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I Carabinieri denunciano un rumeno per omicidio stradale

Era ebbro alla guida del veicolo che aveva provocato un incidente stradale alla Rocchetta nel quale moriva una persona

I militari della dipendente Aliquota Radiomobile hanno deferito in stato di libertà per il reato di omicidio stradale un 26enne rumeno, residente in provincia di Trento.
Lo scorso 11 novembre, verso le ore 23.20, lungo la SS della Val di Non in località Rocchetta si verificava un sinistro stradale.
Interveniva immediatamente una pattuglia dei carabinieri per i rilievi del caso.
L’evento vedeva coinvolta una Renault Megan condotta da un cittadino Romeno con a bordo due connazionali che percorreva la predetta viabile con direzione Cles - Mezzolombardo quando, giunto in località Rocchetta nel comune di Mezzolombardo, nell’affrontare una curva a visuale preclusa a lui volgente a destra perdeva il controllo del mezzo invadendo la corsia di marcia opposta da dove giungeva una Fiat 500 condotta da una signora.
 
A causa del violento impatto fronto-laterale, il trasportato del sedile posteriore della Renault Megan veniva sbalzato fuori dall’abitacolo del mezzo.
Immediati i soccorsi, anche grazie ai volontari del 118 che seguivano a breve distanza. Hanno stabilizzato il ferito grave e lo hanno fatto portare al S. Chiara di Trento con l’elicottero.
Purtroppo il ferito è deceduto il 14 gennaio.
Il presunto conducente era stato sottoposto al test etilometrico da cui era risultato positivo, mentre l'altro giovane risultava negativo.
 
I due avevano affermato che alla guida c’era il sobrio.
Ma da attente valutazioni delle dichiarazioni di altri soggetti, da accertamenti successivi, emergeva sempre più il dubbio che alla guida del mezzo non vi fosse quello che veniva dichiarato ma l’altro in stato di ebbrezza.
Dopo una attenta analisi effettuata dai militari del NORM sulle dichiarazioni e sulla dinamica del sinistro, di concerto con la Procura della Repubblica venivano eseguiti alcuni accertamenti quali verificare eventuale presenza di ematomi causati dalle cinture di sicurezza utilizzate dai due occupanti la Renault Megan, e venivano eseguite altresì intercettazioni telefoniche.
 
Alla fine dell’ennesimo confronto con i Carabinieri, vistosi ormai alle strette e pressato dai vari risconti tecnici, cedeva e confessava dichiarando che effettivamente era lui alla guida del mezzo, e di aver dichiarato precedentemente il falso accusando l’amico.
Al termine dell’attività investigativa il giovane è stato deferito per il reato di 590 bis comma 5° del C.P omicidio stradale aggravato (poiché in contromano), ed il reato 368 C.P. Calunnia aggravata (che porta la pena edittale a 12 anni).

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