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Arriva lo chef Bruno Barbieri, Tramontin fa il pienone

«Cosa farò per Pasqua? Chiuderò il gas, staccherò la spina e mi riposerò» – Ma da Tramontin ha lavorato senza sosta ed è stato alla mano con tutti

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Le regioni del successo dell’iniziativa sono due. La prima è che sul nome a la fama di Bruno Barbieri non ci sono dubbi, la seconda è che solo Tramontin poteva essere scelto per ospitare la manifestazione dello chef pluristellato.
Barbieri non è solo un grande cuoco e un abile ristoratore, ma un personaggio televisivo di successo.
Ha cominciato nel lontano 1979 come terzo cuoco sulle navi da crociera, dove ha avuto modo di conoscere culture culinarie di diversi paesi. Dopo un anno e mezzo è tornato in terraferma e  comincia a lavorare in piccoli locali della riviera romagnola in qualità di chef di partita.
Innamorato del suo lavoro e intuito di esservi particolarmente tagliato, innanzitutto ha seguito corsi di perfezionamento in Italia e all'estero, per poi mettersi alla prova lavorando per un certo tempo alla «Locanda Solarola» di Castelguelfo. Il ristorante ha guadagnato per due anni consecutivi 2 stelle Michelin.
Avvalendosi della collaborazione di Giacinto Rossetti, Mauro Gualandi e Igles Corelli, è passato poi ha gestire il ristorante «Il Trigabolo» di Argenta. Il quale si aggiudica anch'esso (anni m’90) 2 stelle Michelin.
Sempre grazie alla mano di Barbieri, anche il ristorante «Grotta di Brisighella» (Ravenna) ottiene il riconoscimento della stella Michelin.
Barbieri apre poi il ristorante «Arquade» nel relais Villa del Quar, a San Pietro in Cariano in provincia di Verona. Il locale compare sulle guide gastronomiche dell'anno 2007 con 2 stelle Michelin mentre il Gambero Rosso lo segnala con 3 forchette.
Autore di numerosi libri tra cui uno dedicato alla cucina senza glutine, è protagonista di programmi televisivi di successo per il Gambero Rosso Channel e collaboratore di varie radio.
Dal 2011, insieme allo chef Carlo Cracco e al ristoratore Joe Bastianich, è giudice di MasterChef Italia.
Dal 2013 fa parte anche della giuria di Junior MasterChef Italia con Lidia Bastianich e Alessandro Borghese.
Nel marzo 2012 apre a Londra il ristorante Cotidie, che lascia nel maggio 2013 a causa dei suoi eccessivi impegni. Gli subentra lo chef Marco Tozzi, insignito di 1 stella Michelin dal 2011.
 
 
 

L’altro elemento che ha costruito il successo della sua visita a Trento è stata la location, Tramontin arredamenti di Lavis.
Fondata dalla famiglia Tramontin esattamente sessant’anni fa (e quindi prima che nascesse Barbieri), l’azienda di Lavis è da sempre il centro arredamenti per antonomasia per i trentini e gli altoatesini, in particolare le cucine.
Tramontin è concessionario anche della Franke, azienda nata nel 1911 e divenuta uno dei marchi più prestigiosi al mondo e significativi del settore cucine.
L’azienda si avvale da tempo del testimonial Bruno Barbieri, che trasferisce così la propria simpatia e la propria professionalità ai prodotti Franke. E, di conseguenza, alla Tramontin che ha ospitato la sua manifestazione.
Tramontin ha pubblicizzato l’iniziativa, invitando i dilettanti a mettersi in gioco e a farsi giudicare da Barbieri.
«Se in cucina ti senti uno Chef – diceva l’invito – metti alla prova le tue abilità. Iscriviti alla Chef List, proponi una ricetta, poi mettiti ai fornelli e porta il tuo piatto il 28 marzo da Tramontin: sarà lo stesso Bruno Barbieri a valutarlo.»
 

 

Le risposte sono state moltissime e, giustamente, hanno fatto la fila per potersi mettere a fianco di Bruno Barbieri.
Ieri siamo andati a toccare con malo il tutto e a scambiare due parole con lo chef.
Come abbiamo detto, oltre al nostro direttore c’era il nostro Chef e il nostro fotografo.
Barbieri è stato alla mano e paziente, lontano dal divo che il pubblico temeva di incontrare.
«Nel mondo, se volete mangiare bene dovete andare in un ristorante italiano, – ci ha detto. – E il mondo lo sa. Ma guai tradire le aspettative. Si deve sempre essere all’altezza dell’immagine che siamo riusciti a nutrire nel mondo.»
Gli abbiamo chiesto se fosse favorevole alla dieta vegetariana o addirittura a quella vegana, e ci ha risposto che «l’uomo è onnivoro».
«Al di là delle limitazioni che motivi di salute possono dettare, – ha precisato, – un buon pasto deve contenere di tutto. E lo chef non dovrebbe porsi la domanda se quello che sta usando va bene o no.»
Quanto alla cucina trentina, ha ammirato la diversità che le tradizioni locali portano con sé. Ovviamente conosce tutto ciò che si fa in Trentino e in Alto Adige, ma preferisce essere il consumatore piuttosto che il maestro.
Alla domanda di cosa farà per Pasqua, la risposta è stata netta e piacevole.
«Chiuderò il gas e staccherò la spina. Un po’ di riposo mi farà solo bene.»
 
 
 

Poi ha firmato autografi e si è lasciato fotografare con bambini e clienti di Tramontin.
Infine è andato in mezzo alla folla di gente che era impazzita per poter preparare qualcosa da sottoporre alle sue delicatissime papille gustative e ha fatto il suo lavoro. Con la felicità di tutti e la soddisfazione di Tramontin che ne ha fatto splendida location.
 

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