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La geografia storica dei Macéta – 2. Cles

Qui continua la Storia dei Comuni del Trentino come nessuno ve l'ha mai raccontata

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Cles è una ubertosa cittadina della Val di Non; non perché sia stata fondata da Uberto ma perché è produttiva, fertile e florida (pur non essendo in America).
Ha circa 6.500 abitanti residenti a 658 metri di altitudine sulla sponda occidentale del Lago di Santa Giustina, all’imbocco della Val di Sole.

Lago artificiale, formatosi a seguito dello sbarramento del fiume Noce, alimentato dai suoi due principali affluenti: Gheriglio e Guscio.
Il ritrovamento della Tabula Clesiana, emanata dall’Imperatore Tiberio Claudio nel 46 d. C., testimonia l’origine della vocazione frutticola dell’intera area.
Proprio sulla Tabula, infatti, gli studiosi hanno decrittato un’iscrizione che narra la vicenda di tal Adamo della Val di Sole, che ad un concerto di Angelo Branduardi è stato folgorato dalla canzone «Cogli la prima mela».
Così ha deciso di piantare il primo albero da frutto e coltivare la prima mela, il Pomo d’Adamo.
Dopo essersi innamorato della giovane e avvenente Melinda, l’ha conquistata con una corte serrata, presentandosi spesso davanti a lei a torsolo nudo.
Il felice e prolifico matrimonio due ha generato quattro figli: Golden, Renetta, Gala ed Evelina, capostipiti di una dinastia che oggi affolla l’intera valle.
 
La vocazione ospitale e cordiale dei nonesi si evince dalla stessa Tabula Clesiana, laddove c’è scritto «aggiungi un posto a Tabula».
Una copia del prezioso documento, oggi è esposta nel palazzo comunale, gelosamente custodita dal sindaco che, da queste parti, viene eletto fra i migliori allievi delle scuole. Il sindaco è il primo della Cles.
Storicamente Cles è importante anche perché vi è nato Bernardo Clesio nel 1485, cardinale e principe-vescovo di Trento, protagonista dell’omonimo Concilio, voluto per bloccare l'espansione della Riforma dei ginecologi medievali, guidati da Lùtero.
La posizione geografica di Cles è turisticamente ideale, con le ricchezze naturali delle Dolimiti di Brenta, l’Ortles e la Mendola.
Sul Lago di Santa Giustina, poi, è possibile praticare la vela, il canottaggio, il windsurf e la pesca anche se, come abbiamo detto, è meglio la mela.
 
Luca & Siro, I Macéta

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