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Libri da regalare a Natale/ 2: La suora che giocava al calcio

«Al monte santo di Dio. La mia vita con la comunità di Dossetti» – Di Cecilia Impera

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Titolo: Al monte santo di Dio
Autore: Suor Cecilia Impera
 
Editore: Il Margine
Pagine: 240, più 16 illustrate
 
Genere: Religioso
Prezzo: € 16  
 
 Il Contenuto
L'infanzia e la fanciullezza tra Cavalese e Trento, l'arrivo a Riva del Garda, nel 1933. La guerra, la fine del fascismo, la Resistenza.
Al liceo, nonostante tutto, un'educazione alla libertà che non tarderà a far vedere i suoi frutti migliori.
Il fratello, Eugenio, «generoso, libero e assetato di verità», si fa come tanti giovani della sua generazione «ribelle per amore» e, tradito da una soffiata, viene trucidato in casa dai nazisti alla presenza delle sorelle e del padre.
«Non aveva mai conosciuto odio nei brevi anni della sua vita: il suo volto disteso e pacato mi fa pensare che non l'abbia conosciuto nemmeno davanti al suo uccisore. Non c'era segno di sangue. Nulla. Il tutto era avvenuto in pochi minuti: pochi minuti carichi di mistero che decisero della mia vita.»
 
A scrivere è una donna, Cecilia Impera. Quell'evento la accompagnerà, segnandola per tutta la vita. Fino all'incontro con un altro uomo, per lei altrettanto decisivo: Giuseppe Dossetti.
Cecilia entra a far parte della «Piccola Famiglia dell'Annunziata», ispirata dal ricordo del sacrificio di Eugenio e dall'esempio e dalla guida paterna di Dossetti.
 
La storia di una vita che è nel contempo la storia di momenti decisivi del nostro Paese, della Chiesa (soprattutto il periodo del Concilio) e dell'incontro con le altre confessioni cristiane oltre che con le grandi religioni dall'ebraismo all'islam fino all'induismo.
Un fratello e un «padre» a fare da guida costante per l'esistenza, ad alimentare la speranza e la certezza misteriosa che la vita autentica non può morire.
Un libro per tutti quei lettori che cercano, nelle grandi storie, i piccoli semi che danno senso alla concretezza, alla fatica e alla gioia del vivere. 
 
 La presentazione 
  
Lotta per la democrazia, importanza del ruolo degli educatori e dell’investire in istruzione e cultura, nell’obiettivo di formare una società consapevole, aperta e solidale: questi i cardini sui quali si è snodato il discorso di saluto del Presidente del Consiglio provinciale Bruno Dorigatti, alla presentazione, avvenuta in sala Aurora, del bel libro autobiografico di Cecilia Impera, edito da il Margine.
Giuseppe Dossetti, che Dorigatti ha definito «uno dei padri della Costituzione, una Costituzione fondata su quei valori di pace, libertà e giustizia che si temprarono negli anni tragici della Resistenza al nazifascismo» è un incontro decisivo della vita della religiosa Cecilia, già segnata fin da giovanissima dalla tragica scomparsa del fratello Eugenio, tradito da una soffiata e trucidato davanti alla famiglia dai nazisti. Ispirata dal ricordo del fratello e dall’esempio di Dossetti, Cecilia entra a far parte della «Piccola famiglia dell’Annunziata» comunità fondata da don Giuseppe Dossetti e inizia il suo percorso religioso.
 
Intervenuto dopo Dorigatti, Sandro Schmid, presidente trentino dell’ANPI, si è detto «fulminato dalla personalità di Cecilia, dalla sua dolcezza e insieme dalla sua straordinaria forza di volontà», definendo la sua «una storia non solo di testimonianza, ma di azione».
Citando le parole di un vecchio compagno di classe di Cecilia, Schmid si è soffermato in modo particolare sugli anni giovanili di «una ragazza bruna dagli occhi ridenti che giocava a calcio a piedi nudi», anni vissuti in un momento storico in cui la viva esperienza della guerra incontra la critica intellettuale.
 
Don Renato Tamanini, rettore del seminario, ha percorso la vita della suora collocandola nello straordinario intreccio di esperienze che condussero la Chiesa al Concilio Vaticano II, che rappresentò «uno scossone» nella vita dell’Istituzione ecclesiastica che ha fatto muovere binari fermi da tempo nella direzione della ricerca, del rinnovamento, dell’evoluzione liturgica e del linguaggio.
 
La stessa Cecilia, classe 1926, ha chiuso gli interventi, citando il Concilio come momento fondamentale della vita di Dossetti, «la realizzazione insperata di un sogno di Chiesa capace di aprirsi e di sentire il battito del cuore dei propri fedeli».
La religiosa ha anticipato diversi passaggi del libro, dipingendo un ritratto della personalità di Dossetti e alcuni momenti fondamentali della sua vita. Una vita, quella di don Giuseppe, «spesa nella costante ricerca di Dio e della verità, pur nell’estrema varietà e mobilità delle esperienze».
Accanto all’incessante ricerca di Dio, Cecilia ha evidenziato nella vita del religioso l’importanza irrinunciabile della preghiera, una preghiera tanto più profonda quanto più aperta ai problemi del mondo.
Altro passaggio decisivo nella vita di Dossetti, che ha profeticamente coinciso con la morte del padre, l’incontro con il cardinale Giacomo Lercaro, con il quale condivise numerose battaglie per il cambiamento e la riforma della Chiesa, in particolare nella riflessione dei due temi fondamentali della povertà e della pace.

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