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Golf al Feudo di Asti: l’Open va allo scozzese Gavin Dear

Al terzo posto dell'Alps Tour Joon Kim. Quinto, Pietro Ricci

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Gavin Dear (200, 66-71-63) ha vinto la quarta edizione del Feudo di Asti Open presenting by Scavino Piaggio Veicoli Commerciali, il torneo dell'Alps Tour che si è svolto sul percorso del Golf Feudo di Asti.

La gara era inserita anche nel calendario del Pilsner Urquell Pro Tour, che comprende gli eventi nazionali e internazionali organizzati dal Comitato Organizzatore Tornei dei Professionisti della FIG.

Il 26enne neoprofessionista scozzese ha superato alla seconda buca di play off il giovane francese George Leriche (200, 67,64,69) con il quale aveva terminato alla pari le 54 buche regolamentari.
Una perfetta palla dal tee in bandiera alla buca 18 (par) ha propiziato il birdie che ha dato il primo successo in carriera a Dear.

Protagonisti anche i giocatori italiani che hanno conseguito il terzo posto con Joon Kim (202, 67-69-66), un giovane in crescita, che ha concluso alla pari con l'inglese Matthew Cryer, e il quinto con Pietro Ricci (203, 67-65-71), la vera sorpresa del torneo, affiancato dallo spagnolo Pedro Erice e dallo svizzero Jann Schmid.

Tra i top ten anche Andrea Signor (66-74-64) e Marco Crespi (70-67-67), campione uscente, ottavi con 204 insieme al francese Benoit Bozio.

La manifestazione, oltre che da Scavino Piaggio Veicoli Industriali, è stata sponsorizzata anche da Coimpredil Spa, Treal, società immobiliare, Bisio Gioielli, BMW Target, Blue Team, Culligan, Banca Popolare di Novara, Broglio Green, società di manutenzione campi da golf, Red Point, marketing e pubblicità.

Dear, che ha ricevuto una assegno di 6.525 euro su un montepremi di 45.000 euro, non ha nascosto la sua soddisfazione.
«Alla prima buca di play off - ha detto - ha sbagliato un putt abbordabile, poi alla seconda il tee shot è stato perfetto. Nel giro finale sono sceso con il 63 di sette colpi sotto par, ma devo ammettere che in alcuni putt sono stato fortunato. Ora punterò a conquistare una delle carte per il Challenge Tour, cercando di classificarmi entro i primi cinque della money list, ma parteciperò anche alla Qualifying School per andare nel circuito maggiore.^»

Felice Pietro Ricci, 23enne di Borgomanero al primo anno tra i pro.
«Sono partito un po' contratto - ha detto - poi però la tensione è passata. Ho commesso qualche errore sui green, ma sono complessivamente soddisfatto dell'esito del torneo. Sono alle prime esperienze e sono arrivato in alto: è un esito che fa molto morale.»

La gara, come detto, era inserita nel Pilsner Urquell Pro Tour, gestito dal Comitato Organizzatore Tornei dei Professionisti di cui è presidente Donato Di Ponziano e con Alessandro Rogato direttore responsabile del circuito. Con Pilsner Urquell, brand del Gruppo Peroni, sostengono il Pro Tour il main sponsor Sharp Aquos e lo sponsor Piaggio Veicoli Industriali.
Official partner: Creative Italia; official time: Teetime.

Gli altri italiani che hanno superato il taglio si sono così classificati: 11esimi con 205 Giacomo Tonelli ed Emmanuele Lattanzi, 15° con 206 Marco Guerisoli, 20° con 207 Nicolò Ravano, 25° con 208 Benedetto Pastore, 30esimi con 209 Marco Cidonio e Matteo Delpodio, 32esimi con 210 Simone Brizzolari e Andrea Zanini, 35esimi con 211 Antonio Saragnese e Andrea Zani, 38° con 212 Luca Bordogna, 39° con 213 Alessandro Grammatica, 41° con 215 Marco Bernardini.

Anche nell'ultima giornata di gara gli spettatori (ingresso gratuito) sono stati accolti nel Club Pilsner Urquell 19ª Buca, punto di ritrovo, di intrattenimento e di relax, luogo ideale per degustare e condividere la grande passione per la birra di qualità.

Una delle novità introdotte a partire proprio dalla tappa piemontese è stato l'aperitivo Pilsner Urquell, allestito all'interno della tenda con un nobile scopo benefico.
L'incasso delle birre consumate nell'occasione e durante il torneo è stato infatti interamente devoluto a favore di «Un birdie per la vita», associazione umanitaria Onlus senza fini di lucro, che si occupa di raccogliere fondi tramite manifestazioni golfistiche, concerti di musica classica e donazioni verificando che i fondi stessi vengano portati direttamente a destinazione per la realizzazione dei progetti umanitari.

Il percorso del Golf Feudo di Asti, realizzato dall'architetto canadese Graham Cook, si è rivelato, come nelle occasioni precedenti, un ottimo test per i concorrenti.
Si estende su 48 ettari di collina, in un contesto paesaggistico di rara bellezza, con alcune buche spettacolari di tipico design americano e con due grandi laghi.
All'interno si trova Villa Valpederno, un gioiello storico del '700 originaria proprietà dei conti Cotti-Ceres e successivamente del conte Gazzelli di Rossana, nonno di Paola Ruffo, regina del Belgio.
Attorno sono stati costruiti appartamenti ricavati da antichi granai e ville di varia tipologia, in perfetta sintonia con il paesaggio e lasciando immutata l'atmosfera del tempo andato.
E la natura, del resto, è stata quanto mai benevola con queste colline, arricchendo di una incredibile varietà di fiori tutto l'ambiente.

Nella foto: Gavin Dear e Giampaolo Pisa, Amministratore Delegato di Coimpredil Spa proprietaria del Golf Feudo di Asti.

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