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Galantino, tra rinuncia e realtà – Di Maurizio Bornancin

I punti chiave della sua Lectio Degasperiana nel concetto di laicità della politica

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Pieve Tesino ha rievocato nella sua cornice di paese di montagna Alcide De Gasperi, Statista illuminato, per otto anni Presidente del Consiglio nel dopoguerra e Segretario della Democrazia Cristiana.
Quel paesino, attualmente anche turistico, che ha abbandonato la povertà di un tempo rappresenta e custodisce, grazie anche alla Fondazione De Gasperi l’eredità politica e umana di quest’uomo, quale grande testimonianza della sua idealità costruttiva della Patria Europea.
Il Museo «Casa De Gasperi» e il «Giardino d’Europa» incastonati nel verde paesaggio di Pieve sono dal 2007 a garantire simbolicamente una parte importante della storia della politica italiana.
Come cittadino del Trentino e come libero pensatore, ho sentito il bisogno di partecipare a questo momento annuale di ricostruzione del passato, ma anche di similitudine con il presente.
Molte persone, come me, erano lì in quella confortevole struttura, insieme alle varie personalità della politica locale e nazionale, del mondo cattolico, sociale, della scuola e delle università, ma anche con tanta gente comune, della Valsugana e del Tesino ad ascoltare, interessate all’incontro.
Questa dodicesima lectio è stata aperta dai canti popolari di montagna del coro Valsella di Borgo e dal saluto del Sindaco di Pieve.
 

 
Assente Monsignor Galantino, Segretario generale della CEI, che ha rinunciato all’ultimo momento ad essere presente per non implementare ulteriormente le discussioni e le polemiche che negli ultimi tempi hanno interessato le cronache nazionali in merito al problema dei profughi e migranti che ogni giorno giungono nelle acque dei mari italiani.
Il fatto che ancora oggi si stia affrontando il tema dell’immigrazione e che non si riesca a fare di più per ridurre l’impatto complessivo, questo è sotto gli occhi di tutti, ma poche volte ci si domanda, perché questi nostri mari sono divenuti nel tempo i custodi di migliaia di esseri umani, spesso bambini e donne che affrontano pericolosi viaggi per tentare di trovare una nuova speranza di vita e di rinascita nei vari paesi europei.
Queste situazioni dell’Italia ultimamente stanno coinvolgendo la Grecia e le isole limitrofe, anche per una questione di maggior vicinanza.
Molte di queste persone chiedono il diritto di asilo e in generale sono proiettate verso l’Austria la Francia, la Germania, l’Olanda e altre zone del Nord Europa, dove sperano in una vita più dignitosa e umana, rispetto al vissuto dei loro paesi di origine, dove le guerre e la miseria dominano da anni i territori.
Certamente forse mancano specifici e mirati accordi tra gli Stati europei che possano stabilire non risultati risolutivi, ma migliorativi rispetto alla situazione attuale.
Sì, la popolazione in genere, magari in privato, si lamenta dei migranti, ma poi, aziende, famiglie, istituzioni sono disposte a far lavorare questa gente negli impieghi più pesanti (raccolta di frutta e ortaggi, giardinaggio, allevamento, ristorazione, assistenza anziani e ammalati ecc.), lavori questi che non attirano più i nostri giovani.
 

 
Questo passo indietro di Galantino ha sicuramente provocato qualche rammarico, qualche delusione, ma alla fine è servito a valorizzare le idee di fondo e i valori, sempre più attuali dell’operato politico De Gasperi.
La lettura della lectio di Galantino, affidata al Presidente della Fondazione Tognon (foto di copertina), accompagnata da un silenzio assoluto e da una particolare attenzione dei presenti, ha impreziosito ancora di più i contenuti e l’interesse su il modo di interpretare la figura di De Gasperi da parte del Segretario della CEI.
Il nostro giornale l’ha pubblicata per esteso ed è disponibile tramite questo link.
Ma desideriamo approfondire alcuni passaggi importanti e attuali ben inseriti nella relazione si possono riassumere in distinti punti.
 
 La forza della politica 
Intensificare le occasioni di riflessione, di confronto di approfondimento dei vari argomenti, in un periodo come quello attuale dove non vi è grande volontà al confronto, possono servire a portare più fiducia nella politica e nelle istituzioni.
Anche perché senza politica si muore, la società si disgregherebbe, solo la prepotenza umana sarebbe operosa ed attiva.
Nessuno, infatti, ha ancora inventato un sostituto delle istituzioni e delle organizzazioni politiche, della democrazia e del diritto.
Oggi, più di sempre,   le comunità hanno bisogno di essere governate da persone consapevoli e coerenti.
In questo il modello di De Gasperi è stato studiato, come esempio di un’esperienza popolare, dove la politica è divenuta una forma alta di partecipazione e una dimostrazione di missione, di servizio.
 
  Il rispetto delle istituzioni 
Nel periodo di segreteria del partito, De Gasperi ha dimostrato con i fatti il rispetto delle Istituzioni, del Parlamento, infatti, tutte le scelte internazionali e di politica nazionale, sono state elaborate dai partiti all’interno del Parlamento e dopo vari confronti con le coalizioni di governo.
Certo, tutto questo comporta lavoro, difficoltà nel gestire le coalizioni, ma è il giusto riconoscimento del valore dei partiti anche di opposizione ed è un esercizio di democrazia.
 
 Il bene comune 
La politica nel periodo della ricostruzione era quello dell’ispirazione al senso di fraternità civica, di moralità, di giustizia verso gli altri, verso i deboli e i poveri.
Il bene comune come ispirazione della politica era il punto principale del suo agire quotidiano.
La conclusione del documento ha irrobustito il concetto di laicità nella politica che deve basarsi su un progetto di vita fondato sulla complessità dell’uomo, sulla fiducia nella capacità della politica di trovare un punto di mediazione che non sia sempre rinuncia o cedimento a ciò che si crede e non sicuramente approdo verso la totale libertà di fare ciò che si vuole assecondando i desideri di ognuno e non rispettando regole ed istituzioni.
 
Questo documento ha fatto capire che oggi si è più vicino alle sfide che allora dovette affrontare De Gasperi, sia per la costante necessità di forme di convivenza tra popoli diversi, sia per i modelli economici che stanno venendo avanti.
Il contenuto e tutte le citazioni presentate durante questo incontro, hanno portato un messaggio di grande attualità e di testimonianza che la politica si può ancora fare e fare bene solo se vi è la convinzione di agire per il bene della comunità.
Ecco perché oggi la gente chiede al politico preparazione, studio continuo, coerenza, verità e grande fiducia nel futuro.
Solo concreti e positivi esempi su questa linea potranno, in questo difficile momento, riavvicinare la gente alla politica e alle istituzioni.
 
Maurizio Bornancin

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