Sospensione della «10 giorni equestre di Predazzo»: la prima interrogazione
Il consigliere Claudio Civettini chiede ufficialmente quali siano le ragioni del disimpegno provinciale
Ovviamente potrebbe essere anche l’unica interrogazione sulla questione, ma una cosa è certa: la notizia non è passata inosservata e da più parti ci si domanda quali siano le ragioni per cui la Provincia non si sia espressa in maniera adeguata alle istanze dell’organizzazione di Predazzo che la gestisce la manifestazione, la Predazzo Eventi Srl.
La notizia l’abbiamo pubblicata stamattina ed è leggibile tramite questo link.
Ovviamente le ragioni sono di natura finanziaria, ma il distinguo che è stato fatto presuppone una scelta politica, che l’interrogante Civettini chiede di conoscere. La pubblicheremo volentieri.
Ma, a titolo di cronaca, è bene sapere che i nostri articoli pubblicati sulle 10 giornate di Predazzo 2014 hanno avuto all'incirca 20.000 lettori.
La realtà la conosciamo. In tutto il paese gli sponsor commerciali sono scomparsi per via della crisi economica e torneranno solo dopo che si sarà verificata un’inversione di tendenza.
In Trentino resta la Provincia, che pur tagliando cerca di mantenete alta la testa.
L’altro giorno, alla presentazione del Giro del Trentino Melinda, Giacomo Santini ha ringraziato le istituzioni che hanno permesso lo svolgimento della gara ciclistica più importante del Trentino, precisando come in tutta Italia le gare ciclistiche per professionisti siano calate del 40 percento.
Da noi almeno ci sono le casse Rurali benevoli, lo sponsor Melinda che non fa passi indietro e la Provincia che considera il ciclismo uno degli sport propri della nostra realtà.
Però non è peregrino il sospetto che nel caso della 10 giorni equestre di Predazzo che non ci sia stato un occhio di riguardo perché si tratta di uno sport di élite.
In realtà il target di chi va a cavallo è economicamente più interessante di tanti altri, per cui la scelta di tagliare sarebbe stata solo di natura populistica. Pur sempre legittima, per carità, ma non certo economica.
È lo stesso discorso che anni fa venne fatto per il golf di Levico. Quando chiedemmo al presidente di allora di Trentino Sviluppo per quale motivo avessero deciso di non finanziare quel campo da golf, ci fu risposto che «combattere la crisi investendo nel golf, sport da ricchi, è fuori discussione».
Bene, vorrà dire che ci rivolgeremo a chi non ha possibilità di andare in vacanza. Non porterà risultati, ma la scelta sarà comunque politicamente corretta.
GdM
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