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«La banda ultra larga è un‘opportunità per Regioni e territori»

Intervento dell’assessore alle infrastrutture e all’ambiente alla Fondazione Bruno Kessler al convegno «Regioni a banda ultra larga»

La banda ultra larga rappresenta un’opportunità importante per le aree alpine fortemente interessate ad offrire, soprattutto alle nuove generazioni e alle aziende, servizi e occasioni di sviluppo.
Ne è convinto l’assessore provinciale alle infrastrutture e all’ambiente che ieri ha partecipato, presso la Fondazione Bruno Kessler di Trento, al convegno «Regioni a banda ultra larga», organizzato da Trentino Network con il Patrocinio della Provincia autonoma di Trento.
L’assegnazione delle gare per la banda ultra larga sta entrando nella fase attuativa e le Regioni, in accordo con il Ministero dello Sviluppo Economico, sono chiamate ancora una volta ad esprimere un ruolo importante nei rapporti con i propri territori.
 
Ieri a Trento, rappresentanti delle Regioni e del Governo ed addetti ai lavori hanno discusso sui passi necessari per accelerare il percorso e recuperare il divario nella diffusione della banda ultra larga tra i vari territori e l’Europa, e sui lavori in corso nelle Regioni per rivedere i piani in vista dell’intervento diretto.
A Trento si è parlato anche del ruolo futuro delle società in-house di rete, ad esempio Trentino Network, e anche degli impatti attesi - e auspicati - in diversi settori industriali del territorio.
Il convegno è stato introdotto dall’assessore alle infrastrutture e all'ambiente della Provincia autonoma di Trento, il quale ha riconosciuto il ruolo del Governo nel definire il quadro di riferimento per gli interventi pubblici e privati.
«Assieme al Friuli abbiamo partecipato al bando per l’assegnazione dei fondi statali per lo sviluppo sul territorio della banda ultra larga ed è stato un ottimo punto di partenza. Ora è il momento di partire con l’assegnazione degli appalti e di vigilare affinché un intervento strategico si trasformi in un reale opportunità per le aree, alpine in particolare.»
 
Alessio Beltrame, capo della segreteria del Sottosegretario alle comunicazioni, ha sottolineato come «la connettività è solo la condizione necessaria per garantire competitività d imprese e territorio e su questo presupposto si è mosso il Governo.
«L’accordo con le Regioni è fondamentale perché occorre lavorare sulle aree bianche, ma anche le grigie, per avere complessivamente una rete ben sviluppata.»
Una posizione condivisa da Alessandro Zorer, presidente di Trentino Network, il quale ha proposto di allestire un sistema in grado di valutare l’impatto del Piano banda ultra larga nazionale sul territorio. Sempre di valutazione dell’impatto ha parlato Antonio Schizzerotto (Fbk Irvapp) secondo il quale l’effetto della disponibilità del collegamento è statisticamente nullo ma che lo stesso aumenta in maniera sensibile se si considera il titolo di studio dei titolari dello stesso collegamento.
 
Il quadro italiano, visto soprattutto in prospettiva, appare positivo. Secondo il professor Francesco Sacco dell’Università Bocconi di Milano, ciò che si sta facendo in Italia è «sensazionale» per capillarità: «In Francia registriamo una situazione bene diversa, così come negli Stati Uniti, dove Google ha smesso di posare la fibra ottica a causa della scarsità di utenti, rispetto alle aspettative.
«Un’opera di infrastrutturazione – ha detto in conclusione il docente – vale tanto quanto valgono gli economics dell’investimento. Gli impatti non si misurano con la statistica e dobbiamo considerare anche l’ipotesi che anche in Italia non si percepisca il valore di ciò che stiamo realizzando e quindi di ciò che si riceve.
«Per evitare questo è necessario sviluppare servizi ad alto valore e utilizzo da parte dei cittadini.»

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