Un vino, un’azienda/ 7 – Di Gianni Pasolini

Teroldego Rotaliano Superiore Riserva 2012 della Cantina Endrizzi di San Michele

>
Quando ti affacci sul calice di vino che ha una storia lunga 130 anni da raccontare, puoi solo metterti comodo e ascoltare affascinato.
La storia della famiglia Endrizzi si intreccia indissolubilmente al vitigno per eccellenza trentino, il Teroldego, che da generazioni viene coltivato nel cuore della Piana Rotaliana, a San Michele all’Adige.
Una produzione variegata che parte con il Teroldego Rotaliano classico, passando per il Teroldego superiore riserva ed l’imponente Gran Masetto.
Tre identità che racchiudono e rappresentano tutte le potenzialità e il fascino di un vino maestoso che sempre più si sta facendo conoscere, anche fuori dai confini nazionali.
D’altronde il teroldego ha tutte le carte in regola per conquistare gli amanti del buon vino: colore fitto, profumi intensi ed intriganti e gusto pieno ma elegante.
Oggi assaggeremo il Teroldego superiore riserva Endrizzi, che esprime proprio questo vitigno al meglio.
 
Di color rosso rubino, fitto e di buona consistenza, la tonalità del vino teroldego colpisce sempre e intriga, così carica di colore, di materia (antociani) che ti viene voglia di mangiarlo, più che di sorseggiarlo.
Al naso emerge subito il fruttato tipico del vitigno, mora e ciliegia sotto spirito, una nota floreale ed una leggera speziatura che lasciano presagire all’assaggio un vino di buona struttura e complessità.
In bocca è secco, avvolgente, pieno; conferma le aspettative del naso, equilibrato tra forza ed eleganza, con un tannino vellutato dato da affinamento in legno ed una bella acidità che lascia presupporre,  se si ha la pazienza di non berlo oggi, un’evoluzione ancora più interessante.
Vino da abbinamento perfetto con i piatti di carne della tradizione trentina, anche importanti, così come salumi e formaggi stagionati ma non solo: provatelo anche con il cioccolato.
 
Gianni Pasolini
www.vinotube.it