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Intervento di messa in sicurezza a Ravina di Trento

Martedì prossimo si procederà al brillamento controllato delle rocce pericolanti


 
Nell'agosto del 2014 il servizio Geologico della Provincia autonoma di Trento segnalava all'Amministrazione comunale la presenza di un blocco potenzialmente instabile lungo la costa di Sardagna.
Alla segnalazione è seguito un approfondito studio geologico e geomeccanico della parete rocciosa che ha permesso di quantificare gli ammassi instabili in parete, determinando in 2mila metri cubi la volumetria rocciosa da demolire.
Durante la scorsa primavera alcuni frammenti rocciosi staccatisi dal diedro instabile si sono riversati nel vigneto che confina con l'impianto di riduzione del metanodotto Verona-Trento, in corrispondenza con via San Nicolò di Ravina.
Il dirigente del servizio Gestione strade e parchi ha quindi disposto di provvedere immediatamente alla messa in sicurezza dei luoghi per garantire la salvaguardia dell'impianto, bene di interesse pubblico.
 
La messa in sicurezza si sta concretizzando attraverso la realizzazione di due rilevati paramassi in terra rinforzata e una barriera paramassi a dissipazione di energia,  limitrofi all'impianto di riduzione del metanodotto, che serviranno ad arrestare gli ammassi rocciosi derivanti dalla demolizione del diedro instabile, che avverrà attraverso una deflagrazione controllata. I
l brillamento, per cui è stato predisposto apposito piano e che ha ottenuto tutti i nulla osta necessari, è previsto martedì 20 settembre, tra le 13 e le 14.
L'impianto di riduzione del metanodotto sarà oggetto di preventiva bonifica e momentanea sospensione della distribuzione per il tempo minimo necessario al brillamento e alle susseguenti verifiche di routine.
Per effettuare l'operazione in totale sicurezza sarà interdetta per almeno un'ora l'intera area che si trova nel raggio di 500 metri dal punto di deflagrazione e saranno  evacuate cinque famiglie residenti tra via Costa di San Nicolò e via Belvedere di Ravina.
 
L'autostrada e la ferrovia non risultano interessate.
Le forze dell'ordine presiederanno la zona a rispetto dei provvedimenti emanati.
Il servizio Prevenzione rischi della Provincia autonoma di Trento ha concesso un contributo finanziario che copre il 90 per cento della spesa per le operazioni di messa in sicurezza.

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