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Anita, pronipote di Garibaldi, presente domani a Bezzecca

Presente alle cerimonie in ricordo di «Obbedisco», la parola che 150 anni fa fermò la storia d’Italia

Ci sarà la presenza della pronipote Anita, discendente del figlio Ricciotti, a nobilitare la cerimonia prevista domani a Bezzecca e sul Colle di Santo Stefano per la ricorrenza dei 150 anni del famoso Obbedisco pronunciato e scritto da Giuseppe Garibaldi al Re Vittorio Emanuele II, in risposta al telegramma del generale La Marmora che gli chiedeva di interrompere la vittoriosa campagna del Trentino, condotta dall’Eroe dei Due Mondi alla testa di 43.000 volontari originari di tutte le regioni italiane anche di 29 nazioni.
La commemorazione ufficiale inserita nell’evento Bezzecca150Obbedisco è prevista (ore 9.30) in Piazza Garibaldi e sul Colle di Santo Stefano. Oltre al momento istituzionale, che vedrà anche la presenza del viceministro Nencini, sono previste altre manifestazioni per il ricordo dei 150 anni della Battaglia di Bezzecca del 21 luglio 1866.
Tra queste l’adunata delle diverse associazioni d’arma, la S.Messa in ricordo dei caduti di tutte le guerre, la Sfilata in corteo e salita verso il colle con deposizione delle corone, l’Aperitivo Garibaldino e il Rancio Alpino allestito presso la zona artigianale di Bezzecca realizzato in collaborazione dei Nu.vol.a Alto Garda e Ledro, del Gruppo Alpini di Bezzecca e dell’Associazione Pro Loco di Bezzecca.
 
La cerimonia segue l’inaugurazione ufficiale della mostra Obbedisco avvenuta giovedì pomeriggio nel piccolo Museo garibaldino della Valle di Ledro.
Tra le presenze di spicco va segnalata quella di Elide Olmeda, riminese, pronipote del telegrafista Respicio Olmeda Bilancioni, che a Padova ricevette il telegramma con l’Obbedisco e lo consegnò al generale La Marmora, che poi lo diede a Re Vittorio Emanuele II. Sino al 30 settembre la mostra propone al pubblico i carteggi ufficiali tra Garibaldi, il gen. La Marmora e Re Vittorio Emanuele II.
Pezzo forte è proprio lo scritto inviato il 9 agosto 1866 da Garibaldi in risposta al dispaccio 1073 del generale La Marmora, che chiedeva all’Eroe dei Due Mondi di bloccare ogni azione militare e di rientrare nei confini del Regno.
È la prima volta che i fogli sono visibili al pubblico. Sono arrivati in Trentino dall’Archivio di Stato di Torino dove sono custoditi assieme all’archivio privato di casa Savoia e nel piccolo Musei Garibaldino della Valle di Ledro da domani saranno visibili al pubblico custoditi in una teca di vetro a prova di proiettile e ad atmosfera costante, per evitare il loro deterioramento.
 
Le principali realtà nell’evento «Bezzecca150Obbedisco» vi sono Provincia Autonoma di Trento (Assessorato alla Cultura e Servizio Protezione Civile di Trento), Fondazione Museo Storico del Trentino, Rete Museale Ledro (ReLED), Muse di Trento , Museo Garibaldino e della Grande Guerra, Rete Trentino Grande Guerra, Consorzio Turistico della Valle di Ledro, Mag - Museo Alto Garda e Pro Loco di Bezzecca.

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