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Presentata la stagione trentina del Jazz 2015/2016

Una stagione del Centro S. Chiara che indaga nuovi territori del Jazz contemporaneo

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Mattehew Herbert.
 
Con sette concerti distribuiti nella programmazione fra il Teatro Auditorium di Trento e il Melotti di Rovereto, la nuova stagione «Jazz'About» si propone di allargare il focus sul bacino d’utenza destinatario, percorrendo un itinerario vivo e pulsante, con gli occhi ben piantati sul presente (e anche sui futuri possibili), ma con radici profondamente collegate ad una fonte primigenia, quella della musica black, che ha generato jazz, blues, soul, r&b – isole sonore dove ritmo, espressività, istinto e intensità melodico-armonica riescono a combinarsi e a nutrirsi a vicenda in modo totale.
«La rassegna – ha esordito Denis Longhi – intende investigare i nuovi territori in cui si affaccia il Jazz contemporaneo, andando a toccare le linee tangenti di luoghi e concetti musicali caratterizzati da sonorità afrobeat, elettroniche, funk e di sperimentazione, contaminate dalle nuove scuole  americane e nord-europee.»
 
«Jazz'About» seguirà un filo che da un lato è molto preciso, legato agli alfabeti delle musiche nere, dall'altro invece è programmaticamente aperto a contaminazioni, ibridazioni, intrecci. Una contraddizione solo apparente.
Perché si tratta in realtà di due lati di una stessa medaglia: la medaglia di una musica che nasce dall'anima, dal corpo, dall'istinto e che nonostante questo – anzi, forse proprio per questo – vuole sempre fortissimamente essere sensibile alle visioni più contemporanee e attuali, rifiutando di cristallizzarsi in formule prestabilite, in riti fin troppo collaudati e immutabili, in esiti fin troppo prevedibili e già percorsi. Una musica sempre in movimento.
Da seguire con attenzione, ma da seguire anche con passione, con la voglia di abbandonarsi, di fidarsi e lasciarsi trasportare.
 

Glasper.
 
Dopo aver ringraziato il precedente consulente artistico, Vincenzo Costa, per il prezioso lavoro svolto per molti anni nel settore della programmazione Jazz, il direttore del Centro Servizi Culturali S. Chiara, Francesco Nardelli, ha motivato la scelta di affidare a Denis Longhi la costruzione di un nuovo progetto.
«Longhi – ha affermato – porta a Trento l'esperienza maturata in Piemonte come organizzatore del festival jazz:refound e propone una ventata di novità guardando alle diverse esperienze del jazz mondiale, da quella americana (del nord e del sud) a quella europea e africana e presentandoci uno spaccato delle più interessanti contaminazioni musicali che hanno riguardato il genere negli ultimi anni.
«Sarà l'occasione per incontrare artisti di assoluto calibro e inserire anche Trento in un circuito di piazze importanti nazionali ed estere che condividano questo genere di proposta.»
 
Il presidente del Centro, Ivo Gabrielli, ha tenuto a ricordare nel suo intervento come l'Ente si stia impegnando nella realizzazione di un progetto destinato ad affiancare con coraggio ad una programmazione di qualità che fa riferimento alla grande tradizione, l'esplorazione di nuovi territori.
«Sarà, infatti, attraverso la sfida dell'innovazione – ha concluso – che potremo puntare ad una allargamento del pubblico, coinvolgendo in particolare la popolazione giovanile e il mondo studentesco.»
 
I concerti, quattro programmati al Teatro Auditorium di Trento e tre al Melotti di Rovereto, avranno per protagonisti Marcos Valle, un gigante della musica brasiliana; la Cinematic Orchestra che intreccia il calore del soul con gli stilemi dell'elettronica; il cantante e vibrafonista californiano Roy Ayers; il carismatico band leader etiope Mulatu Astatke; il norvegese Bugge Wesseltoft, uno dei nomi più importanti del pianismo jazz degli ultimi anni; Robert Glasper, pianista talentuoso che sa mettere d'accordo mondi spesso distanti fra loro e, per finire, Mattew Herbert, musicista/sperimentatore capace di stravolgere i canoni classici portandoli in un futuro giocoso e spiazzante.
Una proposta che intende sollecitare e creare interesse su di un pubblico trasversale ed eterogeno, con un grande potenziale su di una fascia più giovane e in età universitaria, grazie all’offerta modulare degli spettacoli.
 

Mulatu e Marcos Valle.

 Calendario JAZZ’ABOUT 

GIOVEDI 5 NOVEMBRE 2015, ore 21.00
ROVERETO - TEATRO MELOTTI
MARCOS VALLE (Live 50 Anni di carriera)
Un gigante della musica brasiliana. Ma anche, uno di quegli artisti che non si è mai accontentato di restare fermo su un suono, su una formula di successo, su una facile prevedibilità. Soprattutto, pure qui sta la grandezza di Marcos Valle, una persona capace di creare una musica che col passare del tempo è diventata sempre più fonte d'ispirazione per le generazioni successive.
Tutta la generazione legata all'Acid Jazz inglese ad esempio (in un filone che parte da Jamiroquai, Galliano ed Incognito e che ha fortemente rivoluzionato le etiche ed estetiche dancefloor degli anni '90) considera Valle un vero e proprio monumento.
Un monumento arrivato ai cinquant'anni di carriera in forma eccezionale: la classe non ha tempo, i suoi ricami sospesi tra bossa nova, jazz “spaziale”, funk ma anche eccentricità pop-soul suonano oggi per certi versi ancora più affascinanti che in passato.
Merito di un genio visionario ed umile al tempo stesso: capace sì di prendersi nella composizione e negli arrangiamenti dei rischi, ma parlando sempre una lingua sonora chiara, calda, avvolgente, coinvolgente.
 
GIOVEDI 19 NOVEMBRE 2015 ore 21.00
TRENTO - TEATRO AUDITORIUM
THE CINEMATIC ORCHESTRA
Una storia che parte da lontano: 1999. L'anno di uscita di “Motion”, sulla label Ninja Tune: un album che ridefinisce il concetto di jazz, portandolo su territori rarefatti, aerei, meditativi, capaci sì di intrecciarsi con gli stilemi dell'elettronica ma in modo molto sottile, in filigrana quasi.
La creatura di Jason Swinscoe è uno di quei progetti senza tempo, la cui classe (centellinata con cura, poche release nell'arco degli anni ma tutte assolutamente magiche) è assolutamente perfetta. Non c'è mai una nota o un suono di troppo nella musica de The Cinematic Orchestra; ma non per questo mancano il calore del soul, l'energia dell'improvvisazione, l'impatto dinamico di una band che sa farsi orchestra.
Soprattutto, non manca ovviamente la capacità di “disegnare” con la musica sensazioni, suggestioni, sogni: Swinscoe riesce a farlo grazie ad una cultura e ad una sensibilità fuori dal comune che trasmette integralmente, e meravigliosamente, agli spettatori e ai suoi compagni di viaggio sul palco. Una delle esperienze d'ascolto più raffinate ed intense che si possano vivere oggi.
 
GIOVEDI 3 DICEMBRE 2015 ore 21.00
ROVERETO - TEATRO MELOTTI
ROY AYERS
«Everybody Loves The Sunshine»: la composizione che ha consegnato Roy Ayers all'immortalità. C'è tutto, in questa traccia: la classe, l'espressività, la malinconia, la gioia, la cura certosina dei particolari, la capacità di giocare compositivamente parlando con cambi e soluzioni d'alta scuola senza perdere nulla in immediatezza, in efficacia, in magia.
Ma il mondo di Roy Ayers va ben oltre una canzone, per quanto sensazionale: un repertorio il suo pieno di gemme che ancora oggi, nella sua vastità, viene apprezzato, ammirato e soprattutto saccheggiato dalle giovani generazioni (la scena hip hop ha largamente fatto uso delle sue composizioni, da Kendrick Lamar agli A Tribe Called Quest passando per Notorious B.I.G.), un repertorio che gli ha guadagnato l'ammirazione di musicisti che hanno segnato e stanno segnando la contemporaneità della musica black (Erykah Badu lo ha incoronato, in un'intervista, come «Il Re»). Merito di un approccio felice, libero, che si diverte ad intrecciare senza gerarchie le coordinate di jazz, soul e funk.
Un approccio che dal vivo diventa, immancabilmente, ad ogni concerto, meraviglia e gioia.
 

Riyayers e Bugge.
 
GIOVEDI 18 FEBBRAIO 2016 ore 21.00
TRENTO - TEATRO AUDITORIUM
MULATU ASTATKE
Un crocevia di culture: la musica di Mulatu Astatke è un'esperienza tanto preziosa quanto coinvolgente.
Preziosa, perché tutti i linguaggi sonori da lui parlati sono sviluppati con una competenza tecnica eccezionale, rifinendo ogni singolo particolare con attenzione infinita; coinvolgente, perché gli elementi che compongono il suo «Ethio-jazz» sono la ricchezza melodica ed armonica del jazz, la forza ritmica della musica africana, la sensualità delle inflessioni latine, difficile immaginare una formula più calda.
Formula che Astatke (etiope, nato nel 1943, ma con una lunga preparazione musicale forgiata tra Europa e Stati Uniti, prima di fare ritorno nella terra natìa) ha ideato e sviluppato prima di altri, più di altri, meglio di altri.
Facendolo sempre con gusto e stile, senza mai cercare l'effetto facile o scadere nella dozzinalità: è per questo che il suo status è quello di culto assoluto tra tutti i colleghi e tutti i veri appassionati di musiche «nere».
Ma il culto nasce anche solo semplicemente vedendolo dal vivo: un band leader pieno di carisma e passione.
 
DOMENICA 6 MARZO 2016 ore 21.00
ROVERETO - TEATRO MELOTTI
BUGGE WESSELTOFT Live con CRISTIAN PROMMER + GILLES PETERSON (Djset)
Il terreno della creatività libera. Di piattaforme aperte, dove jazz ed elettronica, analogico e digitale, ritmo programmato ed improvvisazione danzano e si sfidano fra di loro, in un loop obliquo aperto ad ogni soluzione e ad ogni digressione.
Un equilibrio instabile ed elettrico, che solo musicisti dall'enorme sensibilità, dalla totale competenza tecnica e dall'interplay perfetto possono gestire creando magia e non confusione: ma sul norvegese Bugge Wesseltoft e sul tedesco Christian Prommer si può scommettere ad occhi chiusi.
Il primo è uno dei nomi più importanti del pianismo jazz degli ultimi anni (sicuramente, quello più aperto alla contaminazione con l'elettronica e il dancefloor, vedasi anche i sodalizi con Henrik Schwarz e Laurent Garnier), il secondo uno scienziato della batteria analogica applicata a techno e house.
Due talenti supremi, pieni di affinità emotive ed elettive.
A fare da corona al loro live, il dj set del leggendario Gilles Peterson: semplicemente, una delle “menti musicali” più influenti del pianeta.
 
SABATO 23 APRILE 2016 ore 21.00
TRENTO - TEATRO AUDITORIUM
ROBERT GLASPER 'EXPERIMENT'
Due Grammy Award (di cui quello del 2013 nella categoria «Best R&B Album»).
La stima totale ed incondizionata tanto del Gotha della comunità hip hop (Kanye West, Jay-Z, Q-Tip, Mos Def lo hanno più volte voluto come stretto collaboratore) quanto dei salotti buoni del jazz (fin dall'inizio, un decennio fa, Glasper è stato messo sotto contratto discograficamente parlando dalla leggendaria Blue Note – un sodalizio ancora oggi strettissimo).
Robert Glasper è un talento semplicemente incredibile, così incredibile da riuscire tra l'altro a mettere d'accordo mondi spesso distanti fra loro: e questa peculiarità quando si presenta nella formazione del Robert Glasper Experiment – dove ogni barriera stilistica viene abbattuta – si fa ancora più nitida, ancora più sorprendente. Jazz, soul, blues, hip hop, funk. Ritmo, anima, virtuosismo, intensità.
Uno degli artisti più significativi, a trecentosessanta gradi, emerso negli ultimi decenni per quanto riguarda la musica nera. Ospitarne un concerto è davvero un grande privilegio.
 
VENERDI 13 MAGGIO 2016 ore 21.00
TRENTO - TEATRO AUDITORIUM
MATTHEW HERBERT
La musica come esperienza totale. La musica come esperienza politica. La musica come entità tanto estetica quanto etica.
Ma anche, la musica come campo dove sperimentare, prendersi dei rischi, esplorare nuovi territori, stravolgere canoni classici portandoli in un futuro giocoso e spiazzante...
Matthew Herbert, inglese, nato nel 1972, è un artista ed intellettuale a tutto tondo: nasce come geniale innovatore degli stilemi house (“Bodily Functions”, anno 2001, è una pietra miliare in tal senso), ma ben presto ha dimostrato di essere molto di più, lavorando per un'idea di musica che metta insieme jazz e Musique Concrète, sperimentazione estrema e pop, improvvisazione libera e concettualismo rigoroso, techno e dodecafonia.
Vederlo dal vivo è sempre non solo un godimento per anima (la ricchezza delle soluzioni armoniche e melodiche) e corpo (la presenza costante di architetture ritmiche coinvolgenti), ma anche un ritrovarsi a tu per tu con un'esperienza performativa non banale, non scontata, piena di trovate improvvise, ingegnose e spessissimo ricreate in tempo reale di fronte al pubblico.

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