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Lezioni di storia/ 8 – «Vittoria senza pace» con Raoul Pupo

Il prossimo appuntamento è per le ore 11 di domenica 22 novembre al Teatro Zandonai di Rovereto

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Penultimo appuntamento con le «Lezioni di storia. L'Italia in guerra».
Domenica 22 novembre alle 11 al Teatro Zandonai di Rovereto, Raoul Pupo, introdotto da Fabrizio Rasera, parlerà di «Vittoria senza pace».
4 novembre 1918: l'Italia è in tripudio. Rispetto al 1915 il contesto internazionale è però cambiato: «Gli interessi italiani - ci dice Pupo che è professore di storia contemporanea all'Università di Trieste - si scontrano con quelli di alleati mai amici e il peso reale del nostro Paese non è assolutamente pari alle iniziali ambizioni.
«Prenderne atto è doloroso per la pubblica opinione e devastante per le istituzioni. La pace, alla fine, arriverà ed anche a buone condizioni; ma oramai lo stato liberale è entrato in agonia.»
L'ultima lezione, il 29 novembre, è con Emilio Gentile che parlerà della Grande Guerra degli artisti.
 
«Perché nella primavera del '15 Salandra e Sonnino hanno portato l'Italia in guerra? Certo, per Trento e Trieste, per il confine strategico, per liquidare Giolitti e i suoi esperimenti troppo liberali, – spiega il professor Raoul Pupo. – Ma soprattutto per dar corpo alla grande ambizione della classe dirigente italiana del tempo: vale a dire, il conseguimento del ruolo di grande potenza attraverso la prova suprema della guerra europea.
«Con il patto di Londra l’obiettivo sembra a portata di mano e Salandra e Sonnino giocano la loro carta: se l’Italia vincerà la guerra, per il Paese sarà il trionfo, sulla scena internazionale e su quella interna. Se invece l’Italia perderà, o non vincerà abbastanza, sarà la catastrofe.
«E la guerra l'Italia la vince, ma non basta, perché nel frattempo gli assetti internazionali sono mutati. La sparizione contemporanea di quattro Imperi (russo, tedesco, austriaco ed ottomano) ha aperto una voragine di potenza in tutta l’enorme area che va dall’Europa orientale al Medio oriente: è un abisso che l'Italia non è assolutamente in grado di colmare e che attira l’influenza delle potenze maggiori.
«Come se ciò non bastasse, ci sono gli Stati Uniti. Potenza vera, dai cui crediti dipende l'economia europea...»
 
L'ultimo appuntamento delle Lezioni di storia. L'Italia in guerra è per domenica 29 novembre alle 11 al Teatro Zandonai di Rovereto con Emilio Gentile che parlerà de «La Grande Guerra degli artisti».
Aerei che sfrecciano nel cielo, modernissime navi d'acciaio, eliche che fendono l'aria e l'acqua; ma anche candidi angeli piangenti i soldati caduti e rappresentazioni collegate alla propaganda.
Dai più grandi pittori futuristi ai disegnatori liberty fino ai più umili vignettisti, la Grande Guerra è per sempre collegata ad una iconografia multiforme che ha in comune il desiderio di suscitare sentimenti: l'orgoglio, la pietà, la paura e, infine, la gioia per la vittoria.
Le Lezioni di storia. L'Italia in guerra, ideate dagli Editori Laterza, sono promosse dalla Provincia autonoma di Trento, Comune di Trento, Comune di Rovereto e Centro Servizi Culturali Santa Chiara e realizzate con il sostegno di Casse Rurali Trentine, Cavit, Dolomiti Energia e Mediocredito Trentino Alto Adige.
 
 Info 
L’ingresso a tutte le lezioni è libero fino ad esaurimento posti. A partire da un'ora prima dell'appuntamento i biglietti possono essere ritirati presso il Teatro Zandonai.
Programma: www.laterza.it - www.trentinograndeguerra.it - www.cultura.trentino.it

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