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Lorenzo Baratter sostituito nella carica di Capogruppo del PATT

La Procura della Repubblica svolgerà l’inchiesta del caso, ma resta una faccenda molto imbarazzante per il partito autonomista

Non passa momento senza che i partiti inviino un proprio comunicato alle redazioni per esprimersi a favore o contro il consigliere provinciale Lorenzo Baratter.
A dir la verità, è solo il PATT che usa termini morbidi nei confronti del proprio consigliere.
Nel riquadro riportiamo il comunicato emesso oggi.

Il Gruppo consiliare del PATT, riunitosi oggi per parlare della situazione politica, al termine della discussione ha preso atto che il Capogruppo Lorenzo Baratter ha dimostrato piena volontà di chiarire al più presto la correttezza del suo rapporto con la Federazione degli Schützen del Trentino e che a tale scopo ha spontaneamente consegnato la documentazione in suo possesso alla Procura della Repubblica e che alla stessa ha chiesto e ottenuto di poter essere sentito nei prossimi giorni per chiarire direttamente i fatti. 

Il Gruppo consiliare del PATT, nel ribadire la piena fiducia nell’operato della Magistratura e nella convinzione che il Capogruppo Baratter riuscirà a dimostrare la correttezza del suo operato, allo scopo di evitare ogni tentativo di strumentalizzazione politica e di consentire alla Magistratura un giudizio sereno, ha incaricato il consigliere Lorenzo Ossanna a sostituire temporaneamente, a tutti gli effetti, il consigliere Lorenzo Baratter nella sua funzione di Capogruppo regionale e provinciale del PATT.

Dire che i commenti degli altri partiti (anche di maggioranza) sono più severi nei confronti del consigliere Baratter è un eufemismo.
La questione è troppo ghiotta per impedire che i più feroci oppositori tirino fuori posate e tovaglioli.
D’altronde, comunque la si voglia vedere, si tratta di una questione davvero delicata. Se vi siano o meno elementi di rilevanza penale sarà la magistratura a dirlo, ma resta comunque il fatto che qualcuno ha voluto mettere per iscritto un accordo di natura finanziaria subordinato a un risultato elettorale.
Ed è qui che si innesta la nostra considerazione.
Che un documento così «imbarazzante» venga fuori l’indomani di un infuocato congresso del PATT, che ha portato anche a fratture insanabili, ci fa pensare a una congiura di palazzo, o meglio di partito.
Il che a sua volta porterà inevitabilmente ad altre istanze di rivalsa e a iniziative dai risvolti imprevedibili.
Si dice che in politica tutto è lecito, ma francamente la faccenda sta dando una brutta immagine al partito autonomista, perché dimostra come per alcuni militanti le lotte interne siano più importanti delle stesse istituzioni della nostra autonomia.
In un momento così, è bene ricordarlo, una piccola falla verso l'esterno e tutto il sistema rischia di essere assalito dal resto del paese.

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