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I prodotti dell'Alto Garda scatenano la fantasia di Rugiati

Il noto chef televisivo ha appassionato con i suoi piatti creativi la Garda con Gusto: «Alimenti sani cucinati con semplicità, questo è il massimo in cucina»

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Photo Jacopo Salvi.
 
La prima volta non si scorda mai, ma qualche volta la seconda è anche migliore.
A un anno di distanza dalla sua prima, fortunata apparizione a Riva del Garda, lo chef Simone Rugiati è tornato a «Garda con Gusto» conquistando il pubblico con i suoi piatti e la sua visione molto particolare di tutto quello che ha a che fare con l'alimentazione.
Gran folla al Palameeting di Riva del Garda, a conferma della formula vincente di questo evento che promuove i fantastici prodotti dell'Alto Garda costruendo intorno ad essi un contesto che è al tempo stesso piacere del palato e occasione per acquisire nozioni importanti sulla nostra alimentazione, anche quella di tutti i giorni.

Simone Rugiati in questo senso è un fiume in piena.
«Sono tornato a Garda con Gusto perché lo scorso anno mi sono divertito un sacco, e perché conoscendo meglio le caratteristiche di questo territorio e delle sue eccellenze sono riuscito a pensare due piatti innovativi che esaltano sicuramente questi meravigliosi prodotti, tutti rigorosamente a km-quasi zero, che ognuno può provare a realizzare per conto proprio.»
Raviolo crudo di carne salada con cuore di susine marinate alla birra e piastrate (spuma di patate, broccolo in tempura, gelatina di mela e bucce di patata croccanti) e testa di rapa (millefoglie di rapa bianca e trota bruciata con consassé di mela, peperoncino, aceto di mela e schiuma di lamponi): Simone ha deliziato così il pubblico di Garda con Gusto.
 

 
Figura atipica tra gli chef televisivi, Rugiati rivendica la sua diversità.
«Io non ho un mio ristorante, per scelta. Ho deciso di fare comunicazione e mi dedico totalmente a questo, senza trascurare l'aggiornamento scientifico, la chimica è importante per chi si occupa di cibo.
«Guai se chi parla di cucina in TV diventa solo un personaggio, perché poi la gente va al ristorante e giudica la bontà del pasto che ha consumato in base al fatto di aver incontrato o meno lo chef, anche se è ben noto che nei grandi ristoranti non è lo chef che cucina in prima persona, ed è normale che sia così...»
Nelle sue intense giornate, Rugiati ha altre priorità.
«Piatti buoni che facciano star bene le persone, questa è la mia regola, e le materie prime sono la base di tutto. Mangiare meglio, più vegetale, dando più attenzione alla scelta degli alimenti, è il criterio che applico anche su me stesso.
«Mangiar bene significa anche difendere l'ambiente. Nutrirci di cose semplici e buone è il più grande lusso che possiamo permetterci.»
 



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