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Amanti del formaggio, anche quest'anno torna La Casolara

Si presenta in una veste nuova, rivisitata con numerose attività e degustazioni, in Piazza Fiera a Trento, dal 12 al 22 febbraio

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La tradizionale fiera dedicata alle migliori produzioni di formaggio e prodotti lattiero caseari provenienti da tutta Italia, soprattutto dalle Alpi e dal Trentino, quest'anno, dopo 17 anni, si trasferisce dalla storica sede di Piazza Fiera a Trento Fiere dal 21 al 22 febbraio.
Saranno 45 gli espositori (18 quelli trentini) che metteranno in mostra il frutto delle loro produzioni, dalle 10 alle 19.
Ad organizzarla Trento Fiere Spa, in sinergia con la Camera di Commercio di Trento.
Si tratta di un itinerario all'insegna del gusto, durante il quale si possono assaggiare e apprezzare le peculiarità delle diverse produzioni artigianali dei prodotti lattiero caseari provenienti da tutta Italia.
Ci sarà la possibilità di acquistare e degustare prodotti provenienti da tutta Italia: Castelmagno Dop, la Fontina Dop, Provolone dop, mozzarella di Bufala, la burrata, il Pecorone (Pecorino di Forenza), Gorgonzola dop, pecorini e caprini di varie stagionature, formaggio di Fossa, Bastardo del Grappa di vacca Burlina, il Salva Cremasco, formaggi al Tartufo, formaggi tipici della Valcamonica, ma anche latte fresco, yogurt (anche di capra) e piccoli frutti. Tutto questo accompagnato da vini, mostarde, salse, sott'oli, spezie, marmellate, miele abbinati ai formaggi, pane di Altamura e la Focaccia di Recco col formaggio Igp. 
 
 I presìdi slow food
Genuinità e biodiversità alimentare, queste le caratteristiche dei prodotti messi in vendita. Si potranno trovare, infatti, i presidi Slow Food come la Toma di Pecora Brigasca, la Grigio Alpina, il Bagòss, la Casatella Trevigiana e il Puzzone di Moena, oltre al Casòlet della Val di Sole e il GrauKäse della Valle Aurina (Formaggio Grigio), il Formaggio del Lagorai e il Montèbore.
Ci sarà lo stand del Gruppo Formaggi del Trentino, che rappresenta il consorzio dei produttori, con l'esposizione e la vendita delle eccellenze casearie tipiche trentine con il Puzzone di Moena Dop (diventato Dop da meno di un anno), il Vezzena trentino, l'Affogato di Sabbionara, la Tosella, il Caprino di Cavalese, il Cuor di Fassa e naturalmente il Trentingrana.
Ci saranno anche stand con formaggi meno famosi, ma artigianali e di alta qualità, come i caprini di Pejo, Caprini della Val di Gresta, i Casoletti di Pejo e le forme di formaggio d'alpeggio nostrano.
Si tratta di prodotti realizzati con il latte crudo e con il caglio autoctono (la flora batterica del posto). Un procedimento che regala ai formaggi un gusto genuino e maggiormente legato al territorio, anche grazie all'alta qualità del nostro latte.
 
 I ristoranti in fiera
Il visitatore potrà anche assaggiare menù ad hoc, a base di formaggio. Saranno, infatti, sei i ristoratori che proporranno piatti dell'enogastronomia trentina rivisitati, come ad esempio il Tortel di patate con il Casòlet, Canederli con il Fontal serviti alla Raclette, la Tosela del Primiero rosolata con il burro di malga, Gnocchi di patate ripieni con formaggio Sguinz, ma anche Orzotto con pere e formaggio e il tradizionale piatto a base di polenta, funghi e Formai Rostì - Rettangolare di Fiavè, la polenta di Storo con la fonduta di formaggio Casolét.
I ristoranti verranno posizionati all'esterno del padiglione espositivo, sotto il cuppolone, nelle classiche casette di legno.
 
 I laboratori della casolara
Quest'anno la manifestazione sarà a misura di famiglia. Saranno infatti una decina i laboratori dove grandi e piccini potranno cimentarsi a realizzare il formaggio, lo yogurt, il burro o anche i canederli ai formaggi o gli Strangolapreti, che poi i bambini potranno portare a casa.
I laboratori ludico-didattici sono a cura dell'Associazione Agriturismi del Trentino e della Strada dei Formaggi delle Dolomiti.
 
 La storia
La tradizione della Casolara risale addirittura al XII secolo, con la «Dominica Casolarie», la prima domenica di Quaresima, durante la quale si svolgeva l'omonima fiera.
Il nome deriva dal latino «casarie», luogo dove si fa il formaggio, e «caseolaria», l'ambiente adibito al deposito e alla stagionatura del formaggio.
Nel periodo della Quaresima era obbligatorio per il cristiano astenersi dal mangiare e macellare la carne. Quindi la fiera «La Casolara» rappresentava l'unica possibilità per fare acquisti.
La fiera ebbe il suo massimo splendore nell'Ottocento: al commercio dei prodotti caseari venne affiancato quello di animali.
La manifestazione era diventata la più importante manifestazione di primavera.
Durante il fascismo però le fiere furono messe al bando, negli anni Trenta.
La tradizione interrotta, è stata poi ripresa diciassette anni fa, con l'attuale manifestazione.

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