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Porta a Porta/ 11 – Il commento di Nicola Fioretti (OSAR)

«Ricordiamoci che una bugia diventa sempre un po' più vera ogni qualvolta che tutti coloro che l'ascoltano lasciano che il dubbio si adagi nel loro animo»

L'attacco di Bruno Vespa, alle Autonomie speciali non è solo esempio di informazione distorta, ma preludio a un sistema che vuole accentrare sempre di più i poteri.
Il noto e superpagato conduttore televisivo sostiene che l’Autonomia è un privilegio ormai superato, verrebbe da chiedere (provocatoriamente), se a breve anche la democrazia diventerà un concetto superato in nome dell'«efficienza» raggiungibile dal completo accentramento dei poteri.
Ricordiamoci che Autonomia è libertà. Libertà di poter decidere con conseguente ed ovvia assunzione di responsabilità delle proprie azioni.
Di questo stiamo parlando. Il resto è contorno.
L'attacco mediatico consumato nella trasmissione di Bruno Vespa è sferrato nei confronti di una libertà e non tanto al sistema economico-finanziario.
In gioco c'è molto di più.
 
Certo potremo dimostrare che nella realtà l'Autonomia del Trentino-Alto Adige/Südtirol è un Autonomia virtuosa in grado non solo di autoalimentarsi (senza chiedere nulla allo Stato in termini economico-finanziari) partecipando responsabilmente al risanamento del Paese (ricordiamo che il Trentino lascia allo Stato 1,3 miliardi di euro all'anno, a fronte di un suo bilancio di 4,5 mld di euro annui).
Potremo porre l'attenzione sul fatto che le risorse di cui dispongono le Province di Trento e di Bolzano non vengono “ricevute” come regalo da qualcuno, ma sono il frutto delle tasse che i cittadini e le imprese trentine e sudtirolesi pagano sul proprio territorio e che queste servono a gestire moltissime deleghe che altrove fanno capo allo Stato (facendo quindi risparmiare il Paese).
Ma non si tratta di questo.
 
Potremo continuare a parlare dell'aspetto economico per mesi dimostrando che la nostra Autonomia non è di tipo assistenzialistico e che le nostre risorse non vengono sottratte ad altri territori, ma tutto questo non basterebbe a confutare le tesi precostituite di chi ci sta attaccando.
La verità è che si sta consumando una battaglia di tipo economico su qualcosa che non è monetizzabile: la libertà! E questa, per un Paese che si ritiene civile non è accettabile.
Come trentini e come comunità che ha a cuore l'Autonomia riteniamo che non si debbano abbattere le autonomie, ma che al contrario, si debba fare in modo che anche altri territori che lo chiedono a gran voce conquistino questa libertà, mettendosi progressivamente alla prova dell'autogoverno responsabile.
 
Conquistare l'autonomia è un diritto a cui tutti i territori devono poter ambire. Tutti i territori devono poter aspirare a questa libertà! Con la consapevolezza - ben inteso - delle responsabilità che questo percorso porta con sé.
Ma forse il progetto che sta dietro a tutti questi attacchi in realtà è volto proprio a impedire questo: tagliare la testa a chi è già autonomo – utilizzando dati falsati e notizie distorte, facendo cioè mala informazione – per impedire che altri chiedano la propria sacrosanta libertà di decidere autonomamente sul proprio territorio e del proprio futuro.
 
Come trentini e sudtirolesi non possiamo lasciare che tutto questo passi tranquillamente, senza alcuna reazione significativa e indignata da parte nostra.
Ricordiamoci che una bugia – e quella raccontata da Bruno Vespa a Porta a Porta è più di una bugia – diventa sempre un po' più vera ogni qualvolta che tutti coloro che l'ascoltano lasciano che il dubbio si adagi nel loro animo.
Lo dobbiamo in primis al nostro Trentino-Alto Adige/Südtirol, ai nostri nonni dell'ASAR, ma lo dobbiamo anche agli amici e vicini di Belluno e della Valtellina-Valchiavenna che stanno iniziando a muovere i loro primi passi in questo percorso che porterà alla conquista della loro Autonomia e quindi della loro libertà!
Infine, all'interno della nostra Autonomia, bisogna essere sempre più consapevoli del nostro compito, più sobri nelle scelte ed oculati nell'utilizzo del denaro pubblico dimostrando anche ai più scettici che il buon governo si misura con i fatti e con l'assunzione della responsabilità conseguente. 
 
Nicola Fioretti
Presidente OSAR 
(Osservatorio di Studi Autonomistici Regionali ed Europei)

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