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Novembre: mese di Vino Novello – Di Gianni Pasolini

Come ogni anno, arriva il periodo più controverso per chi parla di vino.

Novembre, mese del vino Novello!
Ma come mai questo vino (alcuni produttori neanche lo considerano un vino) desta così tante discussioni tra gli addetti ai lavori? Facciamo prima un po’ di chiarezza su cosa si intende parlando di Novello.
Il disciplinare Italiano ci dice che il Novello è il «vino prodotto mediante un processo di macerazione carbonica, con alcolicità non inferiore ad 11% vol, che può essere messo in commercio non prima della mezzanotte del 6 Novembre dello stesso anno del raccolto e non oltre il 31 dicembre».
 
In pratica la vinificazione viene svolta in autoclave chiusa ermeticamente, senza ossigeno, dove viene posta l’uva intera e viene aggiunta anidride carbonica che permette di svolgere la fermentazione accelerando i tempi convenzionali.
Questa forzatura, questo lavoro di stress dell’uva macerata, estrae così i profumi più caratteristici dell’uva, quella “vinosità” del mosto appena spremuto, intenso, profumato, fresco, fragrante, ma anche leggero e evanescente, che svanisce nel giro di poco tempo.
Praticamente in due, tre settimane si ottiene il vino pronto per essere imbottigliato.
 
Questo metodo di produzione nasce intorno agli anni 30, nel secolo scorso, in Francia, precisamente nella regione Beaujolais, a sud della Borgogna, utilizzando da sempre uva Gamay.
In Italia invece i primi a credere nel Vino Nuovo furono Gaja negli anni '70 con il «Vinot» e Tachis con il «S. Giocondo» per i Marchesi Antinori.
 
E qui in Trentino? Ebbene, siamo la seconda regione d'Italia per quantità di vino prodotto, subito dopo il Veneto.
Diverse le aziende, principalmente con uve autoctone, Teroldego e Lagrein, che ben si prestano poiché possiedono meravigliosi profumi di frutta rossa, prevalentemente sottobosco, uniti ad un corpo e ad un tannino non aggressivo, che scatenano una potenza al naso davvero succulenta.
 
Le caratteristiche del Novello sono un colore vivo, seducente, tendenzialmente violaceo, un intenso profumo di frutta al naso, molto invitante e una piacevolezza in bocca, leggero e fresco, facile da bere, anche per chi non è avvezzo all'avvinazzamento.
Erroneamente si pensa che l’abbinamento perfetto del Novello sia con le castagne, visto che il periodo lo permette: il realtà abbinamento non è dei migliori.
Vi suggerirei un azzardo culinario. Provatelo con un Baccalà in Tecia alla Trentina e mi saprete dire.
 
In sintesi possiamo dire che il Novello è un altro meraviglioso esempio della collaborazione tra l'ingegno dell'uomo e la grazia della natura, capace di regalarci un prodotto piacevolissimo e disimpegnato, che allieta in questo freddo preludio d'inverno.
 
Gianni Pasolini
g.pasolini@ladigetto.it

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