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La cultura in quota. Mistero dei monti: Montagna-Città

A Madonna di Campiglio dall’1 al 24 agosto un programma che racconta il rapporto tra città e montagna

La montagna e la città, un viaggio di andata e ritorno che il Mistero dei monti festival d'alta quota intercetta come tema significativo per lo sviluppo dell'edizione 2015, nella direzione che accompagna il progetto fin dagli esordi.
Un modo di fare cultura partendo dal luogo, per aprire a visioni di più ampio respiro: un pensiero progettuale sulla montagna e la cultura che tiene insieme diverse visioni.
Quali forme assume l'immaginario verticale nelle città? Cosa spinge chi vive in città a guardare alla montagna? Quali le storie? Come si collocano le Terre alte nel dibattito geopolitico europeo? Questi sono solo alcuni degli interrogativi che il Mistero dei monti, giunto alla tredicesima edizione affronta nel ricco programma, sempre più dinamico nella produzione di contenuti culturali.
Il tema verrà sviluppato attraverso l'incontro con diverse città: Milano, che con Madonna di Campiglio ha legami antichi, ma anche Cremona, Mantova, Trieste, New York, cercando di capire gli elementi di reciprocità, oltre alle differenze.
Così declinerà il tema la giornalista Giovanna Botteri, un ritorno alla terra che vide partire i suoi nonni verso Trieste in un viaggio che per lei è continuato sulle strade del mondo, corrispondente coraggiosa  dai luoghi di guerra, fino a New York da dove ci racconta l'America.
E il giurista Stefano Rodotà che partendo dalle risorse delle Terre alte, in un territorio che ancora ha i pascoli gestiti dalla Regola di Spinale e Manez, parlerà di beni comuni verso il terzo millennio.

Gli appuntamenti propongono sentieri di conoscenza diversi, com’è tradizione del festival che fa della mobilità di pensiero - dentro l’apparente staticità della montagna – l’elemento che lo contraddistingue; insieme al dettaglio culturale che ogni anno produce contenuti, quasi un laboratorio in quota. Incontri letterari, filosofici, scientifici, percorsi in ambiente, mostre e cinema sono gli elementi che muovono l’immaginazione e la visione utile ai camminatori contemporanei.
Dalla conferenza all'esperienza è la novità del 2015: si viaggia su due versanti, da un lato il momento classico della conferenza con ospiti illustri, dall'altro l'esperienza «dal vero» pensata per approfondire il tema trattato in ambiente, a contatto con la natura straordinaria che caratterizza le sponde della conca di Campèi.
Il pascolo dello Spinale, il lago di Nambino, luoghi antichi.
Aprirà il festival la mostra «Dalla Sarca ai Navigli di Leonardo. Storie d'acqua tra città e montagna» un progetto che affianca le fotografie di due apprezzati fotografi di città, Carlo Corradi di origini trentine e Maurizio Gabbana che la creatività l'ha sperimentata in famiglia (fratello del noto stilista), alle immagini in movimento di un documentario sulla Sarca.
E si proseguirà con ospiti illustri chiamati a parlare dell'argomento: l'architetto Paolo Portoghesi spiegherà l'importanza di un dialogo tra architettura e natura (Progettare città, abitare il creato. La geoarchitettura), la filosofa Laura Boella parlerà della montagna del Cardinal Martini (Da Madonna alla Madunina. La montagna del cardinal Martini), la nipote del pittore Segantini, Gioconda Segantini illuminerà la storia poco conosciuta di Bice Bugatti Segantini (Milano-Maloja senza ritorno).
 
E ancora il professor Sergio Fabbrini a parlare di Europa e Terre alte. Quale futuro? con il presidente Ugo Rossi e Annibale Salsa, e un incontro con Enrico Camanni che racconterà come la Prima guerra mondiale ha fatto incontrare la città e la montagna (Mantova- cima San Matteo. Il capitano e l'alpino).
Per la parte dedicata ai libri lo storico dell'arte Flavio Caroli volto noto di Che tempo che fa con il libro «Anime e volti. L'arte dalla psicologia alla psicanalisi», il presidente emerito della Corte costituzionale Giovanni Maria Flick con il libro Elogio della dignità e Paolo Ghezzi in un incontro dl titolo «Dall'agorà allo zaino» con il suo La rosa bianca non vi darà pace.
Abbecedario della giovane resistenza, metafora di un sentiero da camminare.
La collaborazione con il Trento Film Festival oramai consolidata nel tempo, proporrà il film vincitore della Genziana.
Un'incursione sul tema del cibo, in omaggio all'anno di Expo con un appuntamento dal titolo «Torrone, torrioni dolomitici. Cremona-Madonna» con Maurizio Santin il cuoco nero conosciuto per la sua arte di pasticcere, Noris Cunaccia legata alla tradizione dei nostri monti con Roberta Schira giornalista e critica gastronomica.
Il Mistero dei monti è ideato e curato da Roberta Bonazza e Giacomo Bonazza.
E' promosso dall'APT Madonna di Campiglio, Pinzolo Val Rendena con la Provincia autonoma di Trento insieme alla Comunità delle Regole di Spinale e Manez, ai comuni di Caderzone Terme, Pinzolo e Ragoli, al Parco Naturale Adamello Brenta, al Parco Fluviale Sarca, all'Accademia della montagna e alle Funivie di Madonna di Campiglio.

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