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Alcol, droga, web, azzardo: tra dipendenze vecchie e nuove

Il 22 e 23 maggio, a Trento, un convegno alla Erickson per discutere di questi temi e proporre strategie innovative

In Italia il consumo di cannabis e cocaina è più alto rispetto alla media dei Paesi europei.
Nell’arco del 2011 – rivela una ricerca effettuata dall’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa – circa 3,5 milioni di italiani hanno fatto uso di cannabis.
L’8,7% della popolazione, contro il 6,7% della media europea.
Per quanto riguarda la cocaina, se la media europea è dell’1,2%, in Italia è di poco superiore, ma a preoccupare è il profilo del «consumatore-tipo»: persone che svolgono una vita normale e che spesso lo fanno per tenere alti i ritmi di lavoro.
Cresce anche il consumo di alcolici: l’80% degli italiani tra i 15 e i 64 anni afferma di aver bevuto almeno una bevanda alcolica nei 12 mesi precedenti. In calo invece il numero di chi fuma sigarette.
Sono alcuni dati che possono aiutare a mettere a fuoco un ambito delicato e complesso come quello delle dipendenze. In continua evoluzione.
Il cerchio, infatti, non si può stringere esclusivamente attorno a queste sostanze. Se da una parte torna l’eroina, va registrato il boom di nuove droghe sintetiche, facilmente acquistabili online, che per strizzare l’occhio ai più giovani hanno il nome di celebri serie tv come Breaking Bad.
E poi tutte quelle che sono definite “nuove dipendenze”: dal gioco d’azzardo al web, dallo shopping al cybersex.
 
 Il convegno 
Di questi temi di stretta attualità si discuterà al convegno «Dipendenze – Innovazioni per dirigenti e operatori» organizzato dal Centro Studi Erickson a Trento il 22 e il 23 maggio 2015.
Articolato su due sessioni plenarie e nove workshop di approfondimento, con una quarantina di relatori che arriveranno da tutta Italia e dall’estero, l’appuntamento si propone di rivisitare il vasto campo in oggetto riflettendo soprattutto sull’importanza della relazione umana nel processo d’aiuto: unico vero propulsore per favorire dinamiche di cambiamento in un ambiente spesso appesantito dai tecnicismi.
 
 I relatori 
Tra i principali relatori ci saranno Sabrina Molinaro (Sezione epidemiologia e ricerca sui servizi sanitari, Ifc-Cnr di Pisa) che analizzerà i dati sulle dipendenze in Italia; Mauro Croce (Asl di Omegna), che parlerà di gioco d’azzardo patologico; lo spagnolo Antoni Gual Solé (Unidad de alcohologìa, ospedale di Barcellona) che presenterà una visione europea sui problemi alcol-correlati. Stefano Vicari (Unità di neuropsichiatria infantile, ospedale Bambin Gesù di Roma) che si soffermerà sul binomio adolescenti-dipendenze; Marina Davoli (direttore Dipartimento epidemiologia del SSR – Regione Lazio) che affronterà il legame tra evidence e politiche sulla droga.
 
 Le dichiarazioni 
«L’attenzione verrà posta non su tecnicismi e procedimenti, pur necessari, ma sul ruolo elusivo e insieme solidissimo di una vera relazione sociale», spiega Fabio Folgheraiter, docente all’Università Cattolica di Milano e direttore scientifico del convegno.
«Reti e relazioni – prosegue – sono gli aspetti che diventano centrali all’interno dei pur ipersofisticati sistemi terapeutici del nostro Occidente. E non solo, si badi, perché calano le risorse a disposizione.»
Gian Paolo Guelfi e Valerio Quercia (Motivational Interviewing Network of Trainer), responsabili del coordinamento scientifico, sottolineano che «la dipendenza è un fenomeno complesso che va affrontato tenendo presenti tutti i fattori che entrano in gioco».
«Dal versante legale a quello del lavoro di rete, dalla conoscenza della natura e degli effetti delle sostanze stupefacenti all’assessment dei fattori di rischio individuali, dal lavoro con i gruppi alla progettazione di interventi di prevenzione e di promozione della salute.
«La relazione tra operatore e cliente è il collante di ogni tipo di intervento, dalla prevenzione al trattamento, al recupero. La riduzione delle risorse destinate ai servizi alla persona impone, nella programmazione degli interventi, scelte che facciano riferimento a evidenze scientifiche di efficacia: ogni intervento deve prevedere una attenta valutazione dei suoi effetti e, quindi, della sua efficacia in termini di raggiungimento degli obiettivi prefissati.»

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