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I castelli della Val di Sole – Di Daniele Bebber

L’associazione Castelli propone un incontro con Alberto Mosca, per discutere sui castelli della val di Sole

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Sopra, Castel S. Michele a Ossana - Sotto Castel Caldes.
 
I castelli sono veramente tanti, alcuni più vecchi di altri. Ognuno di essi racconta una storia e degli intrecci di vicende proprie con quelle di famiglie nobili importanti.
Nella nostra regione trentino tirolese, si ricordano i Caldes, i Thun, i Federici, le casate più significative.
L’associazione castelli giovedì 10 marzo, nella sala civica di corso del popolo a Mezzolombardo, propone il tema dei castelli della val di sole.
Il relatore di questa serata sarà il giornalista e scrittore Alberto Mosca.
Un narratore competente, autore di monografie molto accurate sulla storia di importanti centri solandri come, il capoluogo della valle (Una storia di Malè, 2015), e della val di Non (Flavon e i conti Spaur, 2015).
È socio dal 2009 della Società di Studi Trentini di Scienze Storiche, direttore sin dal 2004 del notiziario «La Val» edito dal Centro Studi per la Val di Sole, e attivo nell’organizzazione e promozione di eventi culturali, oltre ad essere relatore in convegni storici.
 
Particolarmente interessante e di successo un suo recente saggio pubblicato nel 2013 sulla prestigiosa Rivista Italiana di Numismatica su una moneta della zecca di Treviso.
Un vero e proprio pozzo di preparazione e competenza, in grado di spiegare il nuovo tema dell’associazione castelli.
Un argomento vasto, dalla scelta varia e interessante. I castelli più antichi, probabilmente tardoromani, eretti il più delle volte in luoghi strategici di controllo e di osservazione, spicca quello di Ossana o Castel San Michele; venne chiamato così dal santo a cui era dedicata la cappella.
Sorge su uno sperone di roccia ed è posto fin dall’antichità sulla via dei traffici tra la regione trentina e l’Alto bresciano, la «via imperiale» del Passo del Tonale.
 
Probabilmente risale all'epoca dei Longobardi anche se, si sa per certo che nel 1191 apparteneva ai principi vescovi di Trento quale Castrum Vusanae; godeva di una piena amministrazione civile e penale coperta dalla Curia Episcopale.
Altri castelli ebbero il compito di esercitare e gestire lo sfruttamento delle risorse economiche del territorio; in generale ad esercitare su un’area più o meno vasta un controllo non soltanto economico ma molto più variegato, tipicamente feudale.
È l’esempio del Castel Caldes, la cui grande casa-torre duecentesca a cinque piani, eretta dalla famiglia Cagnò, è stata affiancata da successivi edifici voluti essenzialmente dai Thun, a partire dalla metà del XV secolo.
Una serie di storie interessanti, di questo esteso arco temporale.

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