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A Maso Spilzi di Folgaria la vita avventurosa di Clemente Cristelli

L’Ass. Scrittori Trentino Alto Adige e il Cenacolo Valsugana di Poesia hanno presentato la sua vita nell’ambito delle celebrazioni per onorare Cirillo Grott

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Nell’ambito delle celebrazioni per onorare Cirillo Grott l’Ass. Scrittori Trentino Alto Adige e il Cenacolo Valsugana di Poesia hanno presentato la vita di Clemente Cristelli.
94enne, bambino e ragazzo nel Caucaso, adolescente in Friuli, uomo e specialista in Italia ed in Svizzera, nonno in Egitto, Arabia, Siria e Giordania.
La figura del Cristelli è stata presentata dalla sig. Sandra Grott, dall’Ass. comunale alla Cultura Giada Cuel, mentre Luciano De Carli, scrittore e giornalista, ha provveduto a metter in luce la statura umana, il carattere sereno, la possibile componente amichevole del «caucasico» che, poco più che novantenne ha scritto un libro sulla sua vita «girando il mondo, guidato da una stella».
 
La presentazione ai molti interessati convenuti a maso Spilzi è stata fata seguendo una cospicua serie di fotografie dal suo volume.
Ne sono seguite molte altre che lo vedevano ritratto come violinista, come esecutore di musiche russe a Sella Valsugana, a Garniga e Rovereto, a Baselga di Pinè e Levico, a Lavis ed al teatro S.anta Chiara, a Gargnano e Soave.
Via via si è potuta così delineare l’avventura umana di questo operaio specialista, con doti e finezze artistiche come violinista, come attento animatore di incontri e raduni culturali.
I suoi scritti sono stati interpretati magistralmente dal poeta- regista Stefano Borile (Cenacolo Valsugana) da Aurelio Micheloni (Astaa) che hanno prestato la loro voce per far rivivere sentimenti, situazioni, spaccato di vita vissuta in cinque stati, in vari settori.
 
Non potevano mancare come omaggio postumo ad un violinista le note di musiche russe e classiche interpretate al violino da Paola Giusti ed alla chitarra da Roberto Murari.
L’artista Chiara Tonini ha portato la sua testimonianza accorata per Clemente, compagno di vita e delle sue numerose mostre personali.
Il fratello Lino Cristelli ha ricordato gli stretti legami famigliari della sua famiglia, nata proprio in terra caucasica, nella «Colonia Italianska» nelle vicinanze dei 5.642 metri del monte Elbrus, colonia-paradiso per agricoltori e vignaioli friulani, per operatori ed industriali italiani, prima della rivoluzione russa.
Clemente conosceva la lingua russa e sapeva citare i testi di molte canzoni popolari di quella terra, sapeva fare anche il traduttore simultaneo dal russo o ucraino all’italiano.
Era campione di relazioni umane ed assieme a Chiara ospitava spesso amci russi di passaggio.
 
L’ incontro s’è chiuso con la poetessa Giuliana Raffaelli Bonassi che ha letto il suo testo poetico «Cos’ è per noi la musica».
Sono stati distribuiti alcune copie del volume di Cristelli, ormai diventato preziosa testimonianza anche sull’emigrazione della nostra gente trentina.
 
Luciano De Carli

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