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Operazione «7ª Bolgia»: arrestati i cinque della banda del buco

Bel colpo dei Carabinieri di Rovereto, che hanno sgominato gli autori di furti in appartamenti del Trentino e del Veronese

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I Carabinieri di Rovereto hanno condotto a termine un’indagine, denominandola VII bolgia (dal noto girone dantesco in cui il poeta collocava i ladri) che ha permesso di sgominare un sodalizio criminale, composto interamente da albanesi, responsabili di diversi furti in abitazione principalmente in Trentino e nel Veronese dal dicembre 2013 al trascorso mese di marzo.
La fase conclusiva dell’attività, condotta sotto la guida della Procura di Rovereto che ha portato a 14 denunce per altrettanti albanesi di età tra 19 e 37 anni, 5 dei quali (quelli in foto) sono stati colpiti da ordinanza di custodia cautelare in carcere.
 
Il rintraccio è stato semplice solo per uno di essi, Moli David (classe 87), perché si trovava già in carcere a Monza dopo essere stato arrestato proprio per furto in quella zona qualche settimana prima.
Per lui la notifica del provvedimento è stata eseguita nel cuore della notte in carcere.
Per gli altri 4 connazionali è stato invece più complesso.
La maggior parte di loro infatti, come evidenziato nel corso dell’indagine, utilizzava domicili occasionali - che ovviamente non coincidevano con le residenze anagrafiche - presso amici o parenti, oppure completamente sconosciuti, spostandosi tra l’altro di frequente.
 
Gli indagati ricercavano ogni volta  un luogo, sempre diverso, dove rifugiarsi dopo aver consumato un furto nelle vicinanze e che avrebbe reso, come è di fatto avvenuto, più ardua l’immediata ricerca dei ladri anche con numerose pattuglie.
Ciononostante i militari hanno saputo pazientare attivando numerosi servizi di osservazione su strada, finché sono riusciti ad addebitare agli indagati numerosi furti e tentati furti e a individuarli, attività di certo non agevole e che ci ha impegnato fino alla serata di ieri, una volta che nei loro confronti è stata emessa la misura cautelare in carcere.
 
In particolare, Vela Dritan (cl. 87), Meta Nikolin, (cl. 91) e Dedaj Agostin (cl. 93) si trovavano in Lombardia e sono stati fermati in collaborazione con i militari delle compagnie di Sesto San Giovanni e Cassano D’Adda.
Ancora più preziosa la sinergia con i militari della Compagnia di Bari che con i poliziotti addetti alla frontiera hanno bloccato Lilaj Aurel (cl. 85) proprio mentre si presentava all’imbarco su di un traghetto diretto in Albania (erano frequenti i viaggia in patria, forse anche qui per rendersi meno rintracciabili).
 
Questa mattina, in chiusura, eseguite una decina di perquisizioni domiciliari, in Trentino ed una a Pavia, con l’impiego di una quarantina di militari ed un elicottero del Nucleo Elicotteri CC di Bolzano.
Destinatari alcuni indagati, ma anche soggetti sospettati di rapporti con gli arrestati (comunque, tutti loro connazionali).
L’attività di ricerca ha permesso ai militari di recuperare alcuni monili, oggetti verosimilmente provento di furto e strumenti artigianali destinati inequivocabilmente allo scasso, come nel caso di un oggetto in metallo con saldata all’estremità una punta di trapano per essere utilizzato come trapano manuale (spesso la tecnica per penetrare nelle abitazioni era proprio quella del foro sull’infisso).
 
Già nel corso dell’attività erano stati recuperati quasi 4.000 euro di oggetti preziosi che gli indagati avevano tentato di cedere presso alcuni compro oro, qui in Trentino.
Quella refurtiva, per fortuna, è stata intercettata dai militari e ritirata per essere successivamente riconsegnata ai legittimi proprietari che, solo qualche giorno prima, ne avevano subito la sottrazione in luogo del furto nel proprio appartamento.

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