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Fracalossi e Sartori: «Stiamo percorrendo la strada giusta»

Successo a Catania per la presentazione del Gruppo di Cassa Centrale Banca

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A Catania, in una regione che ha accolto con grande favore il progetto del Gruppo Cassa Centrale Banca Credito Cooperativo Italiano, si sono incontrati i vertici di CCB con un centinaio di rappresentanti di 20 BCC provenienti da Sicilia e Calabria.
Al centro della presentazione il progetto del Gruppo Bancario Cooperativo e le sue tappe di realizzazione.
Il Presidente Giorgio Fracalossi e il Direttore Generale Mario Sartori, con il Vice Direttore Sandro Bolognesi e Ivan Girardelli – consulente direzionale di CCB – hanno illustrato in dettaglio il piano di costituzione di un Gruppo che avrà al centro persone e territori.
«Alla base del nostro disegno – ha affermato Fracalossi – c’è l’autonomia della singola BCC.»
 
«Se rinunciassimo al loro valore identitario – ha continuato il Direttore Sartori – il sistema intero imploderebbe. La conoscenza del territorio e il rapporto fiduciario con la clientela sono e continueranno ad essere il nostro principale punto di forza.»
Ai vertici di Cassa Centrale uno speciale incoraggiamento rivolto dal Credito Etneo, dalla BCC del Nisseno, da La Riscossa di Regalbuto e dalla BCC dei Castelli e degli Iblei «realizziamo un progetto che darà futuro alle nostre Banche, nel rispetto delle singole identità e su basi di solidità ed efficienza. Noi contribuiremo a sostenerlo con tutta la nostra forza.»
Nelle prossime settimane le BCC dovranno ufficializzare l’impegno di adesione.
Si tratta di un passaggio necessario per presentare una proiezione precisa a Banca d’Italia.
 

 
«Intendiamo proporre un progetto industriale serio e articolato entro il prossimo 30 giugno – ha annunciato il Presidente Fracalossi. – In quest’ottica sapere quante banche faranno parte del gruppo, dove sono e in che situazione patrimoniale versano è fondamentale.»
Il futuro prevede l’evoluzione di un sistema a rete, di piccole realtà indipendenti, in un Gruppo moderno, efficiente e all’avanguardia.
Un percorso ambizioso e articolato quello tracciato a Catania, che raccolte le adesioni definitive – che potrebbero superare le 100 BCC – entro l’estate porterà la futura Capogruppo a presentare istanza autorizzativa per alla BCE.
«L’indipendenza continuerà ad essere un valore fondamentale del nostro movimento – ha affermato il Direttore Sartori – per questo abbiamo ideato un modello risk based che tenesse conto della meritevolezza di ogni singola realtà. A seconda della situazione specifica di ogni banca la capogruppo modellerà interventi mirati per il risanamento.»
 
In questa logica di reciprocità il marchio di ogni singola BCC si affiancherà a quello di un gruppo forte e riconosciuto.
Stiamo andando verso un futuro di co-branding in cui da una parte il cliente potrà continuare a riconoscersi nella sua banca territoriale, dall’altra il mercato identificherà ogni singola banca come identità appartenenti ad un gruppo forte.
Per Cassa Centrale ciascuna BCC deve continuare a svolgere in modo autonomo il ruolo di banca della comunità inserendosi in un gruppo che ne promuova la redditività, l’efficienza e la crescita.
La storia di successo e di centralità del servizio alle Banche di credito cooperativo sono gli elementi che segneranno il successo del futuro del progetto di CCB.
 

 
«Per essere presenti in tutta Italia e vicini alle nostre banche – ha annunciato il Direttore di CCB – fonderemo delle sedi territoriali, basandoci sulle singole esigenze. Serviranno per controlli corporate verso le imprese, saranno di supporto commerciale. Stabiliremo come e dove aprirle rispettando un’ottica di efficientamento e rispondendo alle esigenze dei singoli territori. Ragioneremo con voi BCC – ha concluso Sartori – su cosa vi serve per sentirvi parte integrante del Gruppo e di quale supporto avete bisogno.»
«Il Progetto – ha ricordato il presidente Fracalossi – è ancora in una fase di perfezionamento e in quest’ottoca continuerà il confronto con le BCC. Una cosa è certa, le preadesioni pervenute fino ad oggi dalle BCC e il grande successo riscosso negli incontri territoriali ci hanno convinto che quella del Gruppo Cassa Centrale Banca Credito Cooperativo Italiano è per noi, e per le banche che ci stanno accompagnando, la sola via percorribile.»
 
«È stata sin da subito una sfida impegnativa – ha continuato il Presidente Fracalossi – ma ci abbiamo sempre creduto tanto. La nostra vera forza è che abbiamo costruito e stiamo perfezionando il progetto dialogando continuamente con le BCC che ce lo hanno chiesto e che hanno creduto in noi. Abbiamo tentato di adattare il piano industriale alle esigenze di ognuno, coniugando un modello di efficienza organizzativa e logiche direzionali con bisogni e necessità molto diverse tra loro.»
«Il progetto – ha concluso il Direttore Sartori – non è solo di Cassa Centrale Banca, è delle BCC e di Cassa Centrale Banca. È un corpo vivo che cresce.»

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