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Cooperazione a confronto: in autunno il nuovo presidente

Il Consiglio della Federazione riunito stamani ha fissato la data delle assemblee di bilancio ed elettiva: il 10 giugno e il 14 ottobre

«Nell’urna i nostri soci metteranno prima di tutto le idee, la loro visione di cooperazione. Prima di discutere di persone e di governance, c’è bisogno di far circolare soprattutto le proposte, le soluzioni, anche le critiche per costruire in maniera condivisa la scaletta delle priorità della cooperazione.»
Così Marina Castaldo, vicepresidente vicaria della Federazione, nella conferenza stampa convocata al termine del Consiglio che ha fissato all’unanimità la data dell’assemblea il 14 ottobre prossimo.
«Un periodo congruo per consentire la massima libertà di espressione ed organizzare la consultazione elettorale in maniera davvero coinvolgente.»
A supporto della decisione anche due pareri «tecnici» dell’avv. Enrico Giammarco e del notaio Paolo Piccoli.
«Ora dobbiamo andare nei territori, incontrare le vallate, chi si trova in prima linea», ha aggiunto la vicepresidente (settore consumo) Paola Dal Sasso.
 
Le modalità di «gestione» di questo periodo di avvicinamento all’elezione del nuovo presidente saranno deliberate in dettaglio in un prossimo cda già convocato per il 20 maggio.
Ma già oggi la vicepresidente ha raccolto unanime indicazione di avviare un confronto sul futuro della cooperazione il più ampio, approfondito e trasparente possibile.
L’assemblea di giugno, convocata per gli adempimenti statutari e l’approvazione del bilancio, diventerà anche occasione per approfondire il dibattito tra i soci in vista dell’elezione di ottobre.
«Il movimento cooperativo è vivo e si alimenta ogni giorno del contributo di migliaia di cooperatori impegnati in tanti settori di attività. Occorre convogliare energie ed idee verso una visione strategica il più possibile partecipata sul futuro della cooperazione.»
 
 Un confronto necessario 
«Non neghiamo – afferma Castaldo - il momento di difficoltà vissuto negli ultimi tempi dalla Federazione nel garantire una guida stabile e di lungo respiro all'ente. Qui si pongono una serie di questioni legate alle modalità di individuazione di una classe dirigente motivata, competente ed in grado di affrontare le sfide che proprio in questo periodo storico sono particolarmente impegnative.»
Per fare questo, occorre in primo luogo stimolare il massimo coinvolgimento degli amministratori soprattutto, e poi in generale dei soci di cooperative, affinché si possano rimettere in circolo idee, proposte e soluzioni ai problemi in grado di produrre una «visione» della cooperazione per il futuro.
Occorre stimolare un confronto interno al movimento, senza paure o reticenze, far emergere eventuali criticità per canalizzarle verso una proposta di rinnovamento di sistema.
«Occorre stabilire insieme la scaletta delle priorità. Da lì scaturiranno i nomi dei candidati alla presidenza.»
 
 Tutte le strade che portano ai soci 
È necessario mettere in campo un mix di strumenti per «facilitare» l'espressione delle idee, e creare spazi dove esercitare il confronto.
Questo significa che occorre creare occasioni nuove per parlare con i consigli di amministrazione, ascoltare, dibattere.
Utilizzando ogni strumento a disposizione, incontri «fisici» e «virtuali» attraverso il web e i social.
«Il Consiglio è disponibile fin da subito ad incontrare i singoli consigli di amministrazione delle cooperative nostre socie. E chiederemo a tutti gli amministratori interessati le loro mail e numeri di cellulare diretti, per facilitare i contatti», ha proseguito la vicepresidente.
«Sapremo interpretare in maniera attiva questo momento di trasformazione, con concretezza e responsabilità», ha concluso Marina Castaldo.

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