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Ci vuole amore per la propria terra – Di Maurizio Panizza

«Il Sud è stato dimenticato» – Dimenticato da chi. Forse da loro stessi?

Una volta tanto lasciatemi sfogare la rabbia che da sempre contengo per carattere e per educazione, ma che da sempre mi corrode l’idea che tutti in Italia siamo uguali allo stesso modo.
A cosa mi riferisco? Ad un servizio visto oggi in tv (non è il primo del genere, anzi) in cui cittadini napoletani e romani - molti anche se non tutti, ovviamente - entrano sui mezzi pubblici senza pagare il biglietto.
A Napoli, lungo la Circumvesuviana, passano addirittura spacciandosi per parenti di dipendenti, davanti a controllori che li lasciano tranquillamente entrare senza chiedere nulla.
Interrogati dall'intervistatore su queste «disfunzioni», i cittadini rispondevano: «Il Sud è stato dimenticato».
Dimenticato da chi, mi sono chiesto. Forse da loro stessi?
 
Quello che mi indigna, comunque, è la sproporzione di questo fenomeno in rapporto al numero di cittadini onesti che certamente pagano il biglietto.
Perché tutto il mondo è paese e anche qui al Nord non siamo di certo esenti dai furbetti che evitano di pagare biglietti, assicurazioni, tasse, servizi, ecc. È solo che qui da noi sono pochi, ci sono molti controlli, c’è un buon senso civico e la gente, in genere, ama la propria terra.
Laggiù, no. Laggiù non pare affatto che la gente ami le proprie città e i propri bellissimi paesi, perché (salvo eccezioni) non li rispetta o non li fa rispettare.
Non si rispettano le regole (dopo 31 anni dall’entrata in vigore della legge, il casco obbligatorio è ancora un optional impunito), tutto è lasciato alla mercé dei vandali e poche manutenzioni vengono fatte per mantenere in efficienza gli impianti e gli edifici pubblici.
E poi, com'è logico, tutti gli altri pagano per loro.


 
Molti anni fa, durante le vacanze al mare, intervenni su di un giornale pugliese (foto) per denunciare come la gente del posto che veniva al sabato e alla domenica, lasciasse le spiagge peggio di un immondezzaio.
Il risultato ci fu. Il giorno dopo, infatti, arrivarono gli operai del comune e la spiaggia fu ripulita per bene e vennero messi pure i cestini per i rifiuti.
Ma poi, al sabato e alla domenica, arrivò nuovamente altra gente locale e tutto purtroppo tornò come prima.
Un'altra Italia - pensai. - Un altro mondo.
 
Maurizio Panizza
©Cronista della Storia
maurizio@panizza.tn
 

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