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Habemus Papam, un Papa dalle origini italiane – Di M. Soliani

Il Papa italo-argentino che riporta alla luce un paese tanto a noi vicino quanto geograficamente lontano

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Il Papa è stato eletto: è un argentino. Fin qui è quello che si può trovare su qualsiasi articolo di giornale come del resto anche delle sue origini italiane.
È però proprio quest’ultimo elemento che apre le porte a una pagina dimenticata della storia del nostro paese, quella storia che vede come protagonisti quegli emigranti che sono gli italo-argentini, ovvero argentini di origine italiana o discendente di emigranti italiani che costituiscono oltre il 50% della popolazione del paese sudamericano.
Questi vennero anche citati dalla letteratura italiana nel libro Cuore di Edmondo de Amicis.
 
Nel racconto dal titolo «Dagli Appennini alle Ande», che troviamo all’interno del romanzo, viene narrata la storia di Marco che si reca, partendo da Genova, a Buenos Aires per raggiungere la madre, emigrata in Argentina per lavoro ed ammalata.
Il racconto di de Amicis, che portò in seguito alla realizzazione di numerosi film, è solamente uno dei tanti esempi che dimostrano come la popolazione argentina sia tanto legata, storicamente e culturalmente, a quella italiana.
Octavio Paz, premio nobel per la letteratura, affermò con riferimento al paese sudamericano che «Gli argentini sono italiani che parlano spagnolo e si credono francesi».
 
Parole che appieno esprimono come tale componente ha fatto, e continua a fare, la storia di questa nazione, costituendo anche l’ossatura sociale (Alcuni ex presidenti argentini sono italo-argentini).
Nell’affermazione di Octavio Paz compare però l’assenza a qualsiasi riferimento alla lingua italiana.
Questa è dovuta al fatto che gli emigranti parlavano lingue locali e non un’unica lingua che avrebbe portato questa ad avere una posizione predominante nella cultura argentina.
 
Gli elementi comuni riguardano anche la gastronomia che vede l’ampio utilizzo di ricette italiane quali ravioles (ravioli) e canalone ( cannelloni).
In conclusione, Papa Francesco è, come scritto all’inizio, anche lui di origine italiana, precisamente piemontesi e anche genovesi, e ha ancora dei parenti, come tante altre famiglie di emigranti, nel nostro paese; ci potremmo riferire a lui nei termini di uno straniero, del resto è sovrano di una nazione straniera, ma le sue radici sono anche le nostre e quindi sarebbe giusto riferirsi a lui come un italo-argentino.
 
Del resto l’Italia e l’Argentina hanno una stessa anima e questa è stata riafforzata proprio con l’elezione di un pontefice che funge da ponte tra questi due nazioni lontane solamente geograficamente.
 
Michele Soliani
m.soliani@ladigetto.it

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