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Conclusa oggi a Piedicastello di trento la MotoDolomitica 2014

Oltre trenta moto d’epoca hanno dato vita alla sesta edizione della MotoDolomitica organizzata dalla Scuderia Trentina Storica di Trento

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La ricca premiazione tenutasi durante il pranzo al ristorante Libertino, nella storica piazzetta del rione di Piedicastello a Trento, ha degnamente concluso la sesta edizione della MotoDolomitica, turistica riservata a moto costruite fino al 1993 con un occhio di riguardo per quelle omologate A.S.I., organizzata nell’ultimo weekend di agosto dalla Scuderia Trentina Storica, presieduta da Enzo Siligardi, che ha visto al via oltre trenta due ruote d’epoca con alcuni esemplari degli anni ’30 come la Bmw R61 del 1938 del trentino Franco Nardelli, la Royal Enfield del 1939 del bresciano Mauro Pasotti o la Guzzi 500 S del 1934 di Ivano Slompo.
Fotografatissima anche la Guzzi Airone del 1954 di Adam Serena, la Guzzi G175 del 1957 di Sandro Martini, il Capriolo 75 Sport del 1956 di Sergio Arnoldi e il Benelli Leoncino 125 del 1955 di Fabio Dalmonego.
 
L’edizione 2014 della turistica trentina ha visto i partecipanti impegnati in una due giorni ad «andatura lenta» su di un percorso che nella prima frazione misurava oltre 120 chilometri ed ha toccato, dopo il via da Trento, la valle dei Laghi, la Forra del Limarò, il lago di Molveno, Andalo con sosta e rinfresco alla «Bottega delle Bontà», la valle di Non ed il suggestivo Santuario di San Romedio, dove la carovana ha ricevuto la benedizione alle moto, la val di Sole con arrivo a Terzolas e la sosta al Pippo Hotel per la cena seguita dal meritato riposo per piloti e per le amate motociclette.
Domenica 31 agosto, dopo lo start da Terzolas il percorso prevedeva il transito sulle Maddalene con uno sconfinamento in Alto Adige, a Proves e Lauregno, a cui è seguito il rientro in Trentino passando dalla Predaia prima della discesa della val di Non, con sosta in piazza a Coredo grazie ai soci dell’associazione Motorcoret, il transito nella Piana Rotaliana e l’arrivo finale nuovamente ai piedi del Doss Trento che domina il capoluogo trentino, giusto in tempo per degustare i piatti tipici della cucina trentina nelle accoglienti sale del ristorante Libertino dove si è svolta anche la cerimonia di premiazione.
 

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