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A Taranto l'ultimo Ammainabandiera di nave Granatiere

Un bagno di folla per il commovente addio – Ammiraglio De Giorgi «Nuove navi per la Marina e progetti di rilancio per l'arsenale di Taranto»

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A poco meno di una settimana dall’ultimo ammaina bandiera dei cacciamine Lerici e Sapri, svoltosi a La Spezia, la Marina Militare ha congedato, stamattina a Taranto con una cerimonia solenne, un’altra unità, il pattugliatore di squadra Granatiere che, dopo trent’anni di attività, viene così cancellato dai ruoli del naviglio militare.
Un atto che rientra nel processo di ridimensionamento delle navi della Squadra Navale della Forza Armata.
Granatiere, dopo la deposizione della bandiera di combattimento, ha attraversato per l’ultima volta, con a bordo il suo equipaggio e scortata da Nave Euro, il ponte girevole di Taranto, da Mar Grande a Mar Piccolo, salutata melanconicamente da un bagno di folla.
 
L’uscita di scena è stata l’occasione per il Capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio di squadra Giuseppe De Giorgi, di aprire una finestra sul futuro e sui programmi di rinnovo.
«Questa nave gloriosamente esce di scena e sarà seguita nei prossimi due anni dal Maestrale, dall'Aviere, dal Danaide, dall'Urania, dal Fenice, dallo Sfinge, dal Driade, dal Chimera, dall'Espero, – ha detto nel suo intervento alla cerimonia. – Governo e Parlamento hanno voluto procedere con urgenza a un provvedimento per avviare il rinnovamento della flotta con il programma della cosiddetta Legge Navale.
«Un programma che comporta un ingente investimento che permetterà la costruzione di dieci nuovi pattugliatori, una nave anfibia, una nave rifornitrice e due di supporto per operazioni subacquee.»
 

 
«Navi tutte ecosostenibili, – ha aggiunto. – Investire in navalmeccanica vuol dire che per ogni euro investito c'è un moltiplicatore di ritorno di 3-6. In assoluto l'investimento nel mondo militare più redditizio per la comunità.
«Un ritorno generale per l'economia del Paese. Perché se pensiamo a un investimento di 6 miliardi, circa 2 miliardi e 8 ritornano in tasse e contributi vari allo Stato oltre il mancato ricorso alla cassa integrazione.
«Come sapete la nostra cantieristica attualmente è impegnata al 50% delle sue potenzialità.»
 
Navi per la Marina, ma anche progetti per Taranto e il suo arsenale.
«Lo apriremo sempre di più al pubblico affinché diventi volano di investimento – ha annunciato. – I nostri bacini sono importanti tasselli di una strategia che vede la Marina diventare sempre di più propulsore di sicurezza e di benessere economico.
«Il nostro ministro della Difesa si è molto impegnato e si sta impegnando in prima linea sotto questo punto di vista cosi come il Governo che ha lanciato questa grande operazione ambiziosa di rilancio della città di Taranto e di questa operazione noi vogliamo essere protagonisti.
«Con il ministro Franceschini abbiamo già avviato tramite il nostro ministro una collaborazione stretta per aprire gli arsenali ai percorsi culturali, l'arsenale di Taranto ha dei contenuti storici e architettonici meravigliosi, ha degli scorci ambientali affascinanti.»
 
Nel dare il proprio addio a nave Granatiere, il comandante, capitano di fregata Mario D’Autilio, ha voluto ringraziare il proprio equipaggio che «fino agli ultimi giorni ha lavorato per mantenere efficiente l’unità».

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