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«I Trentini nella guerra totale» mercoledì 1 febbraio

L’incontro dibattito è organizzato dalla Biblioteca Archivio del CSSEO nella «Sala degli Affreschi» della Biblioteca comunale

A differenza dei risultati raggiunti per quanto riguarda la Grande Guerra, il livello di conoscenza di cui oggi disponiamo sulle guerre del fascismo e sulla partecipazione dei trentini è, per certi versi, ancora parziale.
Quanti presero parte alla guerra d’Etiopia e su quali fronti furono maggiormente impegnati durante il Secondo conflitto mondiale?
Quanti furono i soldati trentini e quali esperienze compirono nel decennio compreso tra il 1935 e il 1945?
Quanti i caduti, i feriti, gli ammalati?
E ancora quanti i prigionieri, gli internati o coloro che aderirono alle organizzazioni militari e lavorative nazifasciste o animarono le diverse Resistenze?
 
Sono domande che rimangono tutt’ora in attesa di risposta o sulle quali disponiamo di cifre indicative, ma che non danno il senso della complessità e contradditorietà delle diverse esperienze.
Il Censimento dei militari nella Seconda guerra mondiale, attualmente in corso d’opera, intende rispondere a questi interrogativi.
Disponibile online e continuamente aggiornata, la ricerca è riuscita a rilevare il curriculum militare (e non solo) di circa 16 mila trentini (15.798) che vestirono l'uniforme del Regio esercito in quegli anni.
Si tratta di un bacino di informazioni e di dati di notevole importanza, in grado di fornire un quadro oggettivo di riferimento preliminare a qualsiasi ulteriore studio e approfondimento.
Sulla base degli elementi a disposizione, è possibile affermare che una parte cospicua dei coscritti trentini è arruolata e presta servizio specialmente in alcune divisioni.
Seguendo l'itinerario operativo di queste unità è possibile dare riscontro di quella che potrebbe essere stata l'odissea dei trentini nei vari conflitti bellici dell'epoca.
 
Scopriamo così che i trentini parteciparono alle operazioni in Africa orientale inquadrati per lo più nella Divisione alpina Pusteria, la stessa che verrà poi impiegata nei rastrellamenti antipartigiani in Montenegro (1941-1942), o che, diversamente da quanto si è soliti pensare, furono dispiegati con le Divisioni Brennero e Acqui sul fronte greco-orientale e nei Balcani, mentre appare, in base agli elementi di cui disponiamo, meno consistente una loro presenza nelle unità inviate sul fronte orientale.
Se, a conclusione della ricerca, queste ipotesi venissero confermate, ci troveremmo a dover fare i conti con una sorta di «rimozione» del coinvolgimento maggioritario nella «guerra sporca» balcanica rispetto a una memorialistica che ha inteso dare risalto all’esperienza in Unione sovietica e alla ritirata dal Don piuttosto ad altri teatri operativi come l’Africa settentrionale.
E ancora, la stessa «storia della Resistenza» appare mutilata, limitata da una visione «trentinocentrica», cioè orientata solo a illuminare i caratteri del movimento partigiano locale, sottostimando invece quella che è stata l'adesione alla guerra di liberazione in altre vesti e in altri contesti, dall’8 settembre in poi, nelle formazioni partigiane attive in altre regioni italiane o in movimenti d'opposizione extranazionali e nei reparti del ricostituito Esercito italiano del Regno del Sud.
Per quanto siano uscite anche in tempi recenti, pubblicazioni ricche di materiali e d'informazioni, ciò che manca è un racconto complessivo, unitario, in grado di confrontare le vicende dei trentini, fuori ed entro i confini regionali, dal 1935 in poi.
 
Questa vicenda viene raccontata e discussa a Trento mercoledì 1 febbraio 2017, alle ore 17,30 (Sala degli Affreschi della Biblioteca comunale, via Roma 55), da Lorenzo Gardumi.
L’incontro è organizzato dalla Biblioteca Archivio del CSSEO in collaborazione con la Fondazione Museo Storico del Trentino.
Lorenzo Gardumi è un ricercatore della Fondazione Museo Storico del Trentino (FMST) i cui interessi di studio ci concentrano su temi legati alla Seconda guerra mondiale, alla Resistenza e al secondo dopoguerra.
Tra le sue pubblicazioni: Maggio 1945: «a nemico che fugge ponti d'oro». La memoria popolare e le stragi di Ziano, Stramentizzo e Molina di Fiemme (FMST, 2008); Feuer! I grandi rastrellamenti antipartigiani dell’estate 1944 tra Veneto e Trentino (FMST, 2010); All’ombra della svastica. La Resistenza nella zona d'operazione delle Prealpi. Belluno, Bolzano, Trento 1943-1945 (FMST, 2015) e Concreta proletaria solidale. La sinistra trentina e la questione autonomistica nelle fonti giornalistiche, 1945-1948 (FMST, 2016).
È stato tra i curatori della mostra 35-45: Guerre e totalitarismi in una regione di confine (Trento, Le Gallerie di Piedicastello, 15 novembre 2015-25 settembre 2016).

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