Home | Archivio | Archivio rubriche | Mondo Arabo | «Lupi Solitari», il nuovo esercito segreto di Al Qaeda

«Lupi Solitari», il nuovo esercito segreto di Al Qaeda

La vera forza dell’organizzazione terrorista è la sua ideologia. Ma in cosa consiste realmente?

Le informazioni che sono state fornite a questo giornale da parte del Ministero dell’Interno sul «terrorismo internazionale di matrice religiosa» confermano le riflessioni che molti analisti hanno fatto a seguito degli eventi di Tolouse.
In questa cittadina del sud della Francia, lo scorso marzo, Mohammed Merah un cittadino francese di origini algerine proclamatosi membro di Al Qaeda, ha assassinato sette persone tra cui tre paracadutisti francesi, un rabbino e tre bambini ebrei.
Queste riflessioni e le informazioni fornite dal nostro Ministero degli Interni parlano di una nuova fase della vita di Al Qaeda e del terrorismo internazionale da essa promosso, quella dei «Lupi solitari».
 
Secondo questa tesi l’organizzazione ha ormai perso gran parte delle sue capacità di sponsorizzare importanti azioni terroriste ed è diventata più che altro una sorta di franchising, ovvero la promotrice di un’ideologia e di un tipo di azione che può essere facilmente abbracciato in qualunque parte del mondo.
I «lupi solitari» sarebbero proprio questo, persone che realizzerebbero azioni di minor peso e capacità letale ma pur sempre inspirate dall’ideologia di Al Qaeda.
 
Il caso di Mohammed Merah a Tolouse pare confermare che, purtroppo, queste riflessioni vadano nella giusta direzione soprattutto quando affermano che la vita del terrorismo internazionale «di matrice religiosa» non si è esaurita.
Ma, dovremmo anche chiederci, se ne sono esaurite le cause? E quali sono le sue cause?
Analizzando vari discorsi pronunciati in passato da Bin Laden, pare fuorviante continuare a vedere la sua come un’ideologia violenta basata sulla religione islamica.
Non solo perché ciò crea inevitabilmente pregiudizi e stereotipi negativi sui nostri vicini arabi e musulmani, ma anche perché non ci aiuta a risolvere il problema del terrorismo internazionale.
 
L’ideologia di Al Qaeda non è un insieme di deliri religiosi e violenti come spesso è stata presentata dai media.
In essa la religione islamica ha un peso estremamente relativo, serve prevalentemente a fornire elementi simbolici che la rendano attraente e la giustifichino ulteriormente agli occhi di coloro ai quali è diretta.
L’uso che Bin Laden faceva del Corano era citarne versetti che giustificassero quello che affermava ma l’11 settembre non è stato da lui giustificato sulla base dell’Islam.
Per lui quell’attentato è stata la risposta del mondo islamico a decenni di violenze e abusi «imperialisti» in terre arabe e musulmane.
Ecco l’enorme presunzione della sua ideologia: ergersi come rappresentante di un mondo arabo e musulmano che non l’ha mai riconosciuto come leader, nonostante i nostri media abbiano spesso lasciato intendere il contrario.
 
In un messaggio databile al dicembre 2002 Bin Laden dichiarò «[Bush] sosteneva che invidiassimo il loro stile di vita, mentre la verità [...] è che li attacchiamo a causa della loro ingiustizia nei confronti del mondo islamico, e soprattutto della Palestina, dell’Iraq e per l’occupazione della terra dei santuari»*.
Se si leggono i suoi discorsi ci si rende conto che la sua, che piaccia o meno ammetterlo, è fondamentalmente un’ideologia anti-sistema
Già nel 2004, Olivier Roy scriveva su Le Monde Diplomatique che Bin Laden aspirava a diventare l’avanguardia dell’insieme dei movimenti anti-imperialisti che lottano contro il nuovo ordine mondiale.
 
È certamente giusto preoccuparsi del terrorismo internazionale e delle sue evoluzioni ma, finché continueremo a presentarlo ed analizzarlo come causato dalle ragioni sbagliate, non potremo combatterlo efficacemente.
Non si tratta di Islam, ma del fatto che il mondo arabo e musulmano, dalla Palestina alla Cecenia, sia stato colpito da azioni aggressive nel corso di vari decenni, dal colonialismo all’invasione dell’Iraq.
In una lettera che indirizzó nel 2002 «agli americani» Bin Laden chiedeva «È in qualche modo razionale sperare che quando gli Stati Uniti ci attaccano da mezzo secolo noi li lasciamo vivere in pace e sicurezza?**
 
Naturalmente il terrorismo dev’essere combattuto e condannato, naturalmente l’unica cosa a cui porta l’ideologia di Al Qaeda è la distruzione.
Infatti essa ha profondamente danneggiato anche quel mondo arabo e musulmano del quale pretende essere la paladina.
È pur vero, tuttavia, che se la analizziamo ci rendiamo conto che parla di profonde ingiustizie che, spesso, vengono denunciate anche dalla società civile occidentale, come la situazione dei Territori Occupati Palestinesi.
 
Ed è questo il vero elemento che può rendere attraente la sua ideologia: coloro che l’abbracciano pensano di lottare contro un sistema profondamente ingiusto.
È una questione di punti di vista.
 
V.S.
 
 
* KEPEL, G. (2006) Al-Qaeda. I testi, p. 65 Roma, Editori Laterza
** LAWRENCE, B. (2007) Mensajes al mundo: los manifiestos de Osama Bin Laden, p. 205. Madrid, Foca S.L.

Condividi con: Post on Facebook Facebook Twitter Twitter

Subscribe to comments feed Commenti (0 inviato)

totale: | visualizzati:

Invia il tuo commento comment

Inserisci il codice che vedi sull' immagine:

  • Invia ad un amico Invia ad un amico
  • print Versione stampabile
  • Plain text Versione solo testo

Pensieri, parole, arte

di Daniela Larentis

Parliamone

di Nadia Clementi

Musica e spettacoli

di Sandra Matuella

Psiche e dintorni

di Giuseppe Maiolo

Da una foto una storia

di Maurizio Panizza

Letteratura di genere

di Luciana Grillo

Scenari

di Daniele Bornancin

Dialetto e Tradizione

di Cornelio Galas

Orto e giardino

di Davide Brugna

Gourmet

di Giuseppe Casagrande

Cartoline

di Bruno Lucchi

L'Autonomia ieri e oggi

di Mauro Marcantoni

I miei cammini

di Elena Casagrande