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Ruolo e impatto di Cassa del Trentino nella finanza pubblica

Presentato ai consigloieri provinciali il funzionamento della Finanziaria della Provincia, dalla raccolta agli investimenti sul territorio

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Si è svolto questa mattina nella sala Lenzi di Palazzo Trentini l’incontro dei consiglieri provinciali con i vertici di Cassa del Trentino per l’illustrazione delle attività e gli impegni della partecipata della Provincia, spesso al centro di interrogazioni.
Il presidente Roberto Nicastro, il vicepresidente Michele Andreaus e il direttore Lorenzo Bertoli hanno presentato una sequenza di slides che descrivono nel dettaglio le funzioni della SpA, società per la raccolta delle risorse finanziarie da destinare ad investimenti pubblici nel territorio, l’ottimizzazione della gestione della liquidità e l’innovazione del sistema finanziario pubblico provinciale.
L’idea dell’incontro, ha precisato in apertura Andreaus «non nasce per esigenza di trasparenza («CdT è una sfera di cristallo»), quanto con la volontà di comunicare nel miglior modo possibile le attività della società e le sue finalità».
Il presidente Nicastro ha definito CdT il trait d’union tra le esigenze dei comuni e gli investitori che finanziano il pubblico: è un’azienda finanziaria, dunque piena di numeri, che però potrebbe essere descritta solo con 3: il numero 2 l’8 e il 20. Ecco perché: 2 sono i gradini di rating migliore che Cassa del Trentino ha rispetto allo stato italiano, una cosa più unica che rara.
 
8 sono i milioni di euro di risparmio che i comuni ottengono annualmente grazie alla mediazione di cassa del Trentino.
20 è il numero di persone che lavorano nella società, una struttura contenuta, visto che nasce per contenere i costi del sistema provinciale.
Il rating è legato alla reputazione, quindi la trasparenza è una delle caratteristiche chiave strategiche di Cassa del Trentino.
Il direttore Bertoli è entrato nel merito delle slides chiarendo che Cassa del Trentino opera esclusivamente in ambito territoriale su mandato della Provincia, gestisce ed eroga le risorse e in questo senso è massimamente importante l’ottimizzazione della liquidità (erogazione sui singoli bisogni tempestiva e senza vincoli).
 
Cassa del Trentino ha sostituito pressoché interamente l’indebitamento dei comuni, liberandoli dell’onere dell’interesse sulla spesa corrente e liberandoli dalla gestione di un onere non indifferente.
Il punto di forza di Cassa del Trentino è il rating (classificato come A per Finch e A3 per Moody’s), due punti in più rispetto allo Stato, che consente enormi vantaggi.
Stimando l’ipotetico costo che i Comuni avrebbero potuto sostenere indebitandosi in via autonoma, la media degli ipotetici tassi è circa del 3,5%.
Prudenzialmente considerato il livello di indebitamento raggiunto, possiamo valutare un risparmio sugli oneri finanziari di circa 8 milioni di euro annui.
 
Cassa del Trentino svolge l’attività di provider di indebitamento effettuando operazioni a tasso fisso (non influenzabili da possibili futuri incrementi), minimizzando i rischi con operazioni bilanciate sia sulle scadenze che sui tassi, con una gestione dinamica del funding.
La fonte di provvista primaria sono le emissioni e prestiti obbligazionari quotati sui mercati.
Il canale BEI, con il quale si è iniziato ad operare dal 2012, è il più economico con tassi più bassi e minori interessi, l’assenza di imposta sostitutiva sul debito e l’assenza di costi di indebitamento per gli Enti locali.
Cassa del Trentino ha assicurato tempestività dei pagamenti ed accresciuto la liquidità del sistema economico provinciale.
 

 
Nel 2016 i contributi erogati agli Enti locali risultano complessivamente pari a 457,6 milioni di euro.
Infine, CdT svolge attività di consulenza e di supporto alla Provincia in materia di finanza pubblica e su iniziative strategiche della Pat quali l’attivazione ed il monitoraggio del Fondo Strategico del Trentino-Alto Adige e del Fondo Housing Sociale Trentino, le analisi delle operazioni che vedono il coinvolgimento di capitali privati in sede di NAVIP (Nucleo di Analisi e Valutazione degli Investimenti Pubblici) ecc.
A livello di struttura CdT ha una professionalità elevatissima, ha aggiunto Bertoli, età media 42 anni, per un costo 1,7 milioni di euro (valore 2015).
Tra le prossime sfide c’è la creazione del polo della liquidità (una sorta di cash pooling provinciale), la creazione di nuovi volumi di investimento grazie alle nuove modalità di ricorso al debito e la razionalizzazione delle società Pat.
 
Sui derivati il direttore ha precisato che quelli stipulati nel 2010 da CdT svolgono una funzione di copertura del portafoglio di mutui attivi della società, riducendo la volatilità del valore di tale portafoglio.
E’ fisiologico, ha aggiunto, che un prodotto derivato di copertura possa registrare una variazione di valore negativa e/o assuma un valore negativo: questo accade perché il valore dell’attività o della passività coperta registra una variazione di segno opposto (un aumento).
La variazione del mercato è molto complessa ed è difficile da spiegare, ha concluso.
Tuttavia, Cassa del Trentino è «una sfera di cristallo» e questo è fondamentale ai fini della reputazione della società e dunque sulle ricadute della propria attività sul territorio.
 
Rodolfo Borga ha rivolto alcune domande sui derivati, chiedendo tra l’altro quale sia il vantaggio, aldilà degli 8 milioni di euro di risparmio, di avere Cassa del Trentino.
Infine, Borga ha detto che risulta difficile comprendere come CdT faccia degli utili, ovvero come vengono calcolati e da dove derivano.
Sui derivati Nicastro ha precisato che si tratta di un’operazione di copertura che a suo tempo fu fatta giustamente.
Nel 2010 era impossibile andare a prendere quattrini a tasso fisso e costruire strategie che limitassero il rischio futuro: ecco perché si scelse la strada dei derivati, un’operazione di «copertura» che oggi la normativa (sia provinciale che statale) non consente più di fare perché sono operazioni difficili da controllare. Tuttavia in quel momento fu fatta correttamente.
 
Le finalità sono quelle del risparmio e le fonti degli utili sono 2, ha spiegato Bertoli: in sede di bilancio la Provincia stabilisce un tasso d’interesse (aggiornato ogni 6 mesi) e gli utili sono dati dal differenziale che CdT ottiene sui mercati e dalla capacità di gestione della temporanea liquidità di cassa.
La Pat non dà contributi a CdT se non 205.000 euro annui per l’attività di consulenza per la parte della struttura deputata a quest’attività.
Andreaus ha precisato che CdT è una scelta politica e risponde dunque a scelte politiche.
Walter Kaswalder ha chiesto alcuni chiarimenti sugli utili, quale sia il limite massimo di indebitamento di CdT e perché non si faccia provvista sul comparto regionale reinvestendo i soldi in Regione, per esempio su Pensaplan, con un circolo virtuoso e ricadute a livello locale.
 
Andreaus sul discorso degli utili, ha chiarito che quando è nata CdT c’era un maggior vantaggio fiscale sugli interessi.
Dopo il patto di Milano questo vantaggio fiscale si è ridotto.
L’indebitamento massimo di CdT è fissato annualmente dalla Provincia ed attualmente è di 200 milioni di euro.
La provvista oggi è all’1,16% e l’obiettivo è minimizzarla il più possibile, ovvero massimizzare il vantaggio ed emettere al costo più basso possibile e per convenienza di mercato non è fattibile reinvestire sul livello locale.
 
Infine, altre delucidazioni sono state ancora sollecitate da Massimo Fasanelli e da Maurizio Fugatti.
Quest’ultimo ha chiesto alcune precisazioni in merito al finanziamento del debito e all’utile e sul finanziamento a Deloitte, oggetto di una sua interrogazione tuttora inevasa.
Su quest’ultimo punto Bertoli ha chiarito che CdS era stata incaricata di effettuare una consulenza sul processo di privatizzazione di un ramo di azienda di Informatica Trentina, che si doveva svolgere in due fasi.
Abbiamo fatto una gara tra 5 società esperte e l’offerta qualitativa di Deloitte era la migliore, mentre il prezzo era leggermente superiore.
La prima parte del lavoro è stata completata e presentata, mentre la seconda fase non è stata attivata perché la Provincia non ha dato il via.

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