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Hanno esposto a Expo anche Egidio Petri e Paolo Colombini

Una scultura del solandro Giorgio Conta nella mostra curata da Sgarbi all'Expo

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Giorgio Conta e Vittorio Sgarbi - Sotto, Paolo Colombini.
 
Un centinaio di opere, dal Medioevo all’arte contemporanea, con artisti scelti a rappresentare la propria regione di origine.
Allestita a cura di Vittorio Sgarbi presso il padiglione Eataly, pone a confronto arte antica e contemporanea con i grandi maestri della civiltà artistica italiana – da Masaccio a Manzoni – e una selezione di opere scelte su base regionale.
«Per dimostrare – scrive il noto critico – come l’arte in Italia sia stata fortemente caratterizzata dalla biodiversità di partenza delle regioni italiane. Fra le opere scelte da Sgarbi, figura anche una scultura in bronzo (un nudo femminile) dell'artista solandro Giorgio Conta.»
Nato nel 1978 e cresciuto in un ambiente familiare estremamente stimolante (il padre è il pittore Livio Conta) fin da giovanissimo Giorgio è entrato in rapporto con vari personaggi della cultura, tra i quali il grande pianista Arturo Benedetti Michelangeli, caro amico di famiglia, che ha voluto essere suo padrino di battesimo.
 
Dopo aver conseguito il diploma di maturità al liceo linguistico, ha frequentato la scuola di scultura di Ortisei dedicandosi anche al disegno e alla pittura.
I numerosi viaggi compiuti in Italia e all’estero hanno contribuito alla sua formazione culturale.
Giorgio Conta alterna l’attività di scultore con quella di pittore, l’arte profana con quella sacra.
Una sua opera, presentata da Philippe Daverio, è stata battuta dalla casa d’aste Christie’s nel 2004. Hanno scritto di lui, fra gli altri, Pupi Avati, Valerio Dehò, Luigi Marsiglia, Enzo Bianchi, Massimiliano Castellani, Paolo Levi.
 
 Un «gustoso» Albrecht Dürer 
Chiamato a rappresentare la seconda edizione della mostra «Incontri d’Arte», l'artista di Segonzano Egidio Petri si è esibito l’8 ottobre scorso presso Cascina Triulza in un'inedita perfomance in omaggio ad Albrecht Dürer, che ha immortalato il paesaggio cembrano in alcuni splendidi acquerelli.
La «scultura alimentare» è stata realizzata partendo da una forma di formaggio trentino, dalla quale Petri ha fatto emergere il volto del grande pittore e incisore rinascimentale.
 
 Il «seme della vita» di Paolo Colombini 
I visitatori di Expo 2015 hanno potuto ammirare, all’interno del padiglione di Coldiretti, anche due opere di Paolo Colombini, lo scultore di Fornace che con «Seme della vita» ha testimoniato che l’arte e la cultura partono sempre dalla terra.
«Un passo nello spazio» era invece dedicata all'impresa dell'astronauta Samantha Cristoforetti.

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