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«Ex ungue leonem» convegno sull'architettura di castel Caldes

Sabato 8 agosto giornata di studio dedicata alla storia, all’arte e alla architettura del maniero che domina l’imbocco della valle di Sole

Sarà una giornata di studio interamente dedicata a Castel Caldes quella intitolata «Ex ungue leonem» che si terrà nel maniero che domina l’abitato di Caldes sabato 8 agosto.
Dalla 9.30 alle 17.30 si susseguiranno gli interventi dei relatori che sveleranno al pubblico la storia, l’arte e l’architettura di questo splendido maniero entrato a far parte la scorsa estate delle sedi distaccate del Castello del Buonconsiglio monumenti e collezioni provinciali andando ad unirsi a Castel Thun, Castel Beseno e al Castello di Stenico.
La giornata di studi, coordinerà i lavori la giornalista Marika Damaggio, è organizzata dal Centro Studi per la val di Sole in collaborazione con il Castello del Buonconsiglio e realizzato grazie all’aiuto della Fondazione Caritro e della Mediocredito Investitionsbank.
Dopo i saluti delle autorità il direttore del Castello del Buonconsiglio, Laura Dal Prà darà l’inizio ai lavori presentando al pubblico l’ultima sede castellana entrata a far parte del Buonconsiglio nel giugno dell’anno scorso.
 
Sarà poi la volta di Alberto Mosca, scrittore e storico solandro, che parlerà delle famiglie nobili e del contesto territoriale che fiorì con Castel Caldes.
Salvatore Ferrari, funzionario della Soprintendenza, parlerà invece dell’iconografia del castello, mentre l’architetto Michela Cunaccia parlerà del restauro che ha visto protagonista Castel Caldes.
A seguire verso le 11.30 la storica dell’arte Raffaella Colbacchini racconterà la genesi e gli affreschi della cappella della Natività di Maria mentre Herlinde Menardi interverrà sul tema della stua di castel Caldes conservata nel Tiroler Volkskunstmuseum di Innsbruck.
La sessione pomeridiana sarà aperta dall’intervento di Francesca de Gramatica, curatrice del castello del Buonconsiglio, con un intervento dedicato ai fregi e alle decorazioni di Castel Caldes.
 
La dott.ssa Luciana Giacomelli della Soprintendenza per i beni culturali, parlerà di una scultura cinquecentesca dei Carneri proveniente da Castel Caldes, mentre Stefania Franzoi interverrà sull’archivio Thun di Castel Caldes.
L’ultimo intervento, di Alberto Mosca, sarà dedicato alla famosa e drammatica leggenda che vide protagonista la bella Olinda, forse da identificarsi nella contessa Marianna Elisabetta Thun, che venne rinchiusa dal padre Rodemondo in una piccola stanza per impedire il matrimonio con Arunte, menestrello di corte per il quale morì d’amore.
Nella pausa pranzo sarà possibile partecipare ad una visita guidata al castello e alla mostra Doni preziosi.

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