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Buon ferragosto: cartoline dal Primiero – Di Bruno Lucchi

Giovedì 6 Agosto, camminata prima del concerto di Paolo Fresu, Daniele Bonaventura, i Virtuosi Italiani: il paesaggio, i musicisti, lo scultore

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Lo scultore italiano Lucchi è l’autore di numerose opere e l’Adigetto.it ne ha dato spazio più volte grazie alla nostra Daniela Larentis. Ne ricordiamo due per tutti, quello sulle sculture fatte per il Muse e Le Albere (vedi) e quello sui suoi «Dialoghi silenti» (vedi).
Bruno Lucchi è nato a Levico Terme nel 1951, dove tuttora vive e lavora. Ha studiato all'Istituto d'Arte di Trento completando gli studi al Magistero delle Belle Arti di Urbino.
La terra è da sempre la sua materia da cui nascono le sue figure, che con il rito del fuoco trasforma in terracotta nel suo atelier, diventano poi, bronzi e porcellane.
Recentemente la sua ricerca ha anche abbracciato nuovi materiali. Infatti, con l’acciaio Corten, da solo o abbinato al semirefrattario, si cimenta nella costruzione di installazioni enormi che trasmettono la rinnovata passione con il nuovo materiale, e con il mosaico, in tecnica moderna, rinnova l’antichissima tradizione portandola al contemporaneo.
Ma Bruno Lucchi non è solo uno scultore di grande valenza artistica, ma anche un uomo di una sensibilità artistica non comune.
Guardate che fotografie ci ha mandato dal Primiero, Pale di San Martino, scattate facendo una passeggiata in attesa del concerto di «Paolo Fresu, Daniele di Bonaventura, i Virtuosi Italiani», accompagnandole con questa didascalia:
«I ruderi di Castel Pietra aggrappati alla grande roccia che si innalza sopra gli abeti sono il silenzioso guardiano della Val Canali, uno degli ambienti più rappresentativi e dal punto di vista naturalistico più pregiati del Parco naturale Paneveggio - Pale di San Martino, al cospetto delle omonime montagne.
«Proprio all'inizio della val Canali, tra i boschi alle propaggini dei Piereni, incontriamo l'ottocentesca Villa Welsperg, il principale Centro visitatori del Parco naturale con il nuovo percorso didattico incentrato sulla biodiversità.»
 

 
Ed ecco cosa scrive del Progetto Speciale: Vinodentro.
«Un Paolo Fresu particolarmente poetico e intimista, questo di Vinodentro, concerto che riprende le musiche dell’omonimo film di Ferdinando Vicentini Orgnani, con il quale il trombettista di Berchidda ha più volte collaborato in passato, anche in occasione di un documentario dedicato alla giornalista Ilaria Alpi.
«Vinodentro è ispirato all’omonimo romanzo di Fabio Marcotto che mette insieme il mito del Faust e la passione per il vino. Di conseguenza, anche le musiche – eseguite con il bandoneonista Daniele di Bonaventura e gli archi de I Virtuosi Italiani - sono state generate da un mix di vari ingredienti: jazz, musica classica, tango e profumi mediterranei. Il concerto è inserito nel Progetto EXPO e territori coordinato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.»
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 

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