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«Il Trentino coraggioso» – Di Nadia Clementi

Tavolo di lavoro di 5 incontri dedicati al tema «Economia e lavoro», a cura del Consigliere provinciale Luca Giuliani

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Venerdì 9 ottobre presso la Sala Rosa della Regione a Trento, alla presenza di imprenditori, simpatizzanti del PATT e i politici Walter Kaswalder e Manuela Bottamedi, il consigliere provinciale Luca Giuliani ha presentato il tavolo di lavoro «Economia e Lavoro», che ha come obiettivo quello di presentare il tema e svilupparne gli aspetti più critici e meritevoli di approfondimento.
La sfida di oggi, a detta del dott. Giuliani, è quella del lavoro. Pertanto lo scopo degli incontri, che andranno avanti fino a marzo, consiste in un primo passo verso il dialogo condiviso con la finalità di creare un documento pragmatico di interventi che diano un forte contributo all'economia del Trentino.
Verrà di seguito sottoposto alla valutazione della Giunta Provinciale.
 
Al tavolo di confronto erano presenti la giornalista Eleonora Angelini, la professoressa Mariangela Franch, docente presso il dipartimento di Economia e Management dell’Università di Trento, che ha delineato le sfide legate allo sviluppo economico in Trentino, il dott. Marco Raffaelli, esperto in programmazione e marketing del turismo, che ha approfondito il tema delle strategie e del marketing turistico, il dott. Massimo Fia, direttore del Consorzio Agrario di Riva del Garda, che ha parlato di internazionalizzazione dei mercati, il dott. Franco Ianeselli, segretario generale della CGIL, che si è occupato di politiche e strumenti per favorire l’occupazione.
 

 
Ad aprire il tavolo di lavoro è stata la giornalista Eleonora Angelini che nel suo intervento ha voluto approfondire il rapporto dei giovani con l'economia tra presente e futuro, a suo dire un rapporto sofferto e fatto di frasi fatte.
«I giovani sono il futuro, ma per essere il futuro essi hanno bisogno del presente. Il presente rappresenta la prospettiva del futuro, il punto debole che rischia di naufragare, pertanto dobbiamo essere consapevoli di cosa manca affinché il nostro presente diventi futuro personale, professionale, reale e sopratutto gratificante.
«Secondo me quello che manca è un terreno di gioco in cui sia possibile misurarsi alla pari senza etica e senza preclusioni, senza strade chiuse; per definizione ci mancano le pari opportunità non in termini di genere ma di rendite di posizione tra le generazioni, la differenza di chi affronta il lavoro da giovane e chi da adulto. I primi sono sempre più scossi dall'incertezza e dalla precarietà, i secondi sempre più chiusi nei loro già acquisiti privilegi.
«Anche la spesa pubblica va più a beneficio degli adulti e degli occupati, e gli interventi a favore dei giovani sono vocati all'assistenza più che alla ricerca di un lavoro. Quest'ultimo infatti richiede un requisito quale l'esperienza che la scuola non è in grado di fornire.
«L'alternativa imprenditoriale abbisogna del finanziamento da parte degli Istituti di credito che richiedono le firme di garanzia, che sono privilegi di pochi, e per chi non è figlio di papà il sogno di una nuova app diventa proibitivo.
«Dunque la nostra generazione è chiamata per definizione a pensare al futuro, ma la vera emergenza è pensare al presente! Se non vogliamo bruciare una generazione dobbiamo trovare una risposta anche con un po' di fantasia ma con un coraggio in più.»
 

 
 
A seguire l'intervento della professoressa Mariangela Franch che ha affrontato il tema della politica economica:
«Il Trentino deve fare i conti con una precedente politica economica che ha investito il capitale in settori che hanno attirato i privati anche da fuori regione, e purtroppo non sempre l'investimento è andato a buon fine.
«L'esempio più lampante è quello di aver favorito l'ingresso di imprese private del Veneto che poi hanno lasciato il territorio godendo dei benefici pubblici di quel momento. Con conseguenti abbandoni e fallimenti.
«In più, visto che il Trentino è una piccola realtà, è molto difficile competere con i singoli prodotti sul mercato mondiale. Per essere competitivi è necessario valorizzare il sistema Trentino, che vuol dire riunire insieme tutte le imprese che lavorano nello stesso territorio per fare rete. Con la buona reputazione di cui il Trentino gode possiamo competere a livello internazionale valorizzando il sistema made in Trentino.
«Il turismo in Trentino è il settore che sta al centro dell'economia e che può rappresentare un importante attivatore di filiere di connessione con le imprese. Attivando le capacità disponibili sul territorio come l'edilizia sostenibile, il patrimonio alberghiero, le imprese informatiche, coinvolgendo anche le piccole e medie imprese artigianali con i loro prodotti manuali o artistici è possibile fare una rete creando e offrendo un importante progetto di sistema.
«In futuro si dovrà fare i conti con il ridimensionamento dei finanziamenti pubblici che serviranno in primis per mantenere vivo il presente, ma in seguito serviranno i finanziamenti dell'imprenditoria privata. Pertanto cambierà il ruolo del soggetto pubblico che passerà da finanziatore di maggioranza a soggetto cofinanziatore di minoranza.
«Il Pubblico dovrà finanziare solo i progetti selezionati e meritevoli, garantendo la semplificazione burocratica con la garanzia di mantenere alta la reputazione del Trentino per essere competitivi nel mondo. Si dovrà uscire dalla logica della garanzia economica assistita e verrà diffuso il rischio di impresa, risulterà allora necessario per essere competitivi creare e realizzare dei progetti di filiera.»
 

 
L'intervento del dott. Marco Raffaelli dedicato alle prospettive per il futuro è partito dal concetto di «no autoreferenzialità».
«Il turismo per il Trentino è senza dubbio uno dei punti di forza a livello internazionale con i quale dobbiamo confrontaci. Rappresenta l' attivatore di filiere con maggior interesse; se pensiamo che la vacanza è un pezzo di vita che trascorriamo in un luogo diverso da quello di residenza, esprime la necessità di soddisfare una serie di fabbisogni e di servizi atti ad appagare il nostro benessere.
«Sono quattro i temi che vorrei proporre in merito alle prospettive del turismo che secondo me potrebbero avere importanti ricadute sul Trentino:
«Il primo riguarda i servizi complementari alla recettività sui quali dobbiamo riflettere. Le statistiche evincono che le spese del turista in Trentino non sono solo di pernottamento: oltre il 60% va in shopping, divertimento, sport e altro. Il trentino offre più di 1.665 attività di svago all'aria aperta, parchi avventura, attività sportive, vela, ricreative etc.
«La seconda considerazione è la necessità di ricorrere al rinnovamento del patrimonio pubblico di alloggi e seconde case, incrementando la capacità di utilizzo. La soluzione è quella di attivare una gestione del tipo imprenditoriale, con manutenzioni, assistenza e organizzazioni dei servizi in tempo reale atti a soddisfare il cliente.
«Terzo punto: dobbiamo pensare al rinnovamento del sistema della mobilità sostenibile, oggi l'accesso alle località turistiche in particolare nelle valli è scarsamente efficiente.
«La quarta e ultima riflessione riguarda la sostenibilità economica del patrimonio strutturale in essere (musei, impianti etc.,) che in futuro, dovranno fare i conti con una gestione ordinaria che sappiamo tutti essere molto onerosa.»
 

 
Poi è intervenuto il dott. Massimo Fia, direttore del Consorzio Agrario di Riva del Garda, che ha affrontato il tema dell'internazionalizzazione dei prodotti agricoli.
«Sappiamo di avere delle eccellenze estere nel nostro Trentino, come Ferrari, Trentingrana etc., ma sappiamo anche che esportare un prodotto alimentare fuori dalla Comunità Europea non è facile, richiede delle competenze amministrative (come le etichettature, la lingua), che generano in particolare per le piccole aziende delle serie problematiche come quella del supporto di professionisti.
Siamo molto bravi a fare prodotti unici ed esclusivi, siamo dei giganti dal punto di vista qualitativo e riconosciuti in tutto il mondo, ma non siamo in grado di fare rete e di unirci per confrontarci. Siamo consapevoli che promuovere i prodotti all'estero è molto costoso. Alle prese con un mercato sempre più competitivo anche la politica dovrebbe prestare maggiore attenzione ai finanziamenti pubblici per evitare concorrenze sleali.»
 

 
È intervenuto infine il dottor Franco Ianeselli, segretario generale della CGIL, che ha iniziato il suo intervento con la parole chiave «Tasso – tasse» per introdurre i dati sull'occupazione giovanile, corrispondenti al 30% dei giovani senza lavoro.
«È drammatico ma non tragico il tasso di disoccupazione in Trentino, poiché i giovani studiano di più pertanto si rileva il 25% nella fascia dai 15 ai 24 anni anziché il 30% rispetto al dato nazionale.
«Nel 2008 i dati sull'occupazione sono aumentati, possiamo dire che la situazione da noi non è tragica ma i problemi ci sono. Prima era al 5% oggi al 7%.
«A mio parere – prosegue Ianeselli – le politiche del lavoro dovrebbero avvicinare maggiormente gli imprenditori, oggi manca uno strumento di sistema unico che certifichi quali siano l'offerta e la domanda di occupazione.
«Altro aspetto sul quale dobbiamo riflettere sono le risorse economiche destinate alle politiche del lavoro, nello specifico gli investimenti per i corsi di formazione, disoccupazione etc.
«Purtroppo oggi le risorse di disperdono per le persone per cosi dire anziane come quelle che finiscono nel Progettone, sistema che ha permesso al Trentino di evitare gli esodati ma che oggi abbisogna di una nuova valutazione che presti attenzione alle fasce di età.»
 

 
Al termine degli interventi dei relatori si è acceso tra il pubblico presente in sala un ampio dibattito, numerosi sono stati gli interventi, molte le domande e gli interrogativi posti alla politica in termini di realizzazione di promesse riguardanti un futuro migliore.
Da un lato l'incertezza degli imprenditori che rischiano ogni giorno la loro attività e dall'altra i giovani che rivendicavano maggior attenzione a favore delle politiche giovanili in termine di occupazione.
Dal disoccupato in cerca di aiuto per concretizzare nuove idee al piccolo artigiano che ha bisogno di contatti per creare rete e filiere per essere competitivo. Molti sono gli spunti generati da questo primo incontro, tanti i temi affrontati: lavoro, economia, risorse, rete, confronto, rischio d'impresa, occupazione, burocrazia, aiuto e dialogo.
 
In chiusura di questo primo tavolo di lavoro, il consigliere Luca Giuliani ha invitato i presenti ad inviare osservazioni e consigli al portale Trentinocoraggioso@patt.it dichiarando pertanto aperto il confronto con le parti sociali che seguirà nei prossimi incontri.
 
Nadia Clementi - n.clementi@ladigetto.it

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