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Nedko Solakov alla Galleria Civica di Trento – Di Marco Consoli

Inaugurata la mostra retrospettiva di Nedko Solakov (1957, Cherven Briag, Bulgaria). Aperta fino al 5 febbraio 2012

All in (my) Order, with Exceptions è il titolo della prima mostra dell’artista in un’istituzione pubblica italiana.
La mostra presenta una selezione di 31 opere, dal 1981 al 2011, e costituisce la più completa retrospettiva fino ad oggi dedicata all’artista.
Solakov utilizza un linguaggio artistico spiazzante, ironico e poetico e riflette sui meccanismi del pensiero, sul rapporto fra storia personale e collettiva, fra realtà e immaginazione.
 
Un’arte che viene raccontata o meglio il racconto/grafia è parte dell’opera stessa.
Un percorso multidisciplinare che dai disegni ed acquarelli su carta arriva alla videoarte toccando tutte le forme di espressione artistica.
Il disegno, la grafia accompagna l’opera e ne diventa parte integrante.
 
La visita completa della mostra richiede almeno un paio d’ore ma è possibile percepire il percorso dell’artista anche in minor tempo grazie al buon allestimento che illustra, a partire al piano interrato, l’evoluzione temporale.
Il direttore della Fondazione Andrea Viliani ha percorso la mostra illustrando con dovizia di particolari le opere presenti.
 
Nedko Solakov, presente all’inaugurazione anche se non interviene nella presentazione, si muove con la sua videocamera a riprendere i visi delle persone presenti forse per coglierne, con la sua ironia, cenni di approvazione.
Avvicino l’artista al quale chiedo impressioni in merito allo spazio espositivo. Solakov elogia lo spazio offerto dalla Fondazione Galleria Civica di Trento paragonato ad altre sedi espositive.
Il pubblico sembra apprezzare la mostra anche se non avvicina l’artista per complimentarsi o anche per un semplice saluto.
 
Un’artista trentina all’uscita delle mostra mi rilascia a caldo questa dichiarazione: «A dispetto di alcuni stilemi usati, Solakov ha il coraggio di seguire i propri pensieri, ossessioni e perversioni. L’artista riesce ad unificare la “carne” con il segno grafico. Se non ci fossero le scritte la mostra sarebbe ugualmente interessante. La sensazione è che Solakov non sia un intellettuale ma un uomo genuino. Il suo essere ed il manifestarsi sono una cosa sola.»
 
La mostra rimane aperta fino al 05/02/2012 
 
Marco Consoli
m.consoli@ladigetto.it

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