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Panizza: «Bene concentrare le attenzioni italiane sulla Libia»

Lo ha detto in veste di membro della delegazione parlamentare NATO commentando l'informativa del Ministro degli Esteri Gentiloni oggi in Senato

Pubblichiamo volentieri l’intervento del senatore Panizza sul terrorismo, perché è esattamente quello che continuiamo a dire da mesi.
L’Italia deve concentrasi sulla Libia. Il Paese che sta sull’altra sponda del Mediterraneo è fondamentale nei rapporti con l’Italia.
Berlusconi aveva fatto bene a legare con Gheddafi, poi le intemperanze di Francia e Regno Unito – volute forse proprio per rompere l’equilibrio che si era formato tra i nostri paesi – hanno rovinato tutto.
Adesso ci troviamo di fronte un paese diviso e con la minaccia del terrorismo.
Gli impegni italiani vanno concentrati lì.

«Bene concentrare le attenzioni italiane, nella lotta contro il terrorismo, sull'evoluzione della crisi libica. E bene anche lo sforzo diplomatico per un'alleanza tra tutte le forze che combattono il Daesh, a cominciare dalla Russia.»
Lo ha detto il segretario politico del PATT e membro della delegazione parlamentare NATO, sen. Franco Panizza, commentando così l'informativa del Ministro Gentiloni oggi in Senato.
«L'alleanza anti-ISIS deve coinvolgere anche l'Arabia Saudita e le comunità musulmane che provano il nostro stesso sgomento davanti a un utilizzo così distorto e violento del loro messaggio religioso, proprio come ho avuto modo di appurare durante il GSM di Firenze della scorsa settimana.
«Dobbiamo attaccare tutti i canali di finanziamento del Daesh, colpire chi compra il loro petrolio, chi elargisce ricche donazioni, chi vende loro le armi, le banche compiacenti che permettono al denaro di poter circolare.»
 
«E soprattutto – ha insistito Panizza – non si devono ripetere gli errori compiuti in passato in Iraq, in Afghanistan e in Libia.
«Sconfiggere il totalitarismo islamista deve essere solo una tappa intermedia; il fine ultimo deve essere la stabilizzazione politica e istituzionale di tutti i territori coinvolti. L'Europa, soprattutto su questo punto, è chiamata a giocare un ruolo di assoluta centralità.
«E, per quel che concerne il nostro Paese, grande attenzione deve essere prestata alla situazione libica, che ci coinvolge da vicino: il tentativo del Califfato di spostare da Raqqa a Sirte la propria centrale operativa è la riprova che la Libia diventerà strategica per la lotta al terrorismo.
«E dobbiamo assolutamente evitare che, come oggi esistono centinaia di migliaia di siriani pronti a partire, presto non ci siano altrettanti libici pronti a salpare per l'Italia.»
 
«Infine – ha concluso il senatore trentino – dobbiamo aumentare i controlli interni e incrementare le risorse per le forze dell'ordine.
«Dobbiamo fare in modo che la nostra intelligence abbia tutti gli strumenti necessari per poter svolgere appieno il suo prezioso lavoro di prevenzione, come ha dimostrato con la cellula sgominata a Merano e con altre operazioni che si sono succedute anche in questi giorni.»

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