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Pd vincitore, Patt rispetto, Upt autocoscienza – Di Walter Pruner

«Auguri a Ugo Rossi per le scelte future: in cassaforte ha il risultato del 27 ottobre, in ghiacciaia ha già sicuramente l'ipotesi di squadra migliore»

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Sono due i dati principali da cui partire valutando l'esito elettorale del 27 ottobre. La vittoria di Pd e Patt da una parte, la sconfitta dell'UPT dall'altra.
Per quanto riguarda il Pd questo ha metabolizzato la sconfitta alle primarie schierando una lista che ha fatto delle debolezza espresse alle primarie la propria forza: infatti le diverse anime al suo interno che si erano fatte la guerra sulla scelta del candidato di coalizione, hanno corso forte, coese e motivate a sostegno dei propri candidati di «corrente» convogliando energie e voti a favore della lista.
Il Patt, che raddoppiando i voti rappresenta la vera novità di questa tornata, ha costruito le proprie fortune partendo lungo: sulla base storica della propria struttura ha innescato tutta una serie di mondi con un lavoro certosino iniziato qualche anno fa.
Questi mondi hanno risposto aprendo una linea di credito verso gli Autonomisti chiedendo loro una discontinuità con il passato.
 
Dell’Upt rimangono sostanzialmente vivi gli effetti del portato personale dei due Assessori o di mondi speculari come quello degli allevatori, e dimostra, senza Dellai, di non essere sufficientemente attrattiva, in assenza di una linea politica riconoscibile.
Il risultato pazzesco è che dopo quindici anni di governo il Partito guida è condiviso dal 13% degli elettori in Trentino. Pensiamo al 44% in Alto Adige, dove il coraggio di cambiare cavallo della SVP non ha comportato dazi particolari essendoci una linea già fortemente tracciata a prescindere dalla personalizzazione.
Nella scelta della Giunta provinciale dovranno coesistere due fattori importanti che solo apparentemente confliggono: la continuità con quel passato premiato dall'elettorato e la forte discontinuità anche nei simboli con quel passato che invece esce battuto dalle urne.
 
Il Presidente Rossi e il suo vice Olivi costituiscono quel collante politico con la Giunta precedente che è indispensabile e questo avendo ognuno all'interno delle rispettive azioni di Partito individuato una strada di forte cambiamento, a sostegno della quale hanno incassato la fiducia degli elettori.
L'Upt conferma di resistere alla forza d'urto dei due polmoni di coalizione, in virtù dell'opera amministrativa assessorile dei suoi esponenti che dal punto di vista politico però non consentono all'UPT di uscire dai box di partenza con un progetto per il futuro: e questo per un motivo principale.
 
Infatti, un'epoca se ne è andata, quella dellaiana, che dopo quindici anni di governo provinciale si è esaurita.
La storia e solo questa potrà valutarne la qualità di azione, ma questo non è ora il focus. Certamente il Trentino è stato guidato in tutto questo tempo da un leader autorevole e capace, ma, mutuando dal mondo del ciclismo epico, alla Bartali, solo al comando.
Il Dellaismo che ne è derivato ha prodotto un sistema giudicabile, a seconda delle opinioni, avanzato o assistito, lungimirante o autoreferenziale, con criticità o virtuoso: solo il tempo potrà nel dettaglio valutarlo.
Il fatto inconfutabile è che, senza Dellai, dell'Upt, rimane solo un concentrato di potere e cade perché il progetto Upt è Dellai.
L'autocoscienza politica di una Unione per il Trentino che fa prevalere l'analisi del voto alla rivendicazione autotutelante del singolo fortino la aiuterebbe in chiave di prospettiva, pena il ricoprire un irriverente, residuale ruolo di diritto di platea nel panorama prossimo futuro, poco più o poco meno.
 
Il Patt in questo contesto credo meriti rispetto, molto rispetto, proprio perché è cresciuto ed è appoggiato significativamente dall'elettorato in virtù di una scommessa ingaggiata a suo tempo, tra l'altro ad alto coefficiente di rischio, ma che ha vinto a piene mani: era la proposta elettorale di un connubio, la sintesi tra tradizione e lungimiranza, tra il proprio portato storico e la capacità di intercettare non solo mondi, ma problematiche diffuse per le quali ha ottenuto il lasciapassare politico della gente.
 
Il compito del Governatore Rossi sul piano della composizione della squadra di governo diventerà improbo se scenderà sul piano dell'alchimia politica.
Se, al contrario, partendo anche dall'ottimo dato caratteriale che lo contraddistingue e che qui rivela e molto, decidesse con l'autorevolezza che lo contraddistingue e con l'autorità che la legge gli attribuisce, garantendo la valenza politica di questo voto, allora la matassa si dipanerebbe con coerenza e facilità.
Per esempio immaginando Il Presidente Rossi con il suo vice Olivi, altri due ruoli al Pd, due al Patt e uno all'UPT, marcando per quest'ultima al suo interno segnali di coraggio e novità.
 
Un Patt rispettato credo meriti la giusta riconoscibilità proprio in virtù di un dato elettorale che in democrazia comporta atti simbolici conseguenti.
Nessun retro pensiero vessatorio ovviamente nei confronti di alcuno, ma la necessità di registrare semplicemente un dato politico, che è sotto gli occhi di tutti, nel quale si certifica che le gerarchie delle forze in campo non sono frutto di casuali eventi lottomatici ma elettorali.
 
Auguri a Ugo Rossi per le scelte future: in cassaforte ha il risultato del 27 ottobre, in ghiacciaia ha già sicuramente l'ipotesi di squadra migliore.
 
Walter Pruner

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