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Gli amici di «Frontiere Grenzen» piangono la scomparsa di Peter Oberdörfer

Per oltre dieci anni, al fianco di Joseph Zoderer, è stato lo sguardo «tedesco» sul premio letterario che del bilinguismo ha fatto la sua bandiera

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La notizia, inaspettata e dolorosa, è arrivata ieri, dall’ospedale di Merano. Dove, in poche settimane, una malattia si è portata via Peter Oberdörfer.
Aveva 56 anni e dal 2005, dalla terza edizione, era uno dei componenti della Giuria di Frontiere Grenzen, il premio letterario delle Alpi.
Per oltre dieci anni, al fianco di Joseph Zoderer, è stato lo sguardo «tedesco» sul nostro premio, che del bilinguismo ha fatto la sua bandiera.
Nel premio portò l’esperienza dell’Associazione degli Scrittori Sudtirolesi (SAV) che per anni lo vide protagonista.
Quando arrivò nella nostra squadra, ci parve un folletto uscito da qualche fiaba nordica.
Diventò proverbiale la difficoltà di rintracciarlo, via email o via telefono. Ma quando c’era poi da discutere, da scegliere quali racconti premiare e quali no, il confronto con lui diventava un piacere.
La sua energia, il suo sorriso, la sua modestia, la sua passione per la scrittura e per la lettura erano contagiosi.
È stato per noi un privilegio aver condiviso importanti momenti con Peter. La famiglia di Frontiere Grenzen non lo potrà mai dimenticare. E ci piace ricordarlo con la biografia che lui aveva voluto comparisse sul sito del premio.
Vi sono le tracce di una presenza culturale ricca e libera, mai banale, sempre in cammino, sempre in ricerca. 
Ciao Peter, che la terra ti sia lieve.
Gli amici di Frontiere Grenzen
 
 Peter Oberdörfer 
Era nato nel 1961 a Silandro, viveva a Merano.
Formazione come attore a Vienna e Bologna (diploma nel 1986).
Tra il 1987 e l`89 teatro di strada a Vienna, in Italia e Spagna.
Nel 1988 gira il documentario «Ramo secco» sul treno in Val Venosta, che sta per essere chiuso.
Nel 1990 fonda insieme a Giorgio Degasperi, Johanna Porcheddu e Karin Wallnöfer la compagnia teatrale Theater in der Klemme.
Sperimentano la scrittura collettiva, così nascono il testo «Enantiodromia» (1990), sviluppato nel 1991, e lo spettacolo per bambini «toccata e fuga».
Nel 1991 la compagnia abbandona la scrittura collettiva. In seguito Peter Oberdörfer scrive tre testo teatrali, messi in scena da lui e con la sua partecipazione come attore: «Das Wunder» (1991), «Don Röschen» (1991) e «Grimmelot» (1994).
Nel 1995 viene prodotto una versione radiofonica di «Grimmelot».
 
Nel 1995 Oberdörfer lascia il teatro.
Lavora nel ambito della pedagogia teatrale, lavori in scuole e corsi di teatro e narrazione per adulti.
Scrive racconti e saggi, pubblicati in riviste e antologie.
Nel 2005 torna al teatro come regista e autore del pezzo «Die Temperatur der Wahrheit».
Nel 2005 esce il suo primo romanzo «Gischt».
Nel 2007 viene messo in scena il suo testo teatrale «Anna Jobstin».
In autunno del 2008 esce il suo romanzo «Mauss».
Nel 2013 presenta il monologo «Kleist».
Nel 2014 il monologo cabarettistico «Fragen?» (Domande?)
Nel 2016 il monologo satirico «Grimm».
Per il 2017 stava preparando una versione attualizzata di «Fragen?»
Dal 2001 al 2015 è stato presidente della trilingue Associazione degli Scrittori Sudtirolesi (SAV).

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