresso – 1960).
Nel 1954, per intesa con Asger Jorn e con il patrocinio di Tullio d’Albisola, organizza «L’incontro Internazionale della Ceramica» presso la fabbrica M.G.A. Mazzotti. Arturo Schwarz presenta (1986, Biennale di Venezia, «Arte e Alchimia») il suo dipinto «La Chaine des Rouges Pommiers» e la scultura in legno e sospiro «L’Arbre d’Amour».  
 
Nel 1991, con Carla Bordoni, Paola Grappiolo e Daniela Di Marco fonda il Centro di esposizioni, confronti, incontri «BLUDIPRUSSIA» in Albisola Marina. Nel 1993,con un gruppo di giovani talenti amici, dà vita al gruppo «Nuovo Proun» (Noyavo Proekt Utverzdenija Novogo) a Milano e Ginevra.
Parallelamente all’attività di pittore e scrittore, Sergio Dangelo realizza ceramiche a gran fuoco, oggetti (Hand-mades) dipinti su lamiera smaltata, litografie, acqueforti, illustrazioni per testi poetici ( Williams, Sanesi, Sauvage, T.S. Eliot, Lina Angioletti, Michel Vachey, Théodore Koenig, Alain Jouffroy, Bernard Jourdan, Anais Nin, Sarenco, Alain Pierre Pillet, Ermanno Krumm…) organizza esposizioni divulgative dell’idea surrealista, pratica il Kendo (III Dan F.I.S. – Z.N.K.R.), in una forma di sperimentalismo costante e in omaggio all’”antistile” che caratterizza ogni sua attività.  
 
Ha collaborato alle riviste “Phantomas”, “Pemps-Mélés”, “Panderma”, “Verona Voce”, Lotta Poetica”, “Bit”, “Resine”, “Opus International”, “Arteincontro”, “Les Lèvres nues”, “Musica Jazz”, “Documento Sud”, “Imago”, “Uman Design”, “Daily Bul”, “Amenophis”, “Bokubi”, “Bockunin”, “Clandestino”, “Phases”, “Plus”, “Egolalia”, “Barriera”, “Il Gesto”, “Opus”, “Boa”, “Il Monte Analogo”, “Alfabeta” (1ª serie). Ha illustrato Madame Bovary con 11 segnali sintetici (Edizioni Iles Celebes, Ginevra 2007). 157 sue opere sono in 43 musei dei cinque continenti. Il carteggio Dangelo – Theodore Koenig (1953-1983) è depositato alla Bibliothèque Royale de Bruxelles, il carteggio Dangelo – d’Orgeix è depositato alla Bibliothèque Nazionale de France a Parigi. Attualmente “estatico”, scrive, costruisce oggetti e vive.

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