Home | Interno | Cronaca | La Mobile di Trento sgomina una banda di spacciatori

La Mobile di Trento sgomina una banda di spacciatori

Arrestati in 12 tra nordafricani e trentini: contestati più di mille episodi di spaccio

image

Il Quetore Massimo D'Ambrosio. 
 
Scatta l’«Operazione Fersina» della Squadra Mobile di Trento, finiscono in carcere 8 persone.
Si è conclusa la prima fase dell’operazione «Fersina» che, in applicazione dell’ordinanza di custodia cautelare richiesta dalla Procura della Repubblica di Trento, ha portato all’arresto di 8 persone: tutte responsabili, a vario titolo, di traffico di sostanze stupefacenti.
Con i provvedimenti cautelari dell’indagine Fersina e gli arresti dell’operazione Belvedere, (coordinata dalla Procura di Trento e conclusasi con l’emissione di 5 custodie cautelari in carcere) realizzata il fine settimana scorsa, salgono a 12 le persone arrestate che rifornivano e commercializzavano le sostanze stupefacenti nelle piazze del capoluogo.
 
Le indagini avviate dalla Squadra Mobile e dalla Procura di Trento avevano lo scopo, non solo di identificare ed arrestare i cittadini extracomunitari che al dettaglio cedevano droga come eroina, cocaina ed hashish, ma soprattutto quello di comprendere e recidere i canali di approvvigionamento che dalla Lombardia (Milano) facevano giungere la sostanza stupefacente direttamente nel capoluogo trentino.
Questi operazioni, iniziate da circa un anno, volte a scardinare il sistema di vendita al dettaglio della droga ai tossicodipendenti trentini, si sono concentrate, soprattutto, nell’individuare gli spacciatori che operavano nella zona del centro storico ed in particolare nella zona compresa tra Piazza Dante, via Pozzo e piazza S. Maria Maggiore.
Proprio per questo motivo, durante le fasi delle operazioni, oltre alle attività tecniche, sono stati effettuati numerosi servizi di controllo e osservazione al fine di identificare con certezza i soggetti coinvolti nelle attività delinquenziali.
 
Al termine delle predette attività sono state emesse  ordinanze di custodia cautelare ed eseguite per l’operazione «Belvedere»:
 
1. MBAREK Bechir nato il 23.02.1981 in Tunisia, in Italia s.f.d.;
2. NASRI Sami, nato il 05/01/1987 in Tunisia, in Italia s.f.d.;
3. ELKORTLI Karim nato il 01.05.1981 in Tunisia, in Italia s.f.d.,
4. SOUSSI Mahrez, nato il 15/12/1985 a Tunisi (Tunisia), residente a Trento in attesa di permesso di soggiorno per ASILO POLITICO.
 
Ordinanze di custodia cautelare per l’operazione «Fersina»:
 
1. AKILI Mourad, nato il 15.02.1968 in Tunisia, s.f.d.;
2. PALLANCH Marianna, nata il 15.01.1990 a Trento, ivi residente;
3. BRIDI Daniele, nato a Trento il 27.02.1985, ivi residente;
4. SARTORI Riccardo, nato il 20.03.1992 a Pergine Valsugana, ivi residente;
5. HAMADI Mohamed Ali, nato in Tunisia il 16.04.1985, s.f.d.;
6. SAMI Ali, nato il 31.5.1979 in Marocco, s.f.d.;
7. RADEVA Neli Stefanova nata il 23.8.1985 in Bulgaria, s..f.d.;
8. GOTTARDI Matteo, nato a Trento il 7.10.1983, ivi residente.
 
Durante le indagini sono state, inoltre, sequestrate notevoli quantità di droga e diverse migliaia di euro.

 L’INTERVENTO DEL QUESTORE DI TRENTO,MASSIMO D’AMBROSIO 
Le importanti operazioni portate a termine dalla Squadra Mobile della Questura di Trento, con i numerosi arresti avvenuti a Rovereto, Trento e Milano, dimostrano, se fosse ancora necessario, la costante azione di controllo del territorio da parte della Polizia di Stato.
L’intento è e sarà quello di cercare di interrompere i canali di rifornimento di stupefacenti, che sono diretti verso questa provincia. Mirabilmente seguita dalla locale Autorità Giudiziaria, tale costante azione, anche se a tratti risulta meno visibile, può produrre effetti più duraturi.
L’arresto del singolo spacciatore, dal quale comunque non si può prescindere, infatti, colpisce più l’attenzione nelle zone in cui avviene, ma non risolve il problema.
L’azione giornaliera di controllo del territorio, condotta sinergicamente dalle Forze di Polizia, che continuerà costantemente, va comunque anch’essa a contrastare il fenomeno dello spaccio e non solo.
La sicurezza dei cittadini non può, pertanto, passare attraverso ipotesi suggestive di militarizzazione o presidio fisso del centro cittadino. La città di Trento, che ha una splendida realtà di vita, non avrebbe un buon servizio se si desse corpo a chi vorrebbe che venga creato un clima d’assedio, tanto più che l’attenzione delle forze dell’ordine, come già evidenziato, è altissima e lo continuerà ad essere.
In tale ottica il Questore insieme al Comandante Provinciale dell’Arma dei Carabinieri, ha incontrato i comitati «Trento città sicura» e «Associazione Rinascita Torre Vanga», che avevano chiesto un confronto, alla ricerca di un contatto diretto ed esclusivo con coloro che vivono nelle realtà zonali, in modo da affrontare insieme e nel loro interesse, con serenità e concretezza, le problematiche di cui non si disconosce la presenza, ma che vanno considerate e gestite in base alla loro reale portata.
A seguito di tale rinnovato rapporto di reciproca fiducia e in virtù dei contatti con i predetti comitati che, come da intese si ripeteranno, si proseguirà in questa attività al fine di tenere sotto la comune attenzione la situazione evidenziata.
Condividi con: Post on Facebook Facebook Twitter Twitter

Subscribe to comments feed Commenti (0 inviato)

totale: | visualizzati:

Invia il tuo commento comment

Inserisci il codice che vedi sull' immagine:

  • Invia ad un amico Invia ad un amico
  • print Versione stampabile
  • Plain text Versione solo testo

Pensieri, parole, arte

di Daniela Larentis

Parliamone

di Nadia Clementi

Musica e spettacoli

di Sandra Matuella

Psiche e dintorni

di Giuseppe Maiolo

Da una foto una storia

di Maurizio Panizza

Letteratura di genere

di Luciana Grillo

Scenari

di Daniele Bornancin

Dialetto e Tradizione

di Cornelio Galas

Orto e giardino

di Davide Brugna

Gourmet

di Giuseppe Casagrande

Cartoline

di Bruno Lucchi

L'Autonomia ieri e oggi

di Mauro Marcantoni

I miei cammini

di Elena Casagrande