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Trentino Rock, dagli anni '60 a oggi/ 25 – Roberto Laino

Kaneva Saund, The Roldeg Stones, Articolo 3entino, un unico filo conduttore. Roberto Laino: «Mi sento un intrattenitore e un Dj prestato alla musica»

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Kaneva Saund, The Roldeg Stones, Articolo 3entino.
Queste tre band, a partire dal 1991 hanno rappresentato per la nostra regione l’unico punto di riferimento per un tipo di musica dissacratoria legata al dialetto trentino.
Filo conduttore di tutte le tre band è da sempre la provocazione, l’ironia e il non prendersi mai sul serio in qualsiasi situazione.
I testi originali in dialetto trentino, cantati sulle basi di successi Italiani e stranieri, hanno fatto di questo filone un vero e proprio cult molto seguito e amato.
L’uomo, che ha dapprima inventato e poi continuato e decretato il successo di tutte queste band unite sotto un solo segno musicale, si chiama Roberto Laino, il leader da sempre di questo filone musicale.
Il totale connubio fra Roberto Laino e queste tre band ha generato una vera e propria simbiosi musicale fra lui e il filone musicale che ne ha decretato il successo e l’enorme visibilità in tutti questi anni.
 
Alla tenera età di sei anni, Roberto Laino ascolta già molta musica, con il suo registratore a bobina con quattro piste, comincia i primi esperimenti dimostrando straordinarie capacità elettroniche.
Ma il vero colpo di fulmine destinato a cambiare la sua vita per sempre, succede lontano da Trento.
A 13 anni è in vacanza a Salerno con la sua famiglia e per tutto il giorno sulla spiaggia ascolta l’unica radio locale che trasmette. Si chiama Radio Golfo.
Suo padre, visto il suo interesse, lo porta a visitare gli studi di Radio Golfo.
Il Dj lo invita a rimanere vicino a lui per tutto il giorno e poter così vedere e imparare come si lavora in una radio.
«Rimanere tutto il giorno – Ricorda Roberto Laino – con questo straordinario Dj per me fu un incredibile emozione. Fatto ritorno a casa avevo deciso la mia strada, da grande ne ero sicuro, avrei fatto il Dj!»
 

 
E, come un predestinato, un giorno inizia la sua avventura, anche se in modo piuttosto casuale e fortunato.
«Avevo accompagnato – ci confida Laino – un mio caro amico a un provino per radio Nettuno, ma invece che lui, a sorpresa presero me.»
Proprio in questa radio comincia ad alternare la musica Disco ad alcuni momenti di cabaret molto apprezzati dagli ascoltatori.
Continua la sua esperienza con Radio luna dove cura un suo programma e collabora alla nascita di radio Trento centrale.
Ma il vero decollo professionale inizia quando comincia a collaborare con radio Punto blu.
 
Nel suo programma inventa dei giochi ai quali partecipano telefonicamente gli spettatori ignari del fatto che non potranno mai vincere.
Inventa falsi premi, false telefonate erotiche e soprattutto comincia le prime sperimentazioni su delle basi musicali di grande successo, inserendo le parole in dialetto trentino.
«Capii di aver inventato qualcosa d’importante – racconta Laino a questo proposito, – quando i negozi musicali di Trento cominciarono a protestare perché molte persone continuavano a richiedere questi dischi che in realtà non esistevano.»
 
Visto il successo insperato, continua con la proposta insieme al suo Team composto da Mario Luchi,Mario Cagol e Renzo Schirripa.
Quando Elio Voltolini, che diventerà l’oscura e geniale mente organizzativa di Roberto Laino, propone di trasformare un divertente gioco in un vero e proprio spettacolo live centra il bersaglio! Nel 1991 nascono i Kaneva Saund! Proprio Saund, non Sound
Roberto Laino cavalca la nuova moda inventata dai veneti Pitura Freska e, come loro, nei testi inserisce temi provocatori legati alla politica della nostra regione e al sociale.
Caratteristica importante, con i Kaneva Saund Roberto Laino si esibirà sempre con barba e baffi finti per non essere riconosciuto.
Dopo 2 anni di sodalizio con Mario Cagol la coppia si separa non senza polemiche.
 

 
Ma Laino non si ferma e da lì a pochi mesi fonda il gruppo «The Roldeg Stones».
Trova nel vecchio amico e collaboratore Elio Voltolini una spalla ideale per mettere in pratica quello che da sempre ha in mente.
Le barbe vengono gettate via e finalmente lo spettacolo di cabaret si trasforma definitivamente in uno spettacolo musicale live. Inizia la parte più bella della storia di Roberto Laino!
L’istrionismo di Laino risulta vincente, si deve inventare come cantante e lo fa nel modo migliore.
 
«L’idea di cantare mi terrorizzava – ricorda Laino. – Non ringrazierò mai abbastanza i musicisti che mi hanno davvero aiutato molto in quel momento.»
Il debutto dei The Roldeg Stones è un successo incredibile! Dopo un’iniziale curiosità e stupore, i numerosi spettatori animano il concerto in modo da garantirne il successo.
La Band e Roberto Laino diventano un vero e proprio marchio innovativo e di successo.
Saranno circa 60 i concerti che la Band effettuerà ogni anno fino al 2000.
All’alba del nuovo secolo nascono le prime incomprensioni con la Band. Alcuni vorrebbero allargare gli orizzonti e tentare di sfondare oltre i confini della regione proponendo anche un repertorio diverso, altri invece preferiscono godersi il successo sul territorio trentino consapevoli di essere i numeri uno nel genere.
Il gruppo si sfascia alla fine del 2000.
 
Ma l’instancabile Roberto Laino non è certo tipo da abbattersi, da li a pochi mesi rimette insieme una grande band.
Nascono gli «Articoli 3entino!»
«Ricominciare – interviene Laino – non è stato facile. L’offerta musicale stava cambiando, per questo ho deciso di cambiare impostazione e proposta.»
Infatti, gli Articolo 3entino si esibiscono solo su grandi palchi e in ogni loro concerto viene inserito un mega schermo dove vengono proiettati tutti i testi delle canzoni per maggiormente coinvolgere il pubblico nella loro performance.
Le loro canzoni cominciano a toccare anche argomenti politici e i numerosi passaggi in televisione iniziano a trainare questa nuova band facendola diventare un grande fenomeno sociale e di provocazione.
 
 
 
Oggi nostro ospite è proprio Roberto Laino, titolare assoluto di questo marchio dissacratore e provocatorio di fare musica.
La sua abnegazione, tenacia e intraprendenza ha portato questo nuovo modo di proporre musica attraverso tutta la nostra regione per oltre 20 anni.
 
Come ami definirti?
«Io sono un intrattenitore, amo definirmi un Dj prestato alla musica»
 
Dopo vent’anni di progetti e nuove iniziative la tua passione verso la musica come va?
«È sempre la stessa – ci confessa Roberto Laino – forse adesso con l’esperienza ogni scelta è più oculata e organizzata. Ma non potrei mai privarmi delle belle serate conviviali con gli amici e con i collaboratori durante le quali nascono i testi delle nuove canzoni.»
 
Vuoi dire che il divertimento non è fare un concerto davanti agli spettatori?
«Quando proponi un concerto live vieni gratificato dal pubblico che quindi decide se il tuo lavoro è apprezzato. Ma il vero divertimento è durante la costruzione e l’organizzazione di tutto questo.»
 
I tuoi genitori come hanno preso questa tua voglia di fare questo tipo di spettacolo?
«Loro mi hanno sempre motivato e aiutato e di questo mi sento veramente di ringraziarli. Ma che nel nostro Dna scorresse questo genere di cose ne sono venuto a conoscenza solo poco tempo fa. Infatti, casualmente sono venuto a sapere che mia madre da giovane amava trasformare i testi delle canzoni del grande Frank Sinatra in dialetto trentino.»
 
Ricordi un concerto in maniera particolare?
«Sicuramente il concerto con gli Articolo 3entino a Pergine durante la giornata di ferragosto»
 
Ti riconosci un pregio?
«So stare in mezzo alle gente e amo sdrammatizzare. In realtà non mi sono mai preso sul serio, per questo forse sono vissuto bene fino ad ora.»
 
E il tuo maggior difetto?
«Non sono un organizzatore, e non amo pianificare troppo.»
 
Come hai vissuto il grande cambiamento musicale di questi ultimi 30 anni?
«Con terribile nostalgia. La mia musica infatti è la musica disco della fine degli anni ’70 inizio ’80. Per me è come se la musica si fosse fermata allora, l’avvento della nuova musica House e tecno francamente l’ho trovato deludente e di difficile codificazione musicale.»
 
C’è qualcosa che non rifaresti in questi tuoi vent’anni di carriera?
«Sì. Se potessi ritornare indietro – ci spiega Laino, – non trasformerei mai un concerto live in un musical. Questa cosa fu un insuccesso totale di cui ancora adesso mi rammarico.»
 
Qualche rimpianto?
«Non aver mai studiato la musica, e non saper tutt’ora suonare uno strumento musicale.»
 
A parer tuo quali sono le caratteristiche che una band deve avere per durare nel tempo?
«Non deve prendersi sul serio prima di tutto. Così facendo, non viene mai a mancare lo spirito amatoriale che rende ogni cosa divertente. Ritengo anche importante la definizione ben chiara degli obbiettivi da raggiungere.»
 
La tua band ideale?
Cristiano Dallapellegrina alla batteria, Charlye Deanesi alla chitarra,Sergio Tessadri alle tastiere e Pietro Cappelletti al Basso.
 
C’è qualche cantante trentino che stimi maggiormente?
«Il grande Tony Ippolito»
 
So che stai terminando un nuovo importante progetto, ce ne vuoi parlare?
«A breve uscirà un nuovo disco che ritengo molto interessante. Questa volta, sono stati presi in considerazione brani dei Pink Floyd, di Ligabue, ma anche dei Rolling Stones, Branduardi Bob Marley e molti altri.»
 

 
Abbiamo sentito alcuni brani in anteprima del nuovo disco degli Articolo 3ntino.
I testi anche se dissacratori, molto ironici e rigorosamente in dialetto, parlano comunque di problemi legati al sociale ma soprattutto di storie che appartengono a tutti noi.
Nel brano «Ho sposà una de l'Est», un contadino trentino sposa una mega-gnocca dell’est. Ma purtroppo si accorge subito che oltre lei dovrà mantenere anche la sua famiglia e tutti i suoi amici.
Solo l’intervento energico di una persona lo salverà dal fallimento.
 
In «Caro Pietro» si spiega come suonando da tanti anni insieme certi dubbi sui gusti sessuali di qualche musicista possano insorgere….
Nel brano «Tom Tom» invece si avverte tutti come possa essere rischioso affidarsi troppo alla tecnologia.
In «Sarà vero» si racconta come dopo una sbronza colossale, il nostro eroe cominci a vedere i politici trentini (con nomi e cognomi) sotto un ottica completamente diversa.
Ma in questo lavoro si parla anche di solitudine, di rapporti fra moglie e marito non sempre idilliaci, di sesso e di amicizia.
A parer nostro un disco da ascoltare che farà sorridere ma anche riflettere perché legato a problematiche e dinamiche del nostro tempo.
Noi crediamo che Roberto Laino in questi 20 anni con il suo modo di presentare la musica abbia sostenuto e rappresentato un grande impegno con risvolti sociali e culturali.
 
Forse lui non ne è consapevole fino in fondo, ma il grandissimo seguito avuto da parte di quasi tutta la regione trentina lo inserisce nella grande storia della musica trentina come uno dei leader coraggiosi che hanno imposto un nuovo modo di fare spettacolo con la musica.
Due decenni di continuo rinnovamento, di scelte ponderate, ma soprattutto di grande divertimento.
Forse, tutto questo ha levato qualcosa in termini di valori.
«Il tempo per costruire e realizzare tutto questo ha sottratto molto tempo alla mia famiglia, probabilmente, – ci confida Roberto Laino – al posto di mia moglie io non avrei resistito, quindi penso che parte del merito vada condiviso con lei.»

Poi Laino ci confida il suo apprezzamento per Gary Moore che definisce uno dei più grandi di sempre e ci racconta un aneddoto davvero divertente.
«Ad un nostro concerto molti militanti della lega mi fecero i complimenti elevandomi ad assoluto guardiano dei valori del dialetto trentino e definendomi il prototipo del vero Trentino. Dopo aver riflettuto molto, – sorride Roberto Laino – non me la sono sentita di dire che in realtà ero nato a Vittorio Veneto ed avevo vissuto molti anni a Roma…»
 
Roberto Laino è stato tra i protagonisti della svolta della musica trentina, dei primi anni '90, quando il pubblico ha decretato che si poteva fare musica e avere ascolto e successo, anche cantando in dialetto.
Assieme ai musicisti con cui ha suonato ha rappresentato, le aspirazioni, i sogni e le lotte civili di un pubblico che crede e vuole un mondo migliore.
Straordinario ed essenziale si è rivelato anche l'apporto ed il sostegno dei tantissimi fans che hanno motivato Roberto Laino sempre di più nel seguire questa strada.
Ma, con particolare affetto, non sarà mai dimenticata la straordinaria partecipazione dei bambini: loro, i più innocenti, in prima fila a dimostrare che il sound e la simpatia dei testi è sempre stato qualcosa di magico.
 
Forse Roberto Laino a volte si sente uno di loro, fiero di esserlo e di riuscire ancora a divertirsi, stupito di aver contribuito a qualcosa d’importante per la nostra regione, per la nostra tradizione, per qualcosa che forse con il tempo i nostri figli non dimenticheranno…
Insieme a Roberto Laino in questi 20 anni di avventura e di divertimento hanno suonato: i cantanti Roberto Calovi i batteristi Oronzo Pinter, Luca Valentini e Elio Voltolini, i bassisti Roberto Tomasi e Pietro Cappelletti, i chitarristi Tiziano Chiogna, Filippo Tomasi, Paolo Mairer e Renato Labalestra, i tastierista Sergio Tessadri
 
Roberto Conci
r.conci@ladigetto.it
(Precedenti)

 
Abbiamo passato un’intera giornata con Andrea Braido e abbiamo saputo che…..
La prima delle due parti dell’intervista al grande Andrea Braido sarà proposta Giovedì prossimo.

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