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«L’Umanità violata. La grande Guerra nell’arte contemporanea» – Di Daniela Larentis

La mostra curata da Nicoletta Tamanini e Fiorenzo Degasperi è ancora visitabile fino al 27 settembre 2015 al Sacrario di Bezzecca, Trento

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La mostra intitolata «L’umanità violata – La Grande Guerra nell’arte contemporanea», a cura di Nicoletta Tamanini e Fiorenzo Degasperi, organizzata dall’Associazione culturale Encontrarte, sarà ancora visitabile fino al 27 settembre 2015 presso il Sacrario di Bezzecca, Trento, una chiesa, quella di Santo Stefano a Bezzecca, che si erge in una zona geografica emblematica, costellata di trincee ancora oggi visitabili.
L’esposizione rientra nel panorama delle numerose iniziative organizzate in tutta la regione per il Centenario della Grande Guerra; si tratta di un percorso espositivo in cui una ventina di artisti contemporanei trentini affrontano il tema della guerra attraverso la realizzazione di opere eseguite con varie tecniche pittoriche.
 

Pierluigi Negriolli - Requiescant - Acrilico e olio su cartone 60x80.
 
La Prima Guerra Mondiale fu innescata dalla dichiarazione di guerra dell’Austria alla Serbia del 28 luglio 2014, seguita a distanza di pochi giorni, nell’allora Impero austro-ungarico, dall’ordine di mobilitazione generale.
Il motivo scatenante, come ben tutti sanno, fu l’uccisione a colpi di pistola di Francesco Ferdinando, erede al trono austriaco, e sua moglie per mano dell’irredentista Gavrilo Princip: era il 22 giugno del 1914.
La Germania dichiarò guerra alla Russia che aveva mobilitato le sue truppe il 1 agosto, l’Italia si dichiarò neutrale due giorni dopo, mentre la Germania dichiarava guerra alla Francia.
Il giorno successivo fu la Gran Bretagna a dichiarare guerra alla Germania, mentre altri stati come la Spagna, la Svizzera, la Romania, gli Stati Uniti e la Cina si proclamarono neutrali. Era il 6 agosto quando l’Austria dichiarò guerra alla Russia, pochi giorni dopo fecero la stessa cosa prima la Francia nei confronti dell’Austria, poi la Gran Bretagna. 

Mauro Berlanda - I luoghi della memoria - Tecnica mista su tela 100x80.

In quell’estate ben nove reggimenti partirono dal Tirolo in direzione del fronte serbo e russo. I soldati che facevano parte dei reggimenti erano di etnia tedesca e italiana: alcuni erano formati dai «TirolerKaiserjäger» con sede a Trento, Riva del Garda, Rovereto, Bolzano, Bressanone, Innsbruck, poi c’erano altri reggimenti che mettevano insieme i Landesschützen (i futuri «Kaiserschützen»), i quali avevano sede a Trento, Bolzano, Val Pusteria, San Candido.
La Landsturm, la milizia territoriale, arruolò invece uomini fra i trenta e i quarant’anni, approssimativamente, molti di loro avevano una famiglia e furono impiegati principalmente nelle retrovie.
 
L’Italia entrò in guerra il 24 maggio 2015, con una dichiarazione di guerra all’Austria-Ungheria che provocò in Trentino l’immediata evacuazione della popolazione civile dislocata sulle linee di combattimento, una fiumana di gente diretta verso le regioni centrali dell’Impero austro-ungarico e in un centinaio di comuni del Regno d’Italia. La sanguinosa guerra terminò nel 1918 (era il 3 novembre quando le truppe italiane entrarono a Trento), lasciando dietro a sé una lunga scia di dolore e devastazione.
Pagine di storia che purtroppo tutti conoscono e che narrano le vicissitudini di un orrendo massacro, un conflitto di proporzioni enormi che, come tutte le guerre, ha avuto come conseguenza non solo la morte e il ferimento dei soldati in battaglia, ma violenze e crudeltà inimmaginabili in tempo di pace.
 
Gianni Turella - Crocifisso - Acrilico sui tela 80x60.
 
Sottolinea la curatrice Nicoletta Tamanini nella sua presentazione critica e nel prezioso catalogo pubblicato in occasione della mostra: «A distanza di un secolo, innumerevoli, in ogni parte del mondo, si susseguono le manifestazioni per ricordare, rileggere, reinterpretare e comprendere il tragico evento.
«Un interrogarsi sul presente per costruire, con responsabile consapevolezza, un futuro migliore. Davvero prezioso, in tal senso, il contributo dell’arte, corale espressione di personali emozioni che divengono collettivo sentire, scuotendo l’uomo comune dalla grigia quotidianità, da una memoria non critica, da una visione uniformata del passato laddove, invece, essenziali, sono la libertà intellettuale ed una lucida, obbiettiva, capacità d’analisi storico - antropologica.
«Particolarmente significativa quindi l’iniziativa L’Umanità violata. La Grande Guerra nell’arte contemporanea ospitata nel Sacrario militare posto all’interno della Chiesa di S. Stefano sull’omonimo colle che sovrasta Bezzecca, già luogo della storica battaglia svoltasi tra austriaci e garibaldini il 21 luglio 1866, successivamente paese ancora in prima linea durante il Primo conflitto mondiale come testimoniano, ancor oggi, le centinaia di metri di camminamenti e trincee scavati delle truppe italiane sull’altura.»
 

Gianluigi Rocca - Memorie di Guerra - Matite colorate su carta 50x70.

«In un percorso espositivo di particolare intensità emotiva e provocazione intellettuale – prosegue la curatrice, – in uno dei luoghi simbolo della storia trentina ed italiana, ventuno artisti contemporanei offrono al visitatore, grazie alla loro personale sensibilità, spunti di lettura, momenti di riflessione, percezioni e tematiche drammatiche dell’evento bellico; nelle loro opere viene ripreso, forse inconsciamente ma comunque inevitabilmente, quel senso di catastrofe, di disperazione sociale ed umana già percepibile nella produzione degli artisti che vissero ad inizio Novecento e che appare evidente in molti schizzi e disegni realizzati da coloro che, in varia veste, parteciparono, documentandolo, al conflitto o che ne diedero testimonianza, successivamente, rielaborando nei loro studi i tragici ricordi vissuti.
«Tre sculture e diciotto opere su tela, tavola o carta realizzate con varie tecniche compreso l’uso di smalti, creta e collage, ripropongono la fierezza del soldato in partenza, il suo cieco obbedire ad ordini spesso privi di senso e logica, la sua sofferenza e disperazione in condizioni inumane e, ancora, la drammaticità della ritirata, l’orrore e l’odore della morte sul campo di battaglia.
«Non mancano l’esperienza dei civili deportati come profughi, il rifiuto delle atrocità commesse e subite, la triste, spettrale, testimonianza dei residuati bellici e dei baraccamenti di quella parte del conflitto combattuta sulle Alpi del Tirolo meridionale, la cosiddetta Guerra Bianca o Gebirgskrieg, combattuta da migliaia di uomini in condizioni davvero disumane.
«Un affresco corale ed intenso, dunque, che, salendo dalle nebbie del passato si dilata nel tempo e nello spazio raccogliendo ed interpretando il grido disperato dell’umanità violata e sofferente in ogni conflitto.»

Vinzenz Senoner - Sofferenze di guerra - Acrilico su tela 120x100.

La guerra è una presenza costante nella storia dell’umanità e nonostante sia evidente che non sia un evento positivo per l’uomo è ancora fra noi. Ci si chiede, innanzi alle opere in mostra: perché la guerra?
Gli eventi umani vengono generati quasi sempre da concause, non c’è mai una sola ragione per cui scoppia un conflitto: contrasti economici, religiosi, disaccordi di varia natura, le motivazioni possono essere molteplici, quello che è sotto gli occhi di tutti è che ogni guerra porta con sé devastazione, lutti e uno sconfinato dolore.
 
 Elenco artisti in mostra 
Alberto Fiorenzato, Annalisa Lenzi, Bruno Caviola, Carlo Girardi, Caroline Mayr, Corrado Rosa, Eva Merli, Franco Chiarani, Franco Cis, Gianluigi Rocca, Gianni Turella, Giovanni Bailoni,  Ivo Fruet, Luca Degara, Luigi Meregalli, Mauro Berlanda, Mauro Larcher, Max Rosa, Pierluigi Negriolli, Sylvia Lippitz, Vinzenz Senoner.
 
Daniela Larentis – d.larentis@ladigetto.it
 

Caroline Mayr - Gebirgsjäger - Acrilico su tela 100x110.
 

Corrado Rosa - La ritirata - Assemblaggio di ferro recuperato - 27x48x16.
 
 
Franco Chiarani - Braunau: Le città di legno - Tecnica mista su tavola 100x80.
Franco Cis - Arturo, 18 anni partito per il fronte - Tecniche miste 75x60.
 

Ivo Fruet - Bellum - Acrilico su carta 70x100.
 

Eva Merli - Il fiero Standschutze - Matita su carta 68x46.
Giovanni Bailoni - Gas - Asemblaggio legno e lamiera arrugginita 130x80.
 

Luigi Meregalli - Disperazione - Matita su carta 75x55.
 

Annalisa Lenzi - Il generale - Tecnica mista su tela 88x128.
 
Alberto Fiorenzato - Nella guerra con amore - Tecnica mista su tavola 80x80.
Carlo Girardi - Sentori di guerra - Olio e smalti su masonite.
 

Luca Degara - Libertà - Filo spinato della Prima Guerra e acciaio inossidabile.
 

Mauro Larcher - Tutto bene!? - Tecnica mista su cartoncino e collage.
 

Max Rosa - Alpini nella neve - Tecnica mista e corde su tela 70x100.
 

Sylvia Lippitz - My triv - Tecnica mista su tela - 70x100.
 
Bruno Caviola - La tradotta - Creta rossa, creta pirofila. creta raku, creta bianca 77x42.

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