I Carabinieri del NAS sequestrano 100 kg di alimenti avariati
Erano nel congelatore di un frequentatissimo ristorante dell’Altopiano della Paganella
I Carabinieri del N.A.S. di Trento, in collaborazione con i militari della Compagnia di Cles, hanno eseguito un sequestro di oltre 100 chilogrammi di carne avariata, custoditi in un congelatore di un frequentatissimo ristorante dell’Altopiano della Paganella.
L’attività del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità dei Carabinieri si prefigge di tutelare il consumatore e la salute della popolazione.
Per questo motivo, giornalmente i Carabinieri del NAS di Trento svolgono decine di ispezioni in tutto il Trentino Alto Adige in ogni settore produttivo, in tutte le sue fasi, sino alla distribuzione, verificando il rispetto delle norme su tutta la filiera.
Nello specifico settore sono di estrema importanza sia le segnalazioni dei consumatori finali (cioè l’ultimo anello della catena, che spesso sono i primi ad accorgersi del fatto che l’alimento acquistato presenta caratteristiche organolettiche alterate), sia la stretta collaborazione ed il continuo scambio informativo con le numerose Stazioni dell’Arma, dislocate capillarmente in tutta la regione e che frequentemente sono il primo punto di riferimento per la raccolta delle segnalazioni dei consumatori insoddisfatti.
Un ulteriore ausilio importantissimo ausilio informativo per calibrare i controlli proviene dall’esame delle cosiddette «fonti aperte», cioè attraverso la raccolta di notizie ed informazioni acquisibili tramite la consultazione dei pareri, più o meno positivi, pubblicati su diversi siti specializzati.
Tre giorni fa, i Carabinieri del NAS, in collaborazione con i Carabinieri della Compagnia di Cles, dopo aver ispezionato sull’Altopiano della Paganella un rinomato ristorante, che all’esito del controllo ha confermato la sua ottima nomea, hanno verificato la gestione di un limitrofo bar ristorante, frequentato da numerosissimi turisti, attratti sia dalla caratteristica location , sia dai prezzi convenienti proposti.
Ad una prima verifica tutto sembrava essere regolare: menù in ordine, bancone pulito e tovaglie immacolate.
Il primo problema riscontrato è stata però la mancanza del piano HACCP che disciplina qualsiasi attività di somministrazione di alimenti e bevande.
Una mancanza non da poco, paragonabile, di fatto, al mancato possesso di patente di guida da parte di un autista di un qualsiasi mezzo.
Approfondendo gli accertamenti i militari del NAS si sono recati nel locale adibito a magazzino, dove hanno immediatamente scoperto il «frigo degli orrori».
Infatti nel locale vi era un congelatore a pozzetto che conteneva oltre 100 chilogrammi di alimenti vari, per la maggior parte carne, congelati ed in pessimo stato di conservazione.
Infatti i prodotti, molti dei quali conservati all’interno di imballaggi non destinati a venire a contatto con gli alimenti, presentavano vistose ed evidenti bruciature da freddo ed erano ricoperti da abbondante glassatura da ghiaccio, fenomeno che determina nella carne una colorazione molto scura.
La maggior parte dei prodotti, all’origine freschi, erano stati congelati senza l’utilizzo di idonea apparecchiatura per l’abbattimento della temperatura (abbattitore) ed in totale assenza di specifiche procedure.
Infatti quasi tutti i sacchetti non riportavano alcuna indicazione sia del contenuto sia della data di avvenuto congelamento.
Altri prodotti invece, tra cui un carrè di cervo e lardo speziato, risultavano essere decorsi di validità sin dall’inizio del 2014.
Per ultimo è stato trovato un blocco di carne congelata, ammassata, a diretto contatto con le pareti del congelatore e gli imballaggi degli altri alimenti, dal peso di circa sette chilogrammi, di cui non è stato nemmeno possibile identificarne la tipologia o la natura.
Non vi è dubbio che all’occorrenza anche tali prodotti avrebbero potuto essere serviti ai clienti del locale, in considerazione del fatto che gli stessi erano conservati in promiscuità con altri generi alimentari idonei al consumo ed in regolare corso di validità.
Ai Carabinieri del NAS di Trento non è rimasto altro che quantificare in 100 (cento) chilogrammi i prodotti deteriorati, per un valore complessivo di circa 1.000 euro, procedendo al sequestro di tutta la merce, al fine di evitare che potesse essere venduta ai clienti del locale.
Il titolare del bar ristorante è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Trento.
Il Sostituto Procuratore, dott.ssa Maria Colpani dovrà vagliare la posizione del trasgressore, che rischia adesso di dover pagare una pesantissima ammenda qualora sia ritenuto responsabile di detenzione di prodotti alimentari in cattivo stato di conservazione destinati alla distribuzione ed al consumo.
L’Autorità Giudiziaria, confermando il sequestro, ha disposto in data odierna la distruzione dei prodotti.
Il sequestro effettuato rappresenta un’eccezione nel mondo della ristorazione trentina, ma conferma la necessità di continuare a svolgere capillari controlli, al fine di evitare che simili contesti possano gettare ombre immeritate sull’intero settore turistico.
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